Tremonti: «In arrivo misure strutturali per favorire la ripresa»

Tremonti: «In arrivo misure strutturali per favorire la ripresa» IL TESORO AL LAVORO SU «FINANZIARIA 2004 PER LO SVILUPPO» Tremonti: «In arrivo misure strutturali per favorire la ripresa» Il ministro: non è il momento di abbassare le tasse, i soldi risparmiati non sono usati per consumare di più ma sono depositati in banca Monti difende le regole De: fare ironia fuori contesto certo non aiuta Francesco Manacorda inviato a CERNOBBIO Uno «strumento vagamente definibile come colbertiano» che sarà inserito nella Finanziaria 2004 e che «sarà fondamentale per il sostegno e il rilancio dell'economia». Giulio Tremonti non perde il gusto di stupire e in qualche modo di provocare nemmeno di fronte alla platea del seminario Ambrosetti di Cemobbio. Evoca la figura a lui cara del Controllore delle Finanze di Re Sole e ripesca quel neocolbertismo che propugna l'intervento dello Stato nell'economia per annunciare che il governo si muoverà sul fronte deUa crescita attraverso l'adozione di «uno strumento di intervento a carattere strutturale per il sostegno dell'economia». ( Di cbe cosa si tratti esattalmente il ministro dell'Economia non lo vuole svelare ancora, si limita a dire che sta parlando «di strumenti che sono già presenti in altri paesi» e che il loro compito sarà quello di «creare un habitat favorevole» al rilancio. E' un identikit generico, ma nel quale rientra anche uno strumento preciso a cui si lavora al ministero in queste settimane e che prevede misure di sostegno alla ricerca e all'innovazione delle imprese. «E' più di un progetto allo studio - spiegano fonti vicine al ministro siamo già in uno stadio avanzato». «Combineremo le risorse finanziarie - dice ancora Tremonti alla platea di Cemobbio - con strumenti istituzionali nuovi e simboli che ci consentano, in una fase non positiva, di dire che se il recupero dei decenni passati non si può fare in un giorno, ci sarà comunque un giorno prossimo, entro settembre, che marcherà l'avvio della nuova politica». Tre giorni fa, alla festa di An di Mirabelle, in provincia di Ferrara, il ministro aveva del resto aveva aperto questo capitolo parlando di «uno strumento di intervento pubblico molto importante, in un disegno non istantaneo ma progressivo di rilancio dell'economia». Uno strumento, aveva aggiunto «compatibile con il mercato e coerente con la tutela della produzione e degli interessi nazionali». Già, perché nel contemplare la gamma di aiuti possibili c'è da tenere presente prima di tutto l'occhiuta vigilanza di Bruxelles che impedisce qualsiasi misura discriminatoria a favore delle imprese nazionali e poi il rischio, sempre ben presente in un mercato globalizzato, che i benefici dell'operazione finiscano fuori dai confini nazionali. Un rischio, questo, che deve preoccupare molto Tremonti, anche alla luce dei suoi insistenti richiami alla necessità di adottare misure protezionistiche contro la Cina. Quel che è certo, comunque, è che la leva cbe Tremonti intende usare nella Finanziaria per stimolare la crescita non è tanto quella dei consumi e della domanda delle famiglie percbé, anche se «ridurre le tasse è importante», un'ulteriore discesa dell'Irpef è per il momento archiviata. Il calo delle tasse, comunque improponibile in un momento di congiuntura debole come questo - dice adesso Tremonti non avrebbe effetti positivi sui consumi: «Io ho ridotto le tasse e sono aumentati i depositi in banca, perché la gente ha paura. Non avrei mai pensato cbe alla riduzione delle imposte non corrispondesse un aumento dei consumi». Allo stesso modo Tremonti spiega che di entrate una tantum nelle Finanziarie italiane se ne vedranno ancora, nonostante le richieste di Bruxelles e gli impegni presi in questo senso dall'Italia perché le misure straordinarie «sono purtroppo necessarie in una fase di congiuntura economica non positiva». Ma oltre agli annunci di Tremonti quella di ieri è anche la giornata della replica di Monti. Sabato, l'accusa del ministro alla Commissione era stata quella di mettere troppe briglie alla crescita ancbe a causa di un atteggiamento ipemormativo, di tessere una sorta di «tela di Penelope» dello sviluppo. E Tremonti, prima al pubblico di Cemob¬ bio e poi davanti alla ben più larga platea televisiva di «Porta a Porta» aveva preso ad esempio del delirio normativo ia direttiva europea che determina peso e colore della cipolle. Ma se è vero che «molte direttive sono troppo dettagliate - dice adesso Monti limitarsi a qualche esempio pittoresco senza esaminare il contesto non aiuta», visto anche che la Commissione si limita a proporre direttive «che poi vengono approvate dagli Stati membri i quali spesso le sovraccaricano di dettagli». E poi entrando nel vivo del rapporto tra regole, mercato e crescita il Commissario lancia una frecciata al cuore liberista del governo: «Uno studio fatto in marzo dalla Commissione su sei categorie professionali, dagli ingegneri agli architetti, mostra che l'Italia è al primo posto tra i Quindici in base a un indicatore complessivo delle regole che ostacolano la concorrenza». «Anche questo - dice - è un ostacolo alla crescita e in questo campo sarebbe importante che un governo nazionale facesse passi più incisivi e veloci». «Le una tantum saranno ridotte, ma ci saranno ancora perché in una fase di bassa crescita le operazioni straordinarie sono indispensabili» «La svolta nella politica economica arriverà in un giorno molto prossimo, comunque entro la fine del mese di settembre» Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante il Workshop Ambrosetti di Cemobbio

Luoghi citati: Bruxelles, Cemobbio, Cernobbio, Cina, Ferrara, Italia