Del Piero: ora decide Trap ma dono tirerò le somme

Del Piero: ora decide Trap ma dono tirerò le somme PER IL BIANCONERO, AL RITORNO DA BELGRADO, E' PRONTA LA FIRMA PEL RINNOVO DEL CONTRATTO CON LA JUVE Del Piero: ora decide Trap ma dono tirerò le somme La tregua armata di Alex: accetto la sua decisione, l'importante è battere il Galles però sulla formazione rimango della mia idea intervista Marco Ansaldo inviato a FIRENZE SE Alessandro Del Piero non è un problema per questa Nazionale, presto lo diventerà. E con qualche ragione. Il capitano della Juve si è stancato di funzionare come il rattoppo sempre disponibile alle esigenze tattiche dei suoi allenatori mentre altri, anche meno bravi, ottengono il ruolo il cui si esprimono meglio. A 29 anni e con un prestigio mondiale da difendere. Del Piero chiede di poter essere se stesso, in azzurro e in bianconero. Prima che Vieri abbandonasse l'allenamento, Alex ha avuto un colloquio con Trapattoni. «Manca Totti, il modulo di Stoccarda è saltato. Mi faccia giocare da seconda punta, le sarò più ùtile che sbattuto all'ala», ha detto al et. Trap l'ha guardato, perplesso: c'è una promessa fatta a Inzaghi per il Galles e, per giocare, il milanista ha bisogno di un'altra punta, che sia Vien o Corradi. Diventa difficile, insomma, accontentare Alex, sebbene nell'allenamento del pomeriggio si sia cercata una soluzione meno penalizzante: invece che me¬ diano sinistro l'hanno schierato da numero 10 e infatti ha segnato due dei tre gol della sua squadra. A poche ore dalla partita più delicata dell'ultimo anno. Del Piero non se la sente di puntare i piedi. Questa però è l'ultima tregua con la Nazionale in attesa di chiarire certe cose anche con lippi. «Per questa volta - dice Alex - è opportuno lasciare libero Trapattoni di decidere tutto quello che vuole e mi metto a sua totale disposizione, con entusiasmo : battere il Galles è molto più importante che stabilire il ruolo in cui Del Piero può rendere di più. Maverrailmomentoincui tirerò le somme con la Nazionale e anche con la Juventus. Quel giorno valuterò se non sarà opportuno un ritomo alle origini. Lo farò prima che finisca la stagione». Dunque non si trova bene neppure nella Juve? «Sto all'esterno, a sinistra, anche lì. Tuttavia il caso è un po' diverso: quando ho Nedved vicino posso andare in mezzo per giocare più palloni e puntare in porta. In Nazionale ho un'altra collocazione. A volte mi riesce bene, altre no: per me rimane una situazione atipica». Ne ha parlato con Trap? «Sì, come con Lippi. Se lo faccio non è perchè sono un divo con pretese allucinanti: un giocatore predilige una certa posizione perchè lì sente di dare il megho e quindi di rendersi più utile alla squadra, non per egoismo né per soddisfare un capriccio». Mercoledì non c'era Delvecchio, c'era Inzaghi e lei ha giocato a sinistra e poi in mezzo. Dove si è trovato meglio? «Quando sono finito in mezzo. Entro nel gioco, sono più decisivo, si è vista più imprevedibilità. Da centrocampista servono certe doti: non è la maggiore fatica che mi spaventa ma non so quanto sia di qualità il mio apporto rispetto a chi ha le giuste caratteristiche per farlo». Insomma Del Fiero è un puledro e lo usano come un mulo da soma. Non cominciò così in Nazionale con Sacchi? «E' vero. Però finì presto». Se Trap non le darà ascolto, come prima dei Mondiali, la considererà una nuova sconfitta? «No. Ci metto volontà ed entusiasmo, mi sforzo di fare bene. Non lo considero un sacrificio, parola grossa. Ma resto della mia idea: Del Piero può dare di più in un'altra posizione». Da che mondo è mondo, sono i campioni a determinare il proprio ruolo in una squadra. Lei a 29 anni ha fatto la seconda punta, il rifinitore, adesso l'esterno. La sua troppa disponibilità con gli allenatori non si sta rivelando una fregatura? «Non lo diventerà». Mettiamo che, al suo tirare delle somme, Lippi e il Trap non cambino idea. Che farà? «Per ora non mi pongo il problema. Ci sarà il tempo e il luogo per pensarci. E può accadere che nella Juve, migliorando la forma, mi trovi bene nel posto dove sto e continui a coprirlo». Altrimenti potrebbe andarsene? «Il giorno dopo il ritomo da Belgrado sono convocato in sede per firmare il rinnovo del contratto con la Juve». Quindi lei rimarrà in bianconero. E Davids? «Credo che per quest'anno rimarrà a Torino, vorrei che restasse anche il prossimo ma non lo so. Deciderà lui». Davids può diventare un boomerang per la stagione della Juve, soprattutto dopo le dichiarazioni Sensi e la dura posizione di Moggi? «Moggi e Lippi sono stati chiari. Hanno valutato Davids fuori forma, lui come altri, e l'hanno fermato perchè quest'anno la Juve ha una «rosa» che può permetterselo. Dalla prossima settimana cominciano gli impegni veri e ravvicinati e dovremo farci trovare pronti». Secondo lei, Inzaghi e Vieri sono la coppia migliore per l'attacco? «Dipende da come li supporta la squadra. Trapattoni ha molte alternative e so che sta aspettando Delvecchio. Oggi l'Italia ha un gruppo di punte di spicco». E la Nazionale cosa perde senza Totti? «E' stato importante e lo sarà ancora; mi auguro che sia disponibile da domenica. Tuttavia Francesco non c'è, dobbiamo dimostrare carattere». Vieri, a forza di botte, rischia di nuovo di stare fuori. Condivide le sue accuse sul gioco duro? «Che in Italia si picchi più che all'estero lo dicono le statistiche. Quello che non capisco è perchè due o tre anni fa si sposò la linea di una giusta severità e adesso si è abbandonata». Trap crede a un Galles «abbottonato». Lo pensa anche lei? «Verrahno con rispetto ma con la consapevolezza di averci già battuti e di potersi ripetere. Non saranno intimoriti». E come è cambiata l'Italia rispetto a Cardiff? «Le ferite del Mondiale hanno lasciato posto a una nuova coscienza. Abbiamo più coraggio. Detto questo, il pareggio tra Galles e Serbia, ci ha dato più chances per arrivare primi ma ha messo più a rischio un secondo posto. Perciò ci giochiamo tutto in quattro giorni». «Spero che lotti sia disponibile da domenica Ora non c'è e dpbbiamoxlimostrare di avere carattere» Alex Del Piero ha avvisato il et azzurro senza esasperare i toni efare polemica