Le accuse a giudici, opposìzioney giornalisti

Le accuse a giudici, opposìzioney giornalisti I PASSI PIÙ' IMPORTANTI DELL'INTERVISTA AL SETTIMANALE INGLESE: SONO TUTTI GELOSI DEL MIO SUCCESSO Le accuse a giudici, opposìzioney giornalisti «Per diventare magistrato devi essere mentalmente disturbato» documento ROMA IL nuovo «casus belli» sulla giustizia è nato da un'intervistachoc rilasciata dal presidente del Consiglio a due giornalisti inglesi. Alcune dichiarazioni - «battute paradossah», ha precisato una nota del portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti - hanno fatto scoppiare la nuova bufera politico-giudiziaria. I giudici? «Matti, persone mentalmente disturbate». I giornalisti? «Sono gelosi di me». Gli attacchi del settimanale inglese «Economist»? «Confonde le guardie con i ladri». La guerra in Iraq? «Avevamo dei dubbi, ma ho creduto in Blair e Bush». La politica estera? «Se necessario, si deve imporla con la forza». La lunga intervista per il settimanale conservatore inglese «The Spectator», è stata realizzata dal direttore (e deputato Tory) Boris Johnson e da Nicholas Parrei, editorialista del quotidiano «La Voce di Rimini», che l'ha pubblicata ieri con un titolo significativo: «Berlusconi come un uragano». Ecco i passaggi principali, nella versione italiana pubblicata dal giornale romagnolo. I GIUDICI. H duro atto d'accusa del presidente del Consiglio alla magistratura nasce da una domanda sul processo a Giulio Andreotti. Johnson e Farrell gli chiedono se ritiene che sia un mafio¬ so, e Berlusconi risponde: «Ma no, ma no. Andreotti è troppo intelligente. Guardate, Andreotti non è mio amico. Lui è di sinistra». Poi il premier continua, con la «battuta sul filo del paradosso», come spiegano da Palazzo Chigi, «relativa a singoli personaggi», che chiude l'intervista: «E' una follia!. Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente (in italiano nel testo originale) .diversi dalla razza umana». Fin qui il testo pubblicato in italiano dalla «Voce». Sulla versione inglese di «The Spectator» (versione Internet) c'è questa chiusa aggiuntiva: «Questa è la ragione per cui ho intenzione di riformare tutto» (v.That is whylarn in theprocess of reforming everything»). I GIORNALISTI. Duro l'attacco anche nei confronti dei media. Secondo Berlusconi i commentatori lo attaccano ((per un elemento di gelosia», in quanto «tutti questi giornalisti - dice il premier e cita per inciso Biagi e Montanelli erano più anziani di me e credevano di essere loro quelli importanti. Poi il rapporto si è capovolto e io sono diventato ciò che loro stessi volevano essere». Quindi rispondendo ad un'altra domanda rincara la dose: «Credo che all'80 per cento siano di sinistra e abbiano rapporti molto stretti con l'informazione estera, e hanno tutti un club a Roma. Non concedo conferenze stampa all'informazione estera perché loro la usano solo come opportunità per attaccarmi. Non prendono in considerazione cosa faccio o dico. Scrivono ciò che c'è già nella loro testa». IL CASO «ECONOMIST». Riferendosi all'attacco che il settimanale inglese gli ha rivolto in più occasioni, Berlusconi sostiene che «ha preso i protettori della democrazia e della libertà per i ladri, e ha preso i ladri per le guardie^, mescolando tutto. Il premier ricorda di non aver guadagnato soldi dalla politica, ma anzi di averne persi finanziando Forza Italia e perché i «comunisti» hanno boicottato i suoi grandi' magazzini che i figli hanno poi dovuto vendere. IL GIUDICE SQUILLANTE. Berlusconi nega, rispondendo alla precisa domanda «ma la sua azienda ha corrotto il giudice Squillante?», e spiega che ((per quanto riguarda il denaro, niente è stato provato». Aggiunge che si trattava soltanto di pagamento di parcelle ad avvocati in Svizzera, «in cui tutti i giudici romani avevano partecipato». E precisa: «Non sto dicendo che questo fosse corretto, ma noi non abbiamo nulla a che fare». LA COSPIRAZIONE DEL PCI. L'intervista s'inizia con un accenno alla rappacificazione con il cancelliere Schroeder dopo il paragone a Strasburgo del parlamentare tedesco Schulz a un kapò. Dopo aver criticato la «regia» in quella occasione della sinistra italiana, ricorda di essere «l'editore più liberale della storia» e di essere entrato in politica quando il Pei, nel 1992, «fece infiltrare i suoi uomini in tutti i punti nodali dello Stato per portare in tribunale tutti gli altri partiti». LA GUERRA IN IRAQ. Il presidente del ConsigUo nell'intervista ricorda di aver avuto «molti dubbi sulla necessità di questa guerra», e aggiunge di aver «cercato di evitarla». Poi spiega che, «quando abbiamo visto che Stati Uniti e l'Inghilterra, nostri tradizionali alleati, avevano deciso di fare la guerra, noi siamo stati solidali nei loro confronti». E alla domanda che agli inglesi interessa molto, se cioè «l'opinione pubblica occidentale sia stata ingannata sulle armi di distruzione di massa», Berlusconi rephea: «Questo non lo posso dire». E aggiunge: «Provo una grande stima per Tony Blair e c'è una grande sincerità nei nostri rapporti personali. Credo a Blair e Bush perché guardo nei loro occhi e credo a loro». Quindi sostiene la necessità di «imporre libertà e democrazia» dopo l'I 1 settembre. E precisa che oggi «siamo capaci, con Russia ed America insieme, di guardare a tutti gli stati del mondo e valutare la dignità di tutta la gente del mondo, e possiamo dar loro dignità e libertà. Sì! Con la forza se necessario! Perché è l'unico modo di mostrare che non è uno scherzo». [r.i.] 99 6k6k Se indossano W" la toga è perché sono antropologicamente diversi, bisogna avere delle turbe psichiche Ecco perché ho intenzione di riformare quel settore CL& Sono entrato "" in politica per fermare il complotto del Pei e non ci ho mai guadagnato denaro Abbiamo preso parte alla guerra in Iraq perché credo in Blair e Bush, mi basta guardarli negli occhi 99