Fotografi e artisti mostrano la faccia al mondo

Fotografi e artisti mostrano la faccia al mondo GENOVA Fotografi e artisti mostrano la faccia al mondo Rocco Moiiterni SI apre curiosamente con un'immagine di architettura di Bem 5- Hilla Becher l'ambiziosa mostra «In faccia al mondo», curata da Matteo Fochessati che si propone a Villa Croce, di «indagare il tema del ritratto fotografico all'interno della produzione artistica dalla fine degli Anni 70 ad oggi. Sei le sezioni di una mostra che affianca capolavori di fotografi affermati a opere di giovani alle prime armi. Si parte con la sezione «Il ritratto tra partecipazione e distacco» (da Araki a Ruff, da Timothy GrrenfiledSanders a Philip Lorca diCorcia), si passa all'album di famiglia (propone Serrano accanto a immagini di Nan Goldin e Boris Mikhalov e una stanza intera di Boltansky) e si approda all'autoritratto (da Monica Carrocci a Cesare Viel, da Sabine Delafon a Sissi). Poi ci sono «Tramutazioni e travestimenti» (dai repellenti ritratti con la pelle di pollo di Gligorov a Yamasuma Morimura «en travesti»), quindi «L'uomo della folla» (da Shirin Neshat a Santiago Serra, che appare fuori luogo) per finire al «Ritratto come assenza» (la più debole, potrebbe starci tutto: ci sono Giacomo Costa e Candida Hofer. Marco Samorè e Carlo Benvenuto). I nomi sono tanti, alcune immagini celebri, ma la sensazione che rimane dopo la carrellata nei tre piani è di confusione: si è messa troppa came al fuoco e si è perso per strada il rigore d'un discorso che avrebbe potuto anche essere interessante. Forse si poteva lasciar perdere la «provocazione» (viene definita tale nel catalogo la scelta di aprire con i Becher) e privilegiare la qualità sulla quantità. A Villa Croce una mostra confusa cerca di fare il punto sul ritratto Un autoritratto di Sabine Delafon In faccia al mondo Genova, Villa Croce Orario mar-ven. 9-19, sab. dom 10-19 Lunedì chiuso Fino al 14 settembre

Luoghi citati: Genova, Sissi, Yamasuma Morimura