IRAQ La sindrome del contagio di Igor Man

IRAQ La sindrome del contagio RIVOLGIMENTi RELIGIOSI DIETRO L'ETICHETTA DELL'ANTIAMERICANISMO IRAQ yLa sindrome del contagio anàlisi Igor Man LA strage di Najaf sarebbe proprio sbagbato definirla un mero atto di terrorismo. E' anche questo, ma non soltanto. Hanno arrestato quattro disgraziati, due iracheni, due cittadini sauditi i quab - udite udite - avrebbero confessato che l'attentato alla Moschea di Ab «fa parte di un più ampio disegno criminoso» nel solco dell'anticrociata di Osama, lo Sceicco del Terrore. Gb arresti non ci stupiscono, semmai ci insospettisce la loro tempestività e soprattutto l'attribuzione della strage ad Al Qaeda. Dicono: ma c'è la confessione. Siamo seri: avete mai sentito parlare di tortura, di «individui sospetti» costretti a confessare tutto e il contrario di tutto? Allorché l'Inquisizione mise le mani sull'eretico Galileo Galilei, Papa Urbano VM si raccomandò: «Le macchine fategbele solo vedere, non le adoperate». Quel Pontefice sapeva bene che l'idea solamente della tortura avrebbe «convinto» il Galilei ma certe preoccupazioni non possono albergare, oggi, negb investigatori alle prese con il mostro a mille teste chiamato Terrorismo islamista. E' paradossalmente «rassicurante», come di regola accade a partire dal terribile 11 di settembre, addossare ad Al Qaeda, allo Sceicco Osama (o a un suo clone) l'attentato in Kenya, quello in Indonesia eccetera sino a quest'ultimo (per ora) di Najaf contro un sacro luogo dell'islam. Certamente chi insegue se non la verità almeno la realtà pretende un «minimo di certezza» ma per la guarnigione va bene così. Il Terrorismo con nome cognome e indirizzo preoccupa, quello senza volto terrorizza, giustappunto. Messi alle strette, gb esperti convengono sul fatto che non esiste, non può tecnicamente esistere ima sorta di Spectre islamista. Un gigantesco pobpo intemazionale che allunga dove vuole i suoi mortab tentacob. Non v'ha dubbio però che esista Al Qaeda rivelatasi tanto crudelmente da sommuovere la Storia aprendo ima nuova «era», quella dominata daU'incubo del Terrorismo; e conosciamo ahimè da anni la sinistra possanza del terrorismo diciamo mediorientale, quel terrorismo negazionista che aiuta i cosiddétti «opposti estremismi». Ma non abbiamo elementi per stabilire che Al Qaeda sia capace di colpire dovunque e quando vuole. Tuttavia gb attentati acca¬ dono, e si ripetono con una frequenza, sempre più stretta a dunque., allarmante. A generare codesti attentati è un diffuso antiamericamsmo (francamente ingiusto) ma essi, gb attentali dico, sono i sintomi, che diventano «sbocchi», di una sorta di malefico contagio. La sindrome del contagio: è sempre esistita a partire dal remoto terrore degb Assassini guidati dal Vecchio della Montagna, consumatori di hashish (donde la parola assassino), giustizieri in nome d'una astratta Purezza Religiosa, in fatto fanatici predoni d'anime e cose. Erano Ismaibti che, venuti daUa Persia in Siria (lo stesso percorso degb attuab hezbollah) uccidevano prefetti, governatori, califfi «per affermare il primato ideolcgico-religioso deU'islam». Variante della parola Assassini in non pochi testi specializzati è la dizione fijdain (dedicati), e si vuole che i metodi degb Zeloti-Sikari, ima setta ebraica attiva in Palestina nel I secolo, fossero simib a quelb, appunto, degb uomini del (Grande) Vecchio deba Montagna. Agivano, gb uni e gb altri, per contagio. Reciproco e via via molti)bcatore di se stesso. Ma è ernioso o significativo?) che la tecnica operativa del terrorismo moderno (e postmoderno a partire daUo stu- prò deUe Torri Gemelle) risalga, a ben guardare, ai dettati della feroce organizzazione russa Narodnaya Volya (1878-1881): colpire senza preavviso; colpire nel mucchio per portare la lotta a un più alto bvebo; colpire figure-simbolo del campo avverso: la figura è umana (Kennedy) o materiale (le Twin Towers) ma sempre altamente simbobea. Ma il fatto che il Terrorismo che ci interessa perché ci minaccia (tutti, in teoria, noi infedeb) non abbia una centrale, non sia come s'è detto una sorta di Spectre islamista, può rassicurarci solo relativamente. Perché, s'è visto, la sindrome del contagio è invero deleteria. Al tempo buio deUe Brigate Rosse un pugno di sciagurati ragazzi-bene uccisero Walter Tobagi, giornalista di spicco ma mite personaggio d'un sindacalismo realistico. Ucciderlo fu estremamente facile perché egb era solo, senza scorta, disarmato e innocente. Ma perché lo uccisero, quegb sciagurati? Per «imitare le Br» sì da essere ammessi in quei «ranghi rivoluzionari». Uccisero mossi, dunque, dalla sindrome del contagio. Noi itabani uscimmo daba mortale palude terroristica in grazia, diremo, dell'indifferenza ideologica. Si. possono davvero contare sulle dita quelb che sostennero, aiutarono eccetera i brigatisti rossi. Sicché quei perduti compatrioti nostri rimasero senza quell'acqua che assicura al pesce-guerrigbero mobibtà, azione, giusta la massima arcinota di Mao. Ma le Br erano, furono un fenomeno tipicamente itabano, con affinità non operative con il terrorismo tedesco, dimodoché fu possibile, non senza difficoltà e sacrificio, debellarle, sconfiggerle anche sul piano diremo ideologico, in tempi relativamente brevi. Altra cosa è il teirorismo islamista. Non fosse altro perché interessa un'area vastissima del globo e insista neba cosiddetta Regione del Petrobo. Abbiamo già detto come il primo propellente di codesto terrorismo sia un diffuso antiamericanismo anche se sarebbe più corretto parlare di antioccidentalismo. Ma Dolche gb Stati Uniti in forza deba oro potenza mibtare e finanziaria, deb'avanzata ricerca scientifica, sono il simbolo reale deb'Occidente cristiano o, megbo, giudaicocristiano, non ci sembra scorretto insistere suU'antiamericanismo che a conti fatti è un vezzo, o un tic, figbo deba noia storica deU'Europa ancorata al mito dei Lumi e del Rinascimento. Ma c'è antiamericanismo e an- tiamericanismo. Se queUo che serpeggia in Europa è tutto sommato innocuo, più verbale che, diremo, operativo, queUo che sommuove il mondo islamico (megbo: gran parte di esso) è impastato di odio e di pregiudizio. Sino a ieri aveva una «copertura»: Israele. Vale a dire «il responsabile delle sofferenze del popolo palestinese, la proiezione fisica del neocolonialismo». A codesta copertura è da aggiungere, ora, un fatto nuovo di straordinaria valenza storica; il conflitto interislamico. Non sono più le fazioni deUo Sciismo a darsi battagba, in Iraq: molti segnab, attentamente ripensati, ci autorizzano a ipotizzare imo scontro tremendo in seno ab'islam nel suo complesso. TUNISIA Dierba 11 aprile 2002 Attentato suicida contro la sinagoga della Ghriba a Dierba: 21 morti (14 turisti tedeschi). L'attentato viene rivendicato da un alto responsabile militare di Al Qaeda, Abdel Azim al-Mouhajar MAROCCO Casablanca 16 maggio 2003 Cinque attentati a Casablanca: contro alberghi e ristoranti frequentati da turisti stranieri e contro obbiettivi ebraici. I morti sono 44 (12 kamikaze) YEMEN Mare aperto 6 ottobre 2002 Attentato contro la petroliera francese «Limbourg» al largo dello Yemen. Un morto. Jibla. 30 dicembre 2002 Tre missionari americani uccisi da un estremista islamico in un ospedale KENYA Mombasa 28 novèmbre 2002 Autobomba contro un albergo di Investitori israeliani sulla costa del Kenya; 18 morti (3 israeliani). Contemporaneamente, fallito attentato con due missili contro un aereo della compagnia israeliana Arkia appena decollato da Mombasa INDIA Calcutta, 22 gennaio 2002 Uomini armati aprono il fuoco contro il Centro Americano di Calcutta: 4 morti e 20 feriti Bombay, 26 agosto 2003 Doppio attentato con due taxi-bomba al Gate of India e auna stazione di polizia: 50 mòrti e 150 feriti. Sotto accusa gruppi estremisti islamici, forse legati alla rete internùzionale di Al Qaeda Hk IRAQ Itàjat 29 agosto2003 Amobomba davanti al mausoleo di Ali dopo la preghiera del venerdì: 107 morti (tra i quali il leader sciita ayatollah Mohammed Baqir al-Hakim) e 229 feriti. Si sospetta un'alleanza segreta tra Al Qaeda e quanto resta del vecchio regime iracheno PAKISTAN Karachi, 23 gennaio 2002 Rapimento (e successiva uccisione) de giornalista americano Daniel Pearl. Mandante viene considerato il mullah Omar Islamabad, 17 mano 2002 Bomba in un tempio protestante nel quartiere delle ambasciate: 5 morti (2 americani) e 46 feriti Islamabad, 8 maggio 2002 Autobomba contro un autobus che trasportava dipendenti di una ditta francese: 14 morti (11 francesi) e 20 feriti Karachi, 14 giugno 2002 Autobomba davanti al consolato francese: 12 morti e 50 feriti Muree, 5 agosto 2002 Uomini armati attaccano una scuola cristiana per stranieri: 6 morti Karachi, 28 febbraio 2003 Attacco contro il consolato degli Stati Uniti; 3 morti e 7 feriti FILIPPINE Davao, 4 mano 2003 Bomba nell'aeroporto di Davao, nel Sud del Paese: 21 morti (un americano) SM Gli sciiti iracheni manifestano la loro collera e II dolore davanti al mausoleo di Ali a Najaf, nel primo di tre giorni di lutto nazionale

Persone citate: Abdel Azim, Daniel Pearl, Galilei, Galileo Galilei, Kennedy, Mao, Sceicco Osama, Torri Gemelle, Towers, Walter Tobagi