Modello libanese per il nuovo governo

Modello libanese per il nuovo governo Modello libanese per il nuovo governo Venticinque ministri, un attento dosaggio tra fedi ed etnie dal corrispondente da NEW YORK L'Iraq del dopo Saddam ha da ieri il suo primo esecutivo. A designarlo è stato il Consiglio governativo, composto di venticinque membri e nominato in luglio dall'amministrazione militare americana. Come già avvenuto per questo organismo, anche il nuovo governo è frutto di una lunga e difficile mediazione fra autorità militari angloamericane, etnie e clan locali nel tentativo di stabilire un equilibrio di poteri sul territorio che ricorda da vicino quello che vigeva in Libano prima della guerra civile del 1976. L'esito delle trattative è stato condizionato dagli equilibri demografici: tredici ministri sono sciiti - che costituiscono al 65 per cento della popolazione cinque sunniti, cinque curdi, imo turcomanno ed uno cristiano-assiro. Fra i designati il nome più in vista è quello del nuovo ministro del Petrolio: Ibrahim Mohammed Bahr al-Ulum, sciita e figho del membro del Consiglio esecutivo Mohammed Bahr al-Ulum che aveva lasciato in sospeso la sua partecipazione ai lavori per denunciare la carenza di sicurezza a Najaf in occasione dell'autobomba che ha fatto strage la scorsa settimana uccidendo l'ayatollah Mohhamad Baquir al-Hakim. Con l'arrivo di uno sciita alla gestione delle risorse petrolifere - l'Iraq è il secondo Paese al mondo per giacimenti - l'amministrazione militare tenta di recuperare il rapporto con l'etnia di maggioranza, senza la quale nessuna ricostruzione è possìbile. Fra gli altri ministri c'è il curdo Hoshyar Zebari, titolare degli Esteri è già portavoce del Partito democratico del Kurdistan di Massud Barzani, la fazione militare più influente nel Nord del Paese. Agli sciiti vanno anche gli Interni - con l'ex diplomatico Nini Badran mentre i sunniti - con Kamel al-Keylani - ottengono le Finanze. Molte le novità: per la prima volta l'Iraq avrà un dicastero per i Diritti umani e uno per l'Ambiente, imo per la Tecnologia ed imo ad hoc per le Attività sportive. Cancellati invece, per ora, i ministeri della Difesa, dell'Industria militare e dell'Informazione: erano la spina dorsale del regime di Saddam Hussein e saranno gli ultimi a tornare a funzionare una volta completata la ricostruzione. L'ipotesi di assegnare al nuovo Iraq limitazioni nell'uso delle forze armate - come avvenne con Germania e Giappone dopo la Seconda guerra mondiale - circola da tempo nell'amministrazione Bush. All'appello dei portafogli as- segnati manca anche quello del primo ministro: attribuirlo avrebbe forzato i precari equilibri fra clan, fazioni ed etnie, mentre l'amministrazione americana, guidata dall'ambasciatore Paul Bremer, vuole continuare a tenere le redini del Paese fino alle elezioni, che dovrebbero svolgersi entro il 2004 dopo l'approvazione della nuova Costituzione da parte del Consiglio governativo. «Bremer manterrà la principale autorità in Iraq fino a quando non vi sarà un governo eletto», ha precisato un portavoce americano. Nel tentativo di creare un'atmosfera di fiducia nel nuovo governo e di sottolineare gli elementi di rottura con il passato è stata designata anche una donna - la curda Nisrin Brawi - che avrà la responsabiUtà dei Lavori pubblici, ovvero di grandi opere ed appalti. La prima seduta del nuovo governo avrà luogo dopo la conclusione dei funerali dell' ayatollah al-Hakim, previsti a Najaf nella giornata di oggi. Alla guida del ConsigUo governativo daU'inizio di settembre è arrivato lo sciita Ahmed Chalabi, leader del Congreso nazionale iracheno, apprezzato dal Pentagono e definito dall'islamista Bernard Lewis con un editoriale sul Wall Street Journal «l'uomo giusto per guidare l'Iraq». Chalabi ricoprirà la carica per un mese in forza dei criteri di rotazione concordati. L'altra novità giunta ieri da Baghdad riguarda la formazione di un comitato di sicurezza congiunto Usa-Iraq al quale spetterà di gestire un maggior ruolo degU iracheni neU'ordine pubbUco. Afame parte saranno alcuni membri del ConsigUo governativo e il generale americano Ricardo Sanchez. Il Pentagono preme per accelerare tempi e numeri deUo schieramento deUa polizia irachena: ai 19 mila uomini già in campo se ne dovranno aggiungere altri 28 nula entro la fine dell'anno al fine di delegare loro maggiori compiti nel garantire la sicurezza nei centri abitati e consentire aUe truppe americane di ritirarsi daUe zone in cui è maggiore il rischio di attacchi da parte deUa guerrigUa. [m. mo.] Tredici dicasteri vanno agli sciiti, cinque ai sunniti, altrettanti ai curdi, uno a un cristiano e uno a un turcomanno C'è anche una donna Non sono previsti perorai ministeri dell'Informazione dell'Industria militare e della Difesa, e neppure l'incarico di premier Nella seconda giornata delle cerimonie funebri migliaia di persone hanno seguito a Karbala la salma dell'ayatollah Al Hakim che verrà sepolto oggi