«Torino possibile base logistica per il terrorismo integralista» di Francesca Paci

«Torino possibile base logistica per il terrorismo integralista» L'ALLARME DI ANTONIO MARIA COSTA, SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO DELL'ONU «Torino possibile base logistica per il terrorismo integralista» Francesca Paci «L'impegno dei militari occidentali in Afghanistan dovrebbe estendersi al commercio dell'oppio perché la lotta al narcotraffìco coincide con quella al terrorismo». Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'UNODC, l'ufficio contro la droga e il crimine delle Nazioni Unite, toma in questi giorni da Kabul. La sede torinese dell'Unicri, nel complesso alberato dove ha sede il Bit, è il banco per un primo bilancio del viaggio. La coltivazione del papavero, da cui deriva l'eroina, fa parte di un'economia sommersa che nell'Afghanistan purtroppo ben lontano dal sogno della ricostruzione postbelhca guadagna crescenti consensi. I dati di Costa riassumono la situazione: «A ventuno mesi del tracollo dei Talebani il paese è ancora resposabile del 750Zo di oppio immesso sul mercato mondiale. Un raccolto da 3422 tonnellate nel solo 2002, e 74 mila ettari di terreno coltivati». Lo scorso anno contadini e trafficanti ne hanno ricavato 2 miliardi e 500 milioni di dollari, una cifra che può far gola aU'oltre 90'^ di popolazione non coinvolta attualmente nel commercio. L'intelligence internazionale non esclùde che parte di questo flusso di denaro arrivi fino alle casse di Al Qaeda. L'UNODC preme preché le forze di Enduring Freedom vengano impiegate anche sul fronte narcos. Il Pentagono è titubante, l'esperienza dei soldati americani introdotti alla tossidipendenza durante la guerra del Vietnam resta un monito. Eppure Antonio Maria Costa sostiene che «qualche segnale positivo si avverte, negli ultimi mesi sono stati distrutti dodici piccole raffinerie». L'accordo appena raggiunto con il governo di Hamid Karzai per la creazione di un Dipartimento anti-droga a Kabul va in questa direzione: «In una città senza agenti di polizia, tribunali, leggi, prigioni, strutture per esercitare prevenzione e repressione, cominciare è molto importante». Il coordinamento, nella campagna globale contro il terrorismo e i suoi finanziatori, gioco un ruolo fondamentale. Come dimostra la recente vicenda tedesca della scarcerazione dei- l'algerino Majhoub Abderrazak, ritenuto dai magistrati di Milano un reclutatore di Osama bin Laden nel nostro paese. Come dimostrano le indagini che, sulle tracce dei combattenti per la Jihad islamica conducono ad alcune moschee italiane da cui gli integralisti sarebbero transitati negli utlimi me- si. Dottor Costa, che posto occupa Torino nella rete del terrorismo globale? «La nostra esperienza insegna che il volontariato emerge anche nei posti più impensati, dove pure prevale l'ordine. Non ho dati specifici sulla città, ma posso dire che Torino accoglie un'etnia parti¬ colarmente vulnerabile ed esce pian piano da una situazione economica che emargina alcune fasce sociah. Non escluderei che potesse risultare una base di passaggio interessante per la logistica di attività terroristiche». Se risulta appetibile per chi si muove nell'ombra, Torino è anche sede dell'Unicri, l'istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia. Per un piemontese doc come Antonio Maria Costa, originario di Mondovi, l'aspirazione intemazionale della città è ragione d'orgoglio e un investimento da coltivare. Sentite: «Stiamo lavorando per valorizzare al massimo la struttura Onu torinese. C'è la centrale dell'Unicri, lo Staff College, ma anche l'Ilo, l'Intemational Labour Organization. Io vivo e lavoro a Vienna e vedo l'impegno che l'amministrazione austriaca locale ha messo nell'ospitare l'ufficio delle Nazioni Unite. Il Comune, qui, dovrebbe prendere lo stesso indirizzo». «L'impegno dei militari occidentali in Afghanistan dovrebbe estendersi ai narcotrafficanti» «Nel 2002 gli spacciatori hanno ricavato 2,5 miliardi di dollari e una parte è certo finita ad Al Qaeda» Antonio Maria Costa Militari italiani al loro arrivo In Afghanistan dove sono impegnati in operazioni di caccia ai terroristi islamici

Persone citate: Abderrazak, Antonio Maria Costa, Dottor Costa, Freedom, Hamid Karzai, Osama Bin Laden