Il volley insegue le certezze perdute

Il volley insegue le certezze perdute L'OBIETTIVO E LA SETTIMA FINALE CONTINENTALE IN 14 ANNI. PAPI E FEI ACCIACCATI Il volley insegue le certezze perdute Montali parte con i cerotti ma tanti rivali stanno peggio Roberto Condlo Per il sollievo di Giampaolo Montali e dei suoi 12 azzurri l'Europeo del volley ha in comune con quello del basket soltanto la data di svolgimento: entrambi cominceranno venerdì 5 e finiranno domenica 14 settembre. In chiave olimpica, la differenza è clamorosa: sotto canestro, la Svezia sarà un esame senza appello, questione di vita o di morte; sotto rete, invece, la Germania segnerà soltanto il via della lunga marcia verso Atene, che prevede da novembre a maggio 2004 tre diverse possibilità di qualificazione. ItalvoUey decisamente più sereno dell'Italbasket, dunque. Fra Karslmhe, Lipsia e Berlino insegue un posto in finale per poter giocare la Coppa del Mondo nipponica (dove saranno in palio i primi 3 pass per i Giochi), sapendo però che in caso di piazzamento peggiore (non di troppo, però) una «wild card» potrebbe ugualmente garantirgli il viaggio autunnale in Giappone. Ipotesi, quest'ultima, che Montali non vuole nemmeno prendere in considerazione. Ai suoi ha chiesto la finale, obiettivo che gh azzurri hanno centrato 6 volte negh ultimi 7 campionati continentah ma che quest'anno è tutt'altro che scontato e non soltanto perché l'Italia non aggiorna il suo ricchissimo albo d'oro ormai da 3 anni. Le favorite, ora, sono altre: la Serbia, che dal 2000 (anno dell'oro olimpico di Sydney) non cambia nulla e ci batte sistematicamente, e la Russia, che accanto a ripescati eccehenti (i «trentini» Chulepov e Kazakov) propone una nidiata di giovani di grande talento. Montah, et al lavoro da maggio, sta provando a riguadagnare il vertice. Dopo il bronzo nella World League dietro Brasile e Serbia, avrebbe voluto cambiare molto. Qualcosa ha potuto fare (Sartoretti richiamato per fare l'opposto. Giani spostato a schiacciatore-ricevitore,. l'incompiuto Zlatanov scartato); ad altro ha dovuto rinunciare per colpa degh infortuni che hanno tolto di mez- zo Cisolla e Tencati. Alla fine è uscita un'Italia che parte per la Germania con 4 debuttanti in un Europeo (Biribanti, Cernie, Cozzi e Savani, tutti panchinari in partenza), con la stranezza di un nazionale rimasto senza club (il 2" palleggiatore Meoni) ma soprattutto con tanta voglia di ribaltare i pronostici. «Il gruppo c'è, ed è determinatissimo», assicura un Montah preoccupato però dagh acciacchi di due suoi imprescindibili titolari: Fei si è recentemente allenato poco o niente (addominali), Papi ha fatto spaventare tutti uscendo con la caviglia sinistra fasciata dall'ultimo test vinto al tie-break contro i bulgari. C'è chi sta peggio, comunque. Ad esempio, tre deUe nostre cinque avversarie nel girone eliminatorio. La Repubblica Ceca, contro la quale esordiremo alle 20,30 di venerdì, ha perso il «perugino» Lebl e non sa ancora se potrà disporre deh'altro eentrale titolare, il «trentino» Rak. La Germania, che attende gh azzurri nell'ultimo turno di giovedì 11, sarà invece priva di altri due «italiani» : capitan Hubner (anche lui del Trento) è stato messo ko da una frattura da stress a una tibia; Andrae, neo cuneese, lamenta ima seria distorsione a una caviglia. Senza di loro, i tedeschi hanno collezionato ko pesanti negli ultimi test. Un po' come la Slovacchia, battuta tre volte per 3-0 dalla Grecia, che invece giocherà nel girone di ferro con russi, serbi, bulgari, olandesi e polacchi. L'avversario più temibile nella prima fase sembra oggi la Francia guidata da due ex cuneesi: Philippe Blain e il torinese Roberto Semiotti, a lungo vice di Prandi e De Giorgi. Da venerdì ne sapremo di più. Meoni: è in Nazionale ma non ha club