Crisi nell'Adriatico per lo sbocco al mare

Crisi nell'Adriatico per lo sbocco al mare ZAGABRIA PROCLAMA UNA «ZONA ECONOMICA ESCLUSIVA» CHE PRECLUDE AL VICINO LE ACQUE INTERNAZIONALI Crisi nell'Adriatico per lo sbocco al mare Slovenia e Croazia ai ferri corti, Lubiana si appella a Uè e Italia Ingrid Badurina ZAGABRIA Lubiana Zagabria sono ai ferri corti. E'ia più grave crisi diplomatica con un Paese confinante da quando la Croazia ha raggiunto l'indipendenza. Pochi giorni fa la Slovenia ha richiamato 2 suo ambasciatore nella capitale croata per «consultazioni a tempo indefinito». Una mossa drastica per rispondere alle dichiarazioni del ministro degh Esteri croato Tonino Picula, che in un'intervista ha annunciato l'intenzione di Zagabria di proclamare una «zona economica esclusiva» nell'Adriatico, aggiungendo che la Slovenia non ha sbocco alle acque intemazionah. Secondo Lubiana un simile atto non è possibile senza l'intesa di tutte le parti interessate. La zona economica esclusiva è una fascia marittima che può estendersi fino a 200 migha dalla costa di un Paese e che l'autorizza a sfruttarne le risorse marittime, compreso il fondo marino. Come stabilito dalla convenzione dell'Onu sul diritto del mare del 1982, gh stati marittimi hanno diritto di proclamare unilateralmente la zona economica nel mare di fronte alle loro coste. Se la Croazia dovesse farlo si troverebbe di fatto a dividere l'Adriatico con l'Italia, Secondo il ministro degh Esteri croato Picula la Slovenia non ha accesso al mare aperto; per Lubiana i confini marittimi con la Croazia sono tuttora da fissare. Anche se dal '91 le navi slovene raggiungono le acque intemazionah attraver- so le acque territoriali croate o italiane, per Lubiana «non sarebbe accettabile» la proclamazione della zon^ economica, che limiterebbe il suo status marittimo. Lo ha dichiarato il ministro degh Esteri sloveno Dimitrije Rupel, che si è affrettato a telefonare al capo della diplomazia italiana Franco Frattini. Secondo il comunicato diffuso daU'agenzia di stampa slovena Sta, il ministro degh Esteri italiano si è dichiarato d'accordo con le posizioni slovene e ha detto che non è in corso alcun negoziato bilaterale fra Itaha e Croazia sull'ipotesi della zona esclusiva. Dopo aver confermato la telefonata fra Frattini e Rupel, la Famesina ha precisato «che non ci sarà un'intesa se non con tutti i Paesi interessati alla questione e quindi anche la Slove¬ nia. Se ci sarà un accordo sarà sicuramente ispirato ai principi dell'Unione Europea». Dal canto suo la portavoce del Commissario europeo per gh Affari esteri, Patten, ha dichiarato all'agenzia di stampa croata che la Commissione non ha competenza in questa materia. «Siamo in contatto con entrambe le parti e ci aspettiamo che risolvano le loro differenze con il dialogo», ha detto la portavoce EmmaUdwin. Secondo la radio slovena l'intervento di Lubiana a Bruxelles viene visto «con grande riserva». Il ministro degh Esteri sloveno Rupel ha tuttavia avvertito Zagabria che il governo sloveno riconsidererà il suo appoggio alla richiesta croata di adesione all'Unione Europea. A Zagabria il ministro degh Esteri Piculaha presentato ai diplomatici stranieri un documento, un cosiddetto «non paper» in cui spiega l'iniziativa, riaffermando che la Slovenia non ha un accesso diretto alle acque intemazionah. Nel «non aaper» viene ricordato come nel.'incontro di Atene, lo scorso 20 giugno, tutti i Paesi mediterranei siano stati infbrtnati dell'intenzione .croata e che «né l'Italia né la Slovenia hanno espresso in quell'occasione alcuna obiezione». La Slovenia si richiama invece ah'accordo siglato nel 2001 fra i due capi di govemo, in cui la Croazia garantiva al suo vicino un corridoio marittimo per accedere al mare' aperto. In cambio il premier croato Racan avrebbe negoziato la restituzione dei risparmi che migliaia di cittadini croati avevano affidato alla Ljubljanska Banka, la banca più seria in ex Jugoslavia, e che finora non hanno potuto recuperare. «L'accordo in questione non è mai stato firmato né ratificato dal parlamento croato e non ha nessun effetto legale», ha replicato il ministro degh Esteri croato. Tra botta e risposta la rissa politica rischia di prolungarsi «a tempo indefinito». UdineO GorizìaH ITALIA MonfalconeQ PIRANO- a ; Umagof SLOVENIA Nova Corica Postumìa O O Kozina OBuie CROAZIA Rovìgno é. Dignano Capo Promomote