Assolto il «grande vecchio» del terrorismo indonesiano
Assolto il «grande vecchio» del terrorismo indonesiano AL TRIBUNALE L'ACCUSA AVEVA CHIESTO PER LUI QUINDICI ANNI Assolto il «grande vecchio» del terrorismo indonesiano Nessun legame con Ai Qaeda, ma condannato a 4 anni per reati minori GIAKARTA Non c'è alcuna prova che il leader indonesiano islamico Abu Bakar Baashir, 63 anni, sia il capo della rete Jemaah Islamiya, sospettata di legami con Al Qaeda e di una serie di sanguinosissini attentati. Lo ha sentenziato ieri un tribunale di Giakarta che ha tuttavia condannato l'imputato a quattro anni per un'imputazione minore: Baashir nel 2000 sarebbe stato a conoscenza, senza esseme l'organizzatore, di un complotto volto a deporre il governo indonesiano e assassinare la presidente Megawati Sukamoputri, per instaurare un governo islamico. Il leader rehgioso avrebbe inoltre elogiato una serie di attacchi contro chiese cattohche che la sera di Natale dell'anno 2000 provocarono 19 morti. L'Indonesia ha 210 milioni di abitanti, dei quah 183 milioni sono islamici: è dunque il più popoloso Paese musulmano del mondo. Il procedimento, che è durato poco meno di cinque mesi, era considerato dagli osservatori un test della determinazione a combattere il terrorismo. «Gh americani si arrabbieranno moltissimo», ha commentato Zachary Abuza, esperto di antiterrorismo e di Jemaah Islamiya. Ma la sentenza dei cinque giudici evidentemente è il frutto di un compromesso tra la volontà del governo di dimostrare la propria determinazione e la necessità di evitare reazioni violente nella popolazione. Il governo si regge infatti sul sostegno dei partiti moderati islamici. Tuttavia alcuni di questi partiti non hanno nascosto, almeno fino a qualche tempo fa, le loro simpatie per Baashir. il leader religioso era stato arrestato nell'ottobre 2002: dunque, avendo scontato già dodici mesi, dovrà rimanere in carcere soltanto tre anni. Una condanna mite rispetto ai 15 anni richiesti alla fine della sua requisitoria dalla pubbhca accusa e rispetto all'ergastolo che teoricamente Baashir rischiava. Centinaia di sostenitori si erano radunati all' estemo del Tribunale in attesa del verdetto. La folla era circondata da circa 1500 agenti con scudi, manganelli, ma anche armi da fuoco. Si temeva infatti che, in caso di condanna, potesse scatenarsi un'ondata di violente proteste in tutto il Paese. La notizia della sentenza è stato accolto con urla di gioia. La Jemaah Islamiya è accusata, tra l'altro, dell'attentato a Bah il 12 ottobre dell'anno passato, che aveva causato 202 morti - in maggioranza turisti stranieri - e quello contro l'hotel americano Marriott di Giakarta, avvenuto il 5 agosto scorso, in cui sono state uccise dodici persone. Ma l'accusa non coinvolgeva direttamente Baashir. [e. st.] Abu Bakar Baashir lascia il tribunale di Giakarta dopo il verdetto che ha respìnto le gravi accuse mossegli
Persone citate: Abu Bakar, Megawati Sukamoputri, Zachary Abuza
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