«Questi volta TUnìone deve trovare Raccordo»

«Questi volta TUnìone deve trovare Raccordo» PRESIDENTE DI TURNO DELL'UE, OGGI INCONTRERÀ' ANNAN E POWELL «Questi volta TUnìone deve trovare Raccordo» I ministro degli Esteri Frattini all'Europarlamento sui passi all'Onu Maria Maggiore BRUXELLES Questa volta lEuropa ha la responsabihtà di giungere die Nazioni Unite con una posizione comune sulla ricostruzione irachena e il ruolo che l'Onu deve svolgere in Iraq. «Perché errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico». D ministro degh Esteri Franco Frattini, nel ruolo di presidente di turno dell'Unione, parla chiaro agli eurodeputati, riuniti in sessione a Strasbui^o: non possiamo ripetere lo spettacolo dei mesi scorsi quando i Paesi europei dovettero riconoscere la totale incomunicabilità tra il fronte pro-guerra (Regno Unito, Spagna e Italia) e quello contrario a qualunque intervento militare (Francia e Gennania). «L'instabilità e gh attacchi alle forze anglo-americane in Iraq sono problemi per tutti, non solo per le forze della coalizione», ha detto Frattini nell'emiciclo del Parlamento europeo. Inoltre «il terrorismo non ha mai giustificazione, non c'è mai legittimità per reazioni condotte con bombe e kamikaze». Ma adesso «oltre ai carri armati c'è bisogno di un piano per la democrazia, per una nuova legittimità pohtica e istituzionale e per una nuova leadership irachena». Per questo, ha osservato il ministro degh Esteri, è necessario il coinvolgimento dell'Onu nel processo di ricostruzione in Iraq. Tutti sono chiamati in causa, soprattutto i Paesi europei che devono poter dare una risposta unitaria alla ricostruzione democratrica del Paese. Per l'Europa questa è un'occasione unica per ritrovare la propria unità, dopo le lacerazioni inteme provocate dal conflitto iracheno. Ma sarebbe anche un «esempio eccellente» per rinsaldare le relazioni euroatlantiche, gravemente lesionate con la crisi in Iraq. «Dobbiamo lavorare -. si lascia scappare Frattini prima di entrare nell'emiciclo di Strasburgo - per poter avvicinare alla realtà il sogno di un seggio unico delTUnione europea in Consiglio di Sicurezza. L'Europa oggi sente il bisogno di rilanciare l'azione dell'Onu, ma al tempo stesso desidera che le Nazioni Unite abbiano più efficacia, più capacità di decidere e di assumere responsabihtà. Cosa che non è avvenuta nelle drammatiche settimane che hanno preceduto l'azioub militare». Ma adesso la situazione è diversa, perchè gh Stati Uniti sembrano avvicinarsi alla posizione europea di un maggiore coinvolgimento dell'Onu nella ricostruzione dell'Iraq. Resta da decidere che ruolo assegnare a una forza multinazionale e a chi affidare il comando in campo, quest'ultimo punto fuori discussione secondo gh americani, che intendono conservare la leadership della ricostruzione. Ma fonti europee del Consigho Uè osservano che, questa volta, si potrebbe operare per gradi, approvando in un primo tempo una risoluzione più generica che coinvolga l'Onu nelle operazioni di ricostruzione e ne definisca i compiti in maniera più dettagliata in un secondo tempo. Un compito difficile spetta comunque a Frattini in queste settimane. Deve convincere i più refrattari tra i partner europei, Francia e Germania in testa, a concedere il via libera in sede Onu, a un ruolo attivo deUe Nazioni Unite in Iraq. Il tempo stringe perché gh attentati ai soldati della coalizione in Iraq sono ormai più di dieci al giorno e gli Usa premono per amvare a una risoluzione Onu al più presto. Il presidente di turno delTUe ha cominciato eoa la spola tra le due sponde dell'Atlantico per ritaghare un ruolo di primo piano all'Europa. Oggi incontrerà il segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e il segretario di Stato americano Colin Powell. Poi, direttamente dagli Usa, volerà verso Riva del Garda, per il Consiglio informale dei ministri degh Esteri. li venerdì e sabato discuterà con i colleghi dei 24 Paesi europei sulla possibile linea da seguire e cercherà di spianare la strada per la stesura di una posizione comune europea sul!' Iraq, da formalizzare probabilmente nel primo consiglio Affari Generah, in programma per il 29 settembre a Bruxelles. Intanto vanno avanti i preparativi per la Conferenza dei Donatori per l'Iraq, in programma per il 23 e 24 ottobre a Madrid, che Frattini ha ricordato come.«un'occasione propizia per rinsaldare la coesione intemazionale». Ieri si è svolta una riunione preparatoria a Bruxelles. «L'instabilità e gli attacchi alle forze anglo-americane sono problema di tutti e non solo della coalizione» Ieri a Bruxelles si è svolta una riunione preparatoria alla Conferenza di Madrid dei Paesi donatori ll generale Jones, comandante deileforze Usa in Europa, ieri ad Ankara con il capo di Stato Maggiore turco Òzkòk