L'autunno vien danzando

L'autunno vien danzando SALE DA BALLO: LA PASSIONE CONTINUA L'autunno vien danzando IRENE CABIATI «..dai movimenti dì lei si spandevano rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio...e la canzone andava elegante, l'orchestra decollava, decollava...». I versi di Paolo Conte esprimono bene l'atmosfera di ima coppia che danza chiusa in una bolla di musica. Il ballo ha riempito le serate estive all'aperto. Come conferma Gianni Bottaro, dirigente alla Cultura in Comune: «I palchetti di Momenti d'Estate hanno avuto successo con frequenze medie di 250 persone a serata e oltre 900 in piazza d'Armi». Ora, con l'autunno si toma in sala. «Ricomincerà il lavoro, finalmente», dice Umberto Giacobino della sala danze La Lucciola. Il suo locale è il più vecchio di Torino e lui, a 72 anni, non ha perso entusiasmo. Da settembre La Lucciola riprende anche gli appuntamenti della domenica. Dalle 10 a mezzogiorno, nel locale di corso Taranto 206 si balla sorseggiando cappuccino o aperitivo. «Non avrei mai pensato di fare questo mestiere - riflette -. Mi ha salvato due volte: negh anni Sessanta quando perso la mia azienda e nel '90 dopo un incidente quando un terribile incidente mi ha stravolto la vita». Prima un amico lo trascina al Trocadero come per gioco e poi ha continuato ha continuato al Principe e al Garden. Di giomo faceva il rappresentante. «A 60 un terribile incidente mi ha stravolto la vita - ricorda -. Avrei potuto ritirarmi ma ho voluto ricominciare e ho comprato La Lucciola. La sala da ballo è divertente, un mondo popolato da grandi artisti - ho lavorato con Latilla, Mila Pizzi, il Duo Fasano e Achille Toghani. Un mondo che offre un'atmosfera speciale». Gente sola, al pomeriggio, che va a ballare per cercare compagnia: di tutti i livelli sociali. Dall'ingegnere all'impiegato, dall'avvocato all'operaio. Al tavolino, le signore fresche di parrucchiere, l'abitino elegante - fanno finta di aspettare loro, i cavalieri, che le cercano con lo sguardo, le selezionano, le puntano per poi presentarsi a chiedere un giro. Si fa amicizia, qualche volta ci scappa il fidanzamento. Talvolta invece finisce come era incominciata, con uno sguardo. E all'ora del tramonto tutti riprendono le consuete strade che portano in luoghi dove c'è spazio forse, soltanto per la fantasia. E' un rito che la musica d'oggi ha quasi cancellato portando via il gusto di chiacchierare, il piacere di incontrarsi con calma. Si perpetua nelle sale «tradizionali» come il Du Pare, il Lutrario, il Club 84 e La Lucciola e altre. Alla sera il clima è diverso: arrivano le coppie e i separati: manca la tensione pomeridiana del gioco clandestino e la danza si fa più spensierata. Non meno intrigante. Giovani se ne vedono pochissimi. «Cercano il liscio in provincia, chissà perché, forse si vergognano e temono di essere riconosciuti. Ma gh altri, i grandi, si divertono perché ballare fa bene, non costa molto e porta buonumore. E' una medicina - assicura Giacobino -. Vedo ovunque vecchi con lo sguardo perso nel nulla, se venissero a ballare saprebbero dove guardare». SEMPRE PIENE DI APPASSIONATI LE SALE DA BALLO TORINESI

Persone citate: Achille Toghani, Garden, Gianni Bottaro, Latilla, Lutrario, Mila Pizzi, Paolo Conte, Umberto Giacobino

Luoghi citati: Torino