Di Vaio: «Per la Juve ho fatto anche il quinto della difesa»

Di Vaio: «Per la Juve ho fatto anche il quinto della difesa» L'ATTACCANTE BIANCONERO RIPARTE CON LA VOGUA DI ESSERE PROTAGONISTA DOPO UNA STAGIONE MOLTO SOFFERTA Di Vaio: «Per la Juve ho fatto anche il quinto della difesa» «Questa squadra ti offre occasioni uniche, merita ogni sacrificio Attenti alle squadre romane, possono insidiare il potere del Nord» nBEHnBpH I IhB TH ip; 1 MmmamntmÈmmm^^mSI^ Fabio Vergnano T0RIN0 CHI gioca neUa Juventus, di mestiere fa l'attaccante e ha un cognome diverso da Del Piero o Trezeguet ha un destino segnato. Ovvero, viaggia quasi sempre in seconda classe. Marco Di Vaio meriterebbe U ruolo di titolare in miUe altre squadre del mondo, ma ha scelto la squadra di Lippi e per ora deve adeguarsi. Domenica ha iniziato la seconda stagione bianconera, ha voluto lui ripartire con la stessa magUa perché ha tanto orgogUo e non scappa se U primo «provino» non è stato da Leone d'oro. Una stagione tribolata la prima da juventino: partenza febee, poi quella terribUe zuccata che gli rifilò un terzinaccio del Newcastle, la convalescenza, U recupero, U cambio di ruolo perché nel frattempo Lippi aveva deciso che la squadra doveva cambiare atteggiamento. Da seconda punta, a centrocampista. Un piccolo trauma, anche se U viaggio nei meandri di un mondo sconosciuto aveva come meta un grande progetto vincente. Ora Marco ci riprova. Meno scetticismo, tanta vogha di ripartire. Premesso che il Di Vaio uno non è stato un disastro. come riparte il Di Vaio due? «Più tranquillo, sicuro di me stesso. Conosco l'ambiente, l'ap- non è stato un disastro, come riparte il Di Vaio due? «Più tranquiUo, sicuro di me stesso. Conosco l'ambiente, l'approccio è stato diverso, soprattutto so cosa mi aspetta». Già rassegnato? «Per niente. Sono soltanto più consapevole di tutto. Aspetto che sia il campo a decidere per me e spero che le notizie siano tutte buone. Ora so cosa vuole Lippi, so cosa vogho io, so soprattutto cosa significa la parola Juve». Vuol dire anche accontentarsi di una vita da seconda scelta? «Nessuno qui può sentirsi tale. AUa fine deUa scorsa stagione abbiamo giocato tutti e anche tanto. Certo non devi farti cogliere impreparato per sfruttare ogni minima opportunità. Essere bianconero è compheato anche perché per taluni di noi il treno passa poche volte e devi essere capace di salire in corsa. Voglio mettere Lippi in difficoltà quando dovrà sceghere. E lui è sempre democratico neUe decisioni». Buffon ha pronosticato Di Vaio sorpresa della nuova annata. Quanto le è costato questo pronostico? «Ha fatto tutto Gigi, io non c'entro. I complimenti del più forte portiere del mondo fanno bene, spero di non deluderlo». Perché tanti giocatori fati- cano al primo anno nella Juve? E' una squadra di calcio o un mostro che tut- Perché tanti giocatori faticano al primo anno nella Juve? E' una squadra di calcio o un mostro che tutto divora? «Non è un mostro la Juve, ma una società con una tradizione che pesa. Ogni partita è una battaglia, bisogna capire che qui si coniuga soltanto U verbo vincere. E 10-11 mesi sul filo del rasoio non sono facili da reggere per uno che arriva da realtà diverse. Ci vuole forza mentale più che fisica». Non ha pensato di cercare un posto con meno pressione? «Se intende dire che avrei preferito andarmene la risposta è no. Qui sono e qui vogho impormi, nessuna tentazione di fuga. Sento dentro di me la grande forza di cui parlavo prima». Anche giocare in un ruolo diverso da quello preferito può essere un problema in più? Lo sa anche Del Fiero. «Ognuno vorrebbe essere utilizzato nella posizione prediletta, tuttavia ci si adatta anche perché non si tratta di svolte epocafi. Dover fare l'esterno sinistro anziché la seconda punta non era un valido motivo per scappare. Ci si adatta, si lascia una zona per conquistarne un'altra. L'anno scorso ho fatto perfino il quinto deUa difesa». Per la serie: cosa non si farebbe pur di giocare. «Io credo che tutto arricchisca il bagagho di un giocatore. Sperimentare altre soluzioni non vuol dire dimenticarsi di essere nato attaccante. Per me ne vale la pena». Quindi si resta e si lotta sulle barricate. «Ho vinto uno scudetto, ma non mi basta. Ora vogho convincere, essere un vero protagonista di questa squadra». Tutti devono adattarsi al verbo lippiano? «Insomma, se Lippi mettesse Trezeguet a fare l'esterno sinistro non credo avrebbe una standing ovation». La Juve è anche un porto sicuro. Moggi dice che faranno la fila per un contratto da voi. «So cosa voglia dire essere pagato ogni tre mesi se non peggio. Non è fondamentale passare regolarmente alla cassa, la nostra resta una categoria di privilegiati, ma diciamo che aiuta a vivere più serenamente». Manchester città da canceUare? «Quella sera ero nero. Scontento per la sconfitta e per non aver giocato». Roma città rialza la testa. Il pericolo arriverà soprattutto dai Mancini boys? «Roma e Lazio stanno tentando di andare al governo calcistico al posto di quelli del Nord. Sono in pieno rilancio, hanno fatto spese mirate, per lo scudetto sono in prima fila». Marco Di Vaio, 27 anni, l'anno scorso ha segnato 6 gol in campionato e4 In Champions

Luoghi citati: Manchester, Newcastle, Roma