Cresce Tlnternet-dipendenza: tutta colpa della solitudine di Anna Masera

Cresce Tlnternet-dipendenza: tutta colpa della solitudine Cresce Tlnternet-dipendenza: tutta colpa della solitudine SENZA Internet non posso vivere» confessa un internauta a un centro di crisi online. E un'altra si sfoga: «Da quando mio marito ha scoperto le chat, è sempre collegato al computer, la nostra famiglia è rovinata». La dipendenza da Intert è bl pendenza da Internet è un problema che si manifesta ancora di più d'estate, quando si dovrebbe «staccare la spina». Per capire se è proprio vero che molta gente si sente sola senza U Web e senza l'emaU, abbiamo aperto un forum sul sito de La Stampa (www.lastampa.it) e - ad agosto inoltrato-si è subito riempito di messaggi. Secondo i dati raccolti dai centri specializzati, U dieci per cento degh utenti online sof¬ fre di qualche sindrome di dipendenza da computer. I «soli su Internet» sono di tre tipi: i dipendenti da videogiochi, specialmente queUi Mud (Multi user dimension), che consentono a più persone coUegate in Rete di prendere parte aUa stessa sfida ciascuno daUa propria postazione, anche se si trovano a mighaia di chUometri di distanza, come Everquest (che, da solo, conta ben 400 mUa adepti nel mondo); i dipendenti dalla pornografia online, che colpisce prevalentemente gli uomini; e i dipendenti daUe chat, che colpisce prevalentemente le donne, per lo più in cerca di amore e conforto. Poi c'è la dipendenza un po' di tutti da queUo strumento ormai irrinunciabile che è diventato l'email. C'è chi ha bisogno di controUare se ha ricevuto messaggi almeno tutti i giorni, mattina e sera, e se il pc non c'è, cerca U più vicino Internet Point. Si tratta di un bisogno «compulsivo», spiegano gli psicoterapeuti, da tenere sotto controUare perché non sfoci in una vera e propria dipendenza, clinicamente denominata Internet Addiction Disorder. Di realtà virtuale si può fare indigestione, come di qualsiasi altra cosa. Ed è neUa solitudine che trovano spazio le patologie. Sull'onda della psicosi da Intemet-dipendenza in Italia è nata un'agenzia di informazione online, Netdipendenza.it, dal chiaro stampo luddista. D'altra parte, anche il filosofo Umberto Galimberti, autore di Psiche e Techne, sostiene che Internet è portatrice di solitudine. Secondo Giorgio Nardone e Federica Cagnoni, autori di Perversioni in rete. Le psicopatologie da Internet e il loro trattamento, neUe patologie legate ah'uso di Internet ciò che perpetra il legame alla Rete non è l'astinenza, ma la ricerca di sensazioni piacevoli. E infatti, ben U 40 per cento dei dipendenti da pc in un periodo antecedente della loro vita sono stati dipendenti da altre «sostanze». Per curarsi, l'unica è ricorrere al metodo degli alcohsti anonimi. Per fortuna, Internet offre la cura ai propri malati. Tra i siti più accreditati per curarsi, c'è www.netaddiction. com, www.icaservices.com, e www.intemetaddiction.com. anna.masera&astampa.it Anche di realtà virtuale si può fare indigestione: per curare le patologie della Rete sono nati dei siti, sul modello degli «alcolisti anonimi» Anna Masera

Persone citate: Federica Cagnoni, Giorgio Nardone, Umberto Galimberti

Luoghi citati: Italia