Solita Inter, alla fine sbuca sempre Vieri

Solita Inter, alla fine sbuca sempre Vieri BATTUTO IL MODENA, I NERAZZURRI SUPERANO IL PRIMO ESAME Solita Inter, alla fine sbuca sempre Vieri Il bomber della Nazionale va in gol alI'SG' e placa i fischi di San Siro Spettacolare raddoppio di Materazzi su punizione durante il recupero Le nuove ali non fanno decollare il gioco, Luciano sbaglia tutti i cross Giancarlo Laurenzi inviato a MILANO Anche i fischi erano diluiti nella noia e dopo aver minacciato una contestazione, i tifosi nerazzurri meno accecati cominciavano ad apprezzare il veggente Moratti che aveva preferito la quiete di Forte dei Marmi all'ennesima replica di imo spettacolo già visto. Nonostante i ricambi del mercato estivo, la nuova Inter ricorda infatti la vecchia anche nelle scorciatoie e così nessuno si è stupito quando il consueto tuono di Vieri ha squarciato la partita e il Modena, bucando Eallotta dopo essere sfuggito al tackle dell' ansimante Mayer. Mancavano appena 4 minuti alla fine, nel recupero avremmo visto anche il raddoppio di Materazzi, ma già a metà ripresa Bobone, con un gesto non dissimile da quello vincente, aveva attentato alle coronarie di Malesani centrando il palo dopo aggancio e veronica liberatoria sul gendarme Cevoli. Vieri, che si era presentato in campo con due strappi sui calzettoni a forma di cuore, smaniava compresso dal modulo nemico che prevedeva due gendarmi fissi. Quei dannati controllori, però, non gli avevano impedito di restare il faro dell'attacco nerazzurro nel quale l'acerbo Martins si era convinto a torto di poter spalancare da solo la porta, esasperando compagni ed esaltando i raddoppi nemici. Vieri era stato l'ultimo italiano a segnare per l'Inter e non è un caso che quella rete - 22 aprile, Valencia - fosse anche la sua ultima presenza in sfide ufficiali prima dell'infortunio. Per agevolarne le voglie e le incornate e rispettarne le richieste, Moratti aveva acquistato 3 tornanti nuovi e quando uno di loro - Fadiga era stato rispedito a casa per problemi di cuore, il presidente aveva scucito altri denari per l'argentino Kily Gonzalez, ieri inizialmente in panchina. Gli altri due, Luciano e Van der Meyde, trotterellavano invece in campo dal primo minuto ma nessuno dei due aveva convinto. Luciano, che con la maglia del Chievo era stato spesso l'incubo di Cuper, ha sbagliato cose semplici e dopo aver pazientato davanti ai suoi errori, il pubblico ha infine perso la pazienza a metà ripresa quando il brasiliano triste ha svirgolato l'ennesimo cross, teoricamente il suo pezzo forte. E' stato a quel punto che Cuper ha ordinato la sostituzione con Kily (schierato a sinistra), consentendo così a Van der Meyde di tornare sulla preferita fascia destra. Van der Meyde aveva cominciato con ardore, ma in quell'eccesso di eccitazione s'era perso troppe energie e le esigenze tattiche lo avevano costretto a rinculare da terzino sulle effervescenze del dirimpettaio Campedelh, un formichiere educato da Zeman e per questo difficile da stancare. L'olandese ha anche avuto due occasioni (10' e 27' st), ma in entrambi i casi l'indirizzo dei suoi tiri non è stata la rete di Ballotta, ma alcuni tifosi affacciati alle ringhiere della curva. Da principio e con le ah nuove di zecca, l'Inter si era mossa esattamente come se non le avesse e la lentezza di ogni movimen- to (con o senza palla) faceva intendere che solo un guizzo isolato avrebbe potuto rendere più croccante il match. Così accadeva nel primo tempo: da Cristiano Zanetti a Vieri, al volo per Martins che ciabattava a lato (15'). Era quella l'unica volta in cui si notava la presenza del mediano italiano, della cui scadente condizione Cuper si accorgeva solo al 20' st, quando gli preferiva Lamouchi. Dopo un primo tempo da mani nei capelli (la prima parata di Ballotta arriva al 7' st), il 'centrocampo di casa trovava così ima parvenza di credibilità e le cose miglioravano quando 13 minuti dopo il tecnico nerazzurro togheva di mezzo anche Emre (di rado visto in questo stato confusionale), inserendo Helveg e spostando lo Zanetti giusto, Javier, accanto a Lamouchi. Nel mezzo delle sue sostituzioni l'Inter aveva sfiorato il vantaggio, ma Ballotta era riuscito a deviare un colpo di testa di Cordoba su corner di Van der Meyde (24'). I cambi di Cuper non cambiavano l'atteggiamento del Modena: difesa a 3 con due laterali che di fatto la trasformavano in una trincea a 5 pedoni, Milanetto e Marasco perni della mediana, Kamara e Corrent (dal 20' st al posto di Allegretti) dietro l'unica punta Vignaroli (entrato per Taldo, uscito con il ginocchio sinistro a pezzi da un tamponamento con Materazzi). Le briciole di ordine in più regalate dall'ingresso di Lamouchi hanno permesso una gestione meno isterica del palleggio e nonostante il pubblico stesse sfollando da alcuni minuti, era evidente che le iniziative interiste avevano un coefficiente di pericolosità maggiore. Infatti bastava un Helveg qualunque per infilarsi nel budello da cui innescare Vieri per l'I-O (41' st). Prima che allo scoccare dell'ultimo attimo di recupero Materazzi sceghesse il modo più nobile (punizione da 25 metri all'incrocio dei pali) per festeggiare la vittoria e la migliore giornata da quando è arrivato a Milano. (4-4-2) Toldo sv; J. Zanetti 6,5, Cannavaro 6, Materazzi 7,5, Cordoba 6; Luciano 5 (20' st Kily 6), C. Zanetti 5,5 (20' st Lamouchi 6), Emre 5 (33' st Helveg 6), Van der Meyde 6; Vieri 7, Msrtms 5,5. AH.: Cuper 6. (3-4-2-1) jMt Ballotta 6; Mayer 5,5, Cevoli 5,5, Ungati 5,5; Campedelli 6, Marasco 6,5, Milanetto 6,5, Balestri 5,5; Kamara 6,5, Allegretti 5 (20'stCorrent5,5); Taldo sv (32' pt Vignatoli 5,5). Ali. Malesani 6. Arbitro: Farina 6. Reti: st 41'Vieri, 49' Materazzi. Ammoniti: Marasco, Emre, Ballotta, Ungati. Spetattori: paganti 16.703, incasso 379.943,50 e; abbonati 44.813, quota abbonati 776.654,06 6. L'urlo liberatorio di Bobo Vieri dopo 86' di sterili attacchi. L'Inter tiene il passo di Juventus, Roma e Lazio

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Lazio, Milano, Roma