CLOONEY ZETA-JONES Divorzio all'americana di Simonetta Robiony

CLOONEY ZETA-JONES Divorzio all'americana APPLAUDITISSIMO «PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO» DEI FRATELLI COEN CON TANTO DI INCURSIONE DELLA «IENA» VITTORIA CLOONEY ZETA-JONES Divorzio all'americana intervista Simonetta Robiony inviata a VENEZIA PARE impossibile, ma George Clooney e Catherine ZetaJones il loro «Intolerable cruelty» (malamente tradotto «Prima di sposo poi ti rovino» rivelando in tal modo un pezzo di trama) l'hanno interpretato ma fino alla prima veneziana non l'avevano mai visto. Spiegazione: è un lavoro in corso d'opera e i Coen ci stanno aggiungendo ancora qualche scena, per questo non sono qua. Bellissimi entrambi, bruni, fascinosi, mascalzoni ma con un cuore tenero, i due sono arrivati al Lido separatamente: lui con amici dagli Usa, lei con papà e mamma in diretta dal Galles. Lui è in grigio con maglietta nera e chiacchiera volentieri, anche solo per dire «Non parlo l'italiano», lei in nero con un curioso spolverino in lamé dorato assai discutibile e parla poco. Lui ama far tardi: una sera è apparso al ricevimento sulla spiaggia della Pagoda per Bertolucci, un'altra ha fatto l'alba con Bill Murray e Nicholas Cage al Cipriani dopo una cena ai Granai, un'altra ancora ha partecipato alla festa in onore del film. Lei ha fatto brevi apparizioni e poi è scomparsa. Lui è pronto al mattino di buon'ora. Lei, da diva nonché moglie di Michael Douglas, prima di comparire vuole trucco, parrucchiere, massaggi. Entrambi dichiarano di amare l'Italia. Lui s'è addirittura comprato una casa sul lago di Como, va in giro per il paese al caffè e a comprar le sigarette, s'è messo a studiare la nostra lingua, sarà a Roma tra poco a girare il secondo episodio di «Ocean's eleven», vorrebbe perfino lavorare da noi e comunque dice:«La vita in Italia é assai più piacevole. Abbiamo molto da imparare, noi americani». Lei ha passato l'estate in barca col marito su e giù da Capri a Panarea, se n'é stata con famiglia e figli nella villa di Clooney a Como, rimpiange di non aver avuto- il tempo di girare per Venezia perchè ama l'arte e i musei. Tutti e due dichiarano invece di non amare gli avvocati, categoria di cui lui, nel film, é un prestigioso esponente e lei una perfida chente. Lei, però, sostiene di provare una intensa simpatia per il suo avvocato: sarà quello che le ha fatto sottoscrivere il dettaghato contratto matrimoniale con Douglas per cui i loro beni restano separati? Lui, che ha un divorzio alle spalle, dice invece di volerli frequentare il meno possibile, come i medici: «Se si va da loro ci sono guai in vista». Imprevisto intervallo nella conferenza stampa ufficiale: a sorpresa piomba ima ragazza del televisivo «Le Iene» che, velo bianco in testa e anelli in mano, si fa sposare da Clooney che sta al gioco sotto lo sguardo smarrito di Catherine ZetaJones. L'uomo di «No Martini no party» la foto alla tenda Martini sulla terrazza dell' Excelsior non l'ha ancora fatta: che intenda rompere il contratto? Meccanismo ad orologeria perfetto, questa vostra comedia divertente e romantica: ma nella vita per voi cos'è l'amore? Lei: «Un sentimento speciale. Sono contenta di averlo trovato con Michael». Lui: «E io sono lieto che lei sia innamorata». Un secondo film con i Coen per lei, Clooney, dopo «Fratello dove sei?»: è un'alleanza? Lui: «Non è una alleanza perchè quella l'ho già stabilita con Soderbergh, ma ima garanzia perchè i Coen non hanno mai fatto un brutto film». Lei: «L'alleanza se fosse possibile, io, la farei con Clooney. Anche a me come accadeva ad Hollywood.mi piacerebbe poter fare coppia fissa con qualcuno. Mio marito ha avuto la fortuna in passato di stabilirla con Katleen Turner con cui ha girato, tra l'altro, un film sul divorzio simile al nostro, "La guerra dei Roses". Magari George ed io potremmo fare un musical. Io so cantare e ballare». Lui: «Ma io no. E la sola volta che l'ho fatta i Coen hanno dovuto tagliare la scena». Che esperienza è lavorare con questi due autori? Lei: «Rilassante. Siamo stati attenti a non trasformare questa mia ragazza arrivista in una cattiva senza sentimenti per non toglierle la necessaria simpatia». Lui: «Pare sia venuto fuori un film più tradizionale del loro solito, questo. Devo esser io a rendere tradizionale ogni pellicola che faccio. D'altra parte, anche se a me non pare, molti sostengono che io sia un incrocio tra Gary Grant e Clark Cable. La cosa mi lusinga an- che se il mio modello sarebbe Spencer Tracy». Voi viaggiate molto: il terrorismo non vi spaventa? Lei: «Conosco la situazione, so che esistono pericoli, ma non intendo modificare le mie abitudini. Mi piace frequemare i festival e accompagnare i film». Lui: «Viaggio e continuerò a farlo. Ma frequento poco i festival: sono stato una volta a Cannes e una a Venezia. Basta». In questa commedia si vedono solo miliardari terrorizzati da rovinosi divorzi: ma ai poveri, voi che ormai appartenete a al mondo dei ricchi, ci pensate mai? Lui: «Sono stato al verde per anni. So cosa significa non avere una lira e ci penso». Sul divorzio, nei film americani, si può solo ridere? Lei: «Noi attori ad Hollywood siamo spiati e seguiti sempre. Anche se andiamo al bar con un amico a bere qualcosa c'è chi ci fotografa. E tutto ciò non aiuta i matrimoni. Il divorzio è una questione dolorosa che riguarda molti di noi: sarà per questo che nei film ne parliamo ridendo». Lui: «Il film è una commedia sul divorzio che resta un tema spinoso. Chissà se farà molti soldi? Forse no, visto che io in America non sono quello dei grandi incassi». Bellissimi entrambi, mascalzoni dal cuore tenero, bruni e fascinosi Catherine e George fanno rivivere i fasti della commedia hollywoodiana Catherine Zeta-Jones: «Magari George ed io potremmo fare un musical, lo so cantare e ballare». Clooney: «Ma io no»