Piazza Madama Cristina soffocata dalla puzza di Maria Teresa Martinengo

Piazza Madama Cristina soffocata dalla puzza COMMERCIANTI E RESIDENTI IN RIVOLTA: QUI DA DUE ANNI NON SI VIVE PIÙ, I CLIENTI SCAPPANO, NESSUNO SI FERMA NEI NOSTRI DEHORS Piazza Madama Cristina soffocata dalla puzza Esce dalle griglie di aerazione e dal cassone di compressione dei rifiuti del mercato Maria Teresa Martinengo «Come fanno i nostri clienti a fermarsi per un caffè e quattro chiacchiere con questo odore? E noi? Come facciamo a lavorare in queste condizioni?». Vincenzo Pace, titolare del bar «Mavi» di piazza Madama Cristina 5, sfoga così il suo malessere. Un malessere che non è solo morale, ma anche fisico. Che parte dal naso e arriva allo stomaco. «Da due anni, da quando il nuovo mercato è stato inaugurato ed è in funzione il sistema di raccolta rifiuti con cassone sotterraneo, qui non si vive più per la puzza che esce dall'impianto, dalle griglie e dai tombini». Pace di pomeriggio allestisce il dehors davanti al suo locale. Ma è scontato che i clienti siano pochi e le consumazioni frettolose. Ieri mattina, gh esercenti del commercio fisso e ambulante non ce l'hanno più fatta e hanno lanciato un Sos ad ampio raggio, Amiat compresa: nonostante il caldo fosse diminuito, la puzza era insopportabile sia nei negozi sia sotto la tettoia, tra le bancarelle di frutta e verdura e degh altri alimentari. «Il problema è molto evidente in estate. La gente vorrebbe fermarsi - spiega Francesco De Cesare, titolare di un fornito banco di formaggi e salumi - ma alla fine tira dritto per l'odore opprimente». Fernanda Michi aggiunge: «Io vendo funghi. Si sa che chi li compera è attratto anche dal profumo... Qui invece scappano tutti». Virginia Bonacossa tiene per mano la nipotina. «Come si fa a passeggiare qui? Io - racconta ho sempre abitato a San Salvarlo, i miei figli venivano a giocare in piazza e certi odori non ci sono mai stati. Per me, hanno sbaghato a costruire l'impianto: perché hanno messo il cassone sul lato dei negozi e non verso la strada?». E la domanda è condivisa da Luigia Fighoha, Maria Giallella, Gennaro Pisciotta, Domenico Rende, Franca Sirianni, Concetta Villella, tutti residenti ai numeri civici 3 e 5, indignati e nauseati allo stesso modo. Tiziana Grotto della pizzeria «Rospetto»: «Io ho l'autorizzazione per mettere il dehors sotto la tettoia, ma non posso tenerlo davanti alle mie vetrine, devo spostarlo altrimenti è impossibile. Senza contare che vediamo correre dei topi grossi come gatti. Escono dai tombini, uno schifo. E poi riceviamo le visite dell'Asl...». Di topi e miasmi parla anche Antonio Patruno, edicolante (il suo chiosco, sotto la tettoia, è l'esercizio più vicino alle ((bocche» dell'impianto). Amiat colpevole o innocente? Alberto Pagherò, direttore operativo, ieri pomeriggio ha spiegato: «Sabato pomeriggio ci sono stati dei problemi tecnici e il cassone non ha potuto essere lavato. Questo ci dispiace. La norma è scaricare e lavare ogni giorno. Ma il problema purtroppo non è la benna. Gh odori persistenti di cui la gente si lamenta salgono dalle griglie del sistema di aerazione del parcheggio sotterraneo, un sistema insolito in un mercato: le griglie, nelle quah inevitabilmente cadono parti di rifiuti e acqua, danno su un cavedio a tre metri di profondità, di fatto inaccessibile, che puliamo di tanto in tanto noi dell'Amiat perché nessuno è in grado di farlo». Per il geometra Pagherò, l'impianto di raccolta e compressione dei rifiuti è inno- cente. ((Abbiamo installato il contenitore interrato perché ci è stato richiesto fortemente dall'Amministrazione civica. Questo sistema è stato adottato perché ha dimostrato di funzionare benissimo in altre città. Il problema, ribadisco, sono le griglie di aerazione lunghe quanto la piazza: una piazza sulla quale si tiene ogni giorno il mercato». Il nuovo mercato e il parcheggio di piazza Madama Cristina inaugurati appena due anni fa LE VOCI DELLA POLEMICA Laura Sabatino: «lo vendo frutta. Per l'igiene questo odore non è tollerabile. Anche i residenti della zona sono scesi dalle case per protestare» Francesco De Cesare: «I clienti si fermano per comperare formaggi e salumi, ma se devono aspettare un po' non resistono e se ne vanno via» Tiziana Grotto: «La nostra pizzeria ha l'autorizzazione per il dehors in piazza, sotto la tettoia, ma in certi momenti è impossibile utilizzarlo» Antonio Patruno: «Dietro ai cartelloni della mia edicola vedo passare i topi egli scarafaggi. Qui dovrebbero pulire continuamente» Vincenzo Pace :«Abbiamo già organizzato una raccolta di firme e chiesto chelegrigliee questo sistema di raccolta dei rifiuti vengano rivisti» Lulgia Figliolia: «Abito in piazza Madama Cristina 5, il mio alloggio si affaccia sul cortile: l'odore l'altra notte arrivava fin dentro casa»