Trenta dipinti «scomparsi» tornano nel castello

Trenta dipinti «scomparsi» tornano nel castello A RIVOLI Trenta dipinti «scomparsi» tornano nel castello Ritorneranno a Rivob dopo mezzo secolo. Trenta dipinti, del castello juvarriano, stanno per essere restaurati ed esposti in città. «Hanno avuto una sorte rocambolesca racconta il sindaco Nino Boati -. Ora voghamo recuperarb perché sono un pezzo della nostra storia». Le trenta opere d'arte, infatti, per evitare che andassero perdute o rovinate, la Soprintendenza le aveva consegnate in custodia al restauratore Guido Nicola d'Aramengo. E li, nel suo laboratorio, tra dipinti e sculture, dal dopoguerra ad oggi, sono rimaste in attesa. Nei giorni scorsi la giunta Boeti ha deciso di stanziare 75 mila euro per farii restaurare e poi esporre nella Casa del Conte Verde: un'antologia deUe opere che ornavano e abbelbvano il Castebo tivolese tra Settecento e Ottocento. Le trenta opere sono di Luigi Vacca, Paolo Maria Antoniani, Angela Maria Pittetti detta "Palanca , Scipione, Amedeo e Angelo Cìgnarob e Pietro Domenico Obvero.

Persone citate: Angela Maria Pittetti, Angelo Cìgnarob, Boeti, Conte Verde, Guido Nicola, Luigi Vacca, Nino Boati, Paolo Maria Antoniani, Pietro Domenico Obvero

Luoghi citati: Aramengo, Rivoli