Incertezza sul destino della «Ics»

Incertezza sul destino della «Ics» CB IL NUOVO GRUPPO DISPOSTO ALL'ACQUISTO DELL'AZIENDA, MA SI ATTENDE IL VIA UBERA DI TELECOM Incertezza sul destino della «Ics» Scarmagno, manca l'assenso all'uso del marchio Olivetti Mauro levello SCARMAGNO Speravamo di rientrare dalle ferie e trovare hn nuovo «padrone» al timone dall'azienda, con.il conseguente va-o di un piano industriale impronbto ad un concreto rilancio. Nullat cambiato, invece, per i trecento evoratori della Ics di Scarmagnd La volontà di vendere dal parte dall'attuale proprietà (51 per cento L/fekfin di Fulchir, 49 per cento Ixfin dei fratelli Pughese) e l'intenzione tti acquistare da parte di un ex mahager, l'imprenditore Luigi Luppil sono ancora sulla carta. All'operazione, infatti, manca il «via hbete» di Telecom Italia per il trasfermento della licenza d'uso del marchio Olivetti da Ics allaOliitdiLuspi. La questiole è tutt'altro che secondaria. lacquisìzìone del «pacchetto Ics»b subordinata proprio alla possibutà di disporre del marchio Oliveti, principale elemento tra quelli the rendono appetibile l'azienda di Scarmagno. Alla fine del luglio siorso, nella sede dell'Associazione! Industriali del Canavese, Luppi, Wertici di Ics e le organizzazioni sindacali si erano già trovati in sintonia sulle modalità di acquisto e di sviluppo dell'ex Op Computer. Il silenzio da parte di Olivetti sulla questione del marchio, però, ha riportato incertezza e preoccupazione sulla trattativa, e quindi sul destino di Ics e dei suoi dipendenti. I delegati sindacali di Firn, Fiom e Uilm, ancora pochi giorni fa, esprimevano pareri favorevoli sul!' operazione. «E1 positivo - dicono le Rsu - che il gruppo Ixfin si sia impegnato a completare il risanamento finanziario, ed è altrettanto positivo che le linee guide presentate dalla nuova proprietà prevedano iniziative ed attività indirizzate allo sviluppo e alla crescita industriale ed occupazionale». Questo, però, non basta. «Paradossalmente Ics è, in questi giorni, un'azienda con tre padroni, ma nessuno che stia prendendo decisioni. Se la situazione non si sblocca rapidamente, questa incertezza rischia di trasformarsi in una pesante ipote¬ ca sulle possibilità di ripresa dell' azienda». Continua, quindi, l'odissea di Ics, nata dal fallimento di Op Computer (leader intemazionale nel settore dell'informatica) e che in quattro anni ha cambiato ben sette gruppi dirigenti, ognuno con le sue strategie industriali. Ora Luigi Luppi è formalmente pronto a prendere in mano le redini dell'azienda, ma l'ok di Olivetti si fa attendere. I lavoratori chiedono comunque ima risposta chiara e tempestiva: «Non possiamo più accettare una partita giocata sulla nostra pelle». t'appello viene girato anche alle istituzioni, dal Comune di Ivrea fino al Governo, passando per Provincia e Regione: «Chiediamo di vigilare e di farsi interpreti della necessità di risposte rapide che tengano prevalentemente conto degli interessi dei lavoratori, strettamente connessi alle proiettive industriah ed occupazionah». Questa settimana potrebbe essere decisiva. In caso di risposta negativa sulla ' cessione del marchio o di prolungato silenzio da parte di Olivetti, per Scarmagno si prepara l'ennesima stagione difficile. rm |ìììjj^|^ La Ics di Scarmagno, subentrata all'ex Op dopo il fallimento, avrebbe trovato un nuovo acquirente, ma si attende l'autorizzazione a usare il marchio Olivetti

Persone citate: Fulchir, Luigi Luppi, Luppi, Olivetti Mauro

Luoghi citati: Comune Di Ivrea, Scarmagno