Ancelotti frena l'euforia Milan di Roberto Condio

Ancelotti frena l'euforia Milan I ROSSONERI SI GODONO LASUPERCOPPAIN COSTA AZZURRA, DOMANI AD ANCONA SCOCCA L'ORA DI KAKA Ancelotti frena l'euforia Milan «Occhio alle piccole: voglio una partenza sprint» Roberto Condio Gli altri giocano, il Milan riposa in Costa Azzurra. Privilegio meritato per il re d'Europa, dopo il successo in Supercoppa. Ieri, una seduta defatigante e poi il rompete le righe fino a mezzanotte. Oggi, un oretta di rifinitura e poi, prima della partenza per Ancona, la possibilità di dare un'occhiata (interessatissima) a quel che combineranno le grandi rivali nel debutto in serie A. Si gode lo scampato pericolo, il Diavolo. Sarebbe stato rischiosissimo cominciare il campionato dopo un mese pieno solo di sconfitte e con due Supercoppe perse per strada. Invece, è bastato un gol di Shevchenko per ritrovare sorriso e serenità, per rilanciarsi in pieno nel toto-scudetto. Sembrava un Milan appagato e imborghesito, dopo la notte da eurodelirio di Manchester. Montecarlo gli ha ridato la voglia di soffrire e il cinismo dei tempi belli e gli ha riconsegnato Maldini e Gattuso, assenti pesanti negli episodi più tristi del precampionato. Paolo Maldini, tre coppe alzate da capitano nello spazio di tre mesi e un giorno, adesso non ha più dubbi: «Siamo pronti a partire alle grande anche in campionato, come l'anno scorso. Ma il vero Milan lo vedrete tra due settimane, alla ripresa dopo la sosta della Nazionale». Prima, però, c'è l'Ancona. Ci sono una matricola che toma in serie A dopo 11 anni e uno stadio esaurito da giorni. E c'è Carlo Ancelotti che ammonisce: «Ormai dovreste averlo capito tutti: partite importanti come quelle contro il Porto, il mio Milan difficilmente le sbagha. D'ora in poi, dovremmo invece pensare un po' di più alle sfide che inconsciamente riteniamo facili». Tipo quella di domani sera, appunto. Tipo quelle che nello scorso campionato contribuirono in modo determinante a scavare il gap con la Juve: i ko estemi contro Chievo, Udinese, Perugia e Brescia e quello intemo contro l'Empoli; i pareggi a San Siro con Brescia, Atalanta e Chievo. Scivoloni fatali che, a dire il vero, il Milan ancelottiano l'anno scorso evitò a inizio stagione dove, al contrario, fece a fette Modena (3-0 fuori), Perugia (3-0 in casa). Toro (6-0 in casa) e Atalanta (4-1 fuori) nel suo periodo di maggior brillantezza. Adesso devono ripetersi, i rossoneri. Prima del derby piazzato già alla quinta giomata, il calendario propone nell'ordine Ancona, Bologna, Perugia e Lecce, con in mezzo l'esordio in Champions League contro l'Ajax. «Per questo Milan, il bello deve ancora venire», ha assicurato Ancelotti dopo 1'1-0 al Porto. Può essere, soprattutto se Dida, Nesta e Maldini comporranno un blocco insuperabile come a Montecarlo, se Shevchenko sarà quello che ha steso i portoghesi, se Inzaghi non dilapiderà come l'altro ieri i tesori di assist fornitigli dai compagni. Può essere, anche perché adesso in infermeria è rimasto soltanto Kaladze e perché domani al «Conero» marchigiano potrebbe già brillare la stella di Kakà, l'ultimo arrivato di cui tutti, compagni compresi, dicono meravigbe. Ancelotti conferma: «Lui non deve mettersi in coda. Deve sapere che ha ancora bisogno di crescere, ma è giusto che da subito abbia anche grandi ambizioni». Il giovane brasiliano, assente a Montecarlo, sarà in campo ad Ancona dietro Inzaghi e Shevchenko. Probabilissimo anche l'inserimento di Cafu al posto di Simic. È il Milan che cambia per restare in alto. Dice Ancelotti: «Contro il Porto ho preferito confermare il più possibile la squadra che aveva vinto la Champions. Le alternative, però, non mi mancano». Chissà se comprenderanno anche Rivaldo, ex Extraterrestre sempre più ai margini nelle partite che contano? Shevchenko, il migliore nella Supercoppa: donerà i 10 mila euro di premio ai bimbi ucraini