Porta in Germania la pista del terrorismo di Al Qaeda

Porta in Germania la pista del terrorismo di Al Qaeda Porta in Germania la pista del terrorismo di Al Qaeda Agiva forse anche a Milano lo «sceicco», un estremista algerino indagato ad Amburgo MILANO In Itaha, anche se nessuna Procura ha mai chiesto il suo arresto, è considerato imo dei dirigenti di Al Qaeda. In Germania, dopo un mese di carcere ad Amburgo, è stato rimesso in libertà «per insufficienza di prove». Mahjoub Abderrazak, 30 anni, algerino, moglie tedesca dalla quale ha avuto un figlio, disoccupato, è tornato libero solo sette giorni fa. Dicevano che dopo -aver lasciato l'Italia si era rifugiato in Siria. Dicevano che lo «sceicco» era uno degli arruolatori di Al Qaeda. Dicevano tante cose e nessuna è stata provata veramente. Tanto che i servizi segreti tedeschi adesso ammettono: «Non sappiamo se sarà possibile provare il suo coinvolgimento in atti di terrorismo, anche se la sua appartenenza agli ambienti islamici radicali appa¬ re certa». Mahjoub Abderrazak, alias «lo sceicco», per mesi è stato nel mirino dell'intelligence tedesca. Al suo arresto nel quartiere amburghese di Rahlstedt, il 27 lugho scorso, gli uomini dei servizi segreti erano arriva-, ti sulla base di svariate intercettazioni telefoniche. Il sospetto, non provato, è che «lo sceicco» potesse essere coinvolto nella preparazione di alcuni attentati in Spagna, nella Costa del Sol. Nelle intercettazioni si parlava già di esplosivo e di micce, anche se mancavano i riferimenti precisi, data e luoghi degli attentati. Ma quello che più allarmava i servizi di Amburgo erano le sue frequentazioni in città. Mahjoub Abderrazak era uno dei partecipanti più assidui alle riunioni religiose nella moschea Al Quds, la stessa che .frequentava Mohamed Atta, l'egiziano a capo delle cellule islamiche coinvolte negli attentati dell' 11 settembre alle Torri Gemelle. Anche in Itaha «lo sceicco» era stato sfiorato dalle indagini sul terrorismo islamico condotte dal pubblico ministero milanese Stefano Dambruoso. Il nome di Mahioub Abderrazak, accompagnato però dalla dicitura «sconosciuto», compare nelle carte con cui il giudice Guido Salvini ha firmato lo scorso aprile alcune richieste di arresto contro sospetti membri di al-Qaeda, attivi a Milano e in Lombardia e gravitanti attorno ai centri islamici di viale Jenner e via Quaranta. Dello «sceicco» si parla in alcune intercettazioni telefoniche. A fare il suo nome sono Mohamed Daki, marocchino di 38 anni arrestato a Reggio Emilia e Ciise Maxamed Cabdullah, nato in Somalia e in transito a Milano dall'Olanda, destinazione finale il Kurdistan iracheno. Lo «sceicco» è secondo gh investigatori l'uomo che si occupa della logistica, soprattutto documenti falsi, per i militanti di Al Qaeda che passano dalla città. E' lui a mettere in contatto Ciise con il marocchino Mohammed Daki, uno speciabsta in documenti contraffatti. Per dire che c'è da fidarsi, «lo sceicco» si lascia scappare nell'intercettazione telefonica: «E' stato con noi di là». Per gli investigatori italiani è un riferimento all'Afghanistan. La telefonata arriva da Amburgo. Gli investigatori italiani chiedono alle autorità tedesche di individuare «lo sceicco», che sembra essersi rifugiato in Siria. Ma alla fine di luglio toma dalla famiglia in Germania. Dove viene arrestato e poi rilasciato. Non si trova ancora invece Abu Omar, egiziano, imam della moschea di viale Jenner a Milano, scomparso nel nulla il 17 febbraio scorso. Sua moglie che ha lasciato il capoluogo lombardo subito dopo, vive ora a Tirana insieme ai tre figli e a un altro uomo. Di suo marito, sospettato di essere in contatto con gh organizzatori di alcuni attentati anche in Africa, sua moglie dice di non sapere nulla: «Non ho più avuto notizie, dal giorno della sua scomparsa da Milano». [r. m.] Nelle intercettazioni a suo carico si parla di documenti falsi, di micce e di esplosivi

Persone citate: Abderrazak, Cabdullah, Guido Salvini, Mahjoub Abderrazak, Mohamed Atta, Mohamed Daki, Mohammed Daki, Stefano Dambruoso