Coltellate tra pusher in centro, un ferito

Coltellate tra pusher in centro, un ferito LA VIOLENTA RISSA IERI ALL'ORA DI PRANZO. UN MAGHREBINO OPERATO A UN POLMONE, LE SUE CONDIZIONI SONO GRAVI Coltellate tra pusher in centro, un ferito n via Mazzini angolo via Accademia: insorgono i residenti Lodovico Reietto Ore 13, via Accademia Albertina. C'è un uomo che corre lungo il marciapiede. Dietro di lui altri due che si affannano sventolando un coltellaccio da cucina. Urla e grida. Una donna si affaccia sulla porta del suo negozio: vede i due ragazzi che tornano indietro. Mollano il coltello sul marciapiede e fuggono. Pochi metri più in là, all'angolo con via Mazzini, all'interno della «Caffetteria del conte» alcuni clienti sono davanti al bancone. Un ragazzo entra, barcolla, sembra stia male. Poi crolla a terra. Ha ima vistosa ferita ad un braccio e sanguina copiosamente dal torace. Qualcuno chiama un'ambulanza, arrivano i carabinieri. Il ragazzo ferito, un giovane extracomuni¬ tario, probabilmente marocchino, viene portato alle Molinette. Finisce immediatamente in sala operatoria: respira a fatica, ha perso molto sangue. Potrebbe non farcela. Due ore dopo l'intervento è terminato. I medici gli hanno dovuto asportare il lobo inferiore del polmone sinistro. «Ma resta molto grave» dicono in ospedale. Alla base di questa aggressione, sospettano gli investigatori dell'Arma, ci sarebbe una vendetta tra spacciatori di colore, che si muovono in quello spicchio di città che ha come confini corso Vittorio Emanuele, via Calandra, via Accademia e i giardini Balbo. E' proprio qui che sarebbe iniziata la lite. Proseguita poi in via Accademia, sotto gli occhi di passanti ed automobUisti, che hanno assistito impoten- ti, e terrorizzati, alla scena. Un testimone racconta di aver notato il ragazzo alzarsi e scappare. Su una panchina ci sono grosse macchie di sangue: la prima coltellata, quella che ha ferito la vittima all'addome, potrebbe essere stata sferrata proprio al centro dei giardini. E intanto crescono protesta e rabbia di residenti e commercianti, che parlano di zona sempre più invivibile. «Lo spaccio è migrato da questa parte di corso Vittorio. Certe sere c'è da aver paura ad andare a piedi nel controviale. Oppure ad imboccare via Calandra...». C'è chi parla di gruppi di pusher che colonizzano i marciapiedi. Chi di situazione ormai ai limiti della tollerabilità e pronta a scoppiare: «In tutta questa zona...». Possibile? In via Mazzini, nel¬ l'ultimo tratto di strada, c'è chi si rimangia le proteste e le polemiche di qualche anno fa per la presenza fissa, notte e giorno, di un'auto della Polizia, sotto la casa di Violante: «E' vero, era stato eliminato qualche posto auto, ma in compenso la zona si era tranquillizzata. E gli spacciatori se n'erano andati». In via Calandra la situazione non cambia. «I pusher di colore si attestano qui perché, a due isolati, ci sono i Murazzi e dall'altra parte del corso c'è il Valentino. E questa è una zona protetta dove possono spacciare indisturbati». E si parla di segnalazioni continue alle forze dell'ordine, e ai vigili urbani. «Ma - dicono - se non si fa qualcosa al più presto questa zona diventerà un'altra fetta di città ostaggio dei delinquenti». I carabinieri in via Accademia

Persone citate: Balbo, Lodovico Reietto