nostri romanzi d'autunno di Mirella Appiotti

nostri romanzi d'autunno nostri romanzi d'autunno Le novità della narrativa italiana e straniera in uscita da settembre: un melting pot di generi e linguaggi Mirella Appiotti DOTREMO leggere bene, nei prossimi mesi. Romanzi e racconti, di più i romanzi. Il nuovo Maral, Confessioni di un borghese e il nuovo Richler Salomon Gursky è stato qui, feuilleton ipermodemo da cui è nato Bamey, al solito da Adelphi; la nuova Sebold da e/o dove Lucky è il racconto dello stupro da lei subito scritto prima degli ormai celebri Amabili resti; da Neri Pozza per la prima volta in itahano Gordon il romanzo scandalo nella upper Inghilterra anni Trenta scritto dalla gran dama Edith Templeton, 85 anni, che vive a Bordighera; da Fazi l'esordio, commovente e ironico, della trentenne newyorchese Myla Goldberg La stagione delle api. Per amatori l'Hbrcynus Orco di D'Arrigo con le correzioni dell'autore mai pubblicate sinora: grazie a Rizzoli che si è coraggiosamente accollato anche i Canti del caos 2 di Antonio Moresco; ancora da Adelphi Seminario della gioventù, il primo grande libro di Aldo Busi totalmente riscritto a 20 anni dalla prima apparizione, in appendice una ventina di pagine di un «Seminario della vecchiaia-Romanzo (interrotto e interrato)» più una sorta di breve esegesi, solo all'apparenza polemica, di questa operazione. Constateremo, nei prossimi mesi, l'avanzare dei melting pot dei generi e dei loro autori, cinema e letteratura sempre più stretti, lo scrittore regista e viceversa, l'attore romanziere (e non ci sono solo Hawke, Steve Martin, Paletti) idem per il cantante (prossimo esemplare Davide Van de Sfroos, alias Davide Bernasconi, 2 volte Premio Tenco, con Le parole sognate dai pesci, storie di piccola gente sulle rive del lago di Como per Bompiani). E, su tutto, la musica, come è sempre stato nella letteratura, ma che ora assume un ruolo da protagonista, leitmotiv fondamentale defla nuova narrativa (è il noir che guida la danza, anche in questo caso). Provenienze. Dominio, scontato però non schiacciante, dell'oltre oceano (un po' in sordina il mondo sudamericano). Presenze notevoli afro-indo-orientali: nelle Rondini di Kabul, l'orrore dell'Afghanistan dei talebani raccontato per Mondadori con la forza di Yasmina Khadra (pseudonimo dell'algerino Mohamed Moulessehoul); nell'Iraq dei diseredati di Butaina Al Nasiri con la Notte finale per Baldini SCastoldi; un esordio africano. Aminata Fofana, dalla Guinea in Europa, giovane cantante che dopo un primo successo a Londra perde la voce e scrive La luna che mi seguiva, l'epopea del suo Paese, una fiaba «magica» per Einaudi Stile Libero; a Giava gli orrori giapponesi e il dramma di una grande famiglia olandese durante la seconda guerra mondiale da Adelphi nel! Albero dai fiori rossi di Clara Olink Kelly; da e/o i nuovi autori della collana «I leoni» di letteratura africana e caraibica; da Marcos y Marcos il primo romanzo di Jhumpa Labili Chiamarsi per nome, tra Boston e le radici strappate dell'India. Dopo un periodo opaco ottimi «incontri» con i nuovi o meno nuovi francesi, come Eliette Abécassis ( l'autrice amatissima di Ripudiata di cui esce presso Tropea Mio padre, il suo libro più filosofico) e Olivier Cadiot (conRitomo definitivo dell'amore per Arcana), mentre Guanda prepara l'epopea Prévert, 5 titoli tra cui l'inedito Spettacolo e la biografia di Yves Courrière. Tedesca una delle giovani narratrici più in vista in Europa, Elke Naters, da tempo nella selezionata scuderia Bollati Boringhieri: dopo Bugie e Regine, adesso Mau Mau, romanzo d'un amore malato e assoluto. Italiani. Non c'è solo Busi. C'è, da Feltrinelli, oltre al nuovo Francesco Piccolo ( Allegro Occidentale) e al nuovo Paolo di Stefano [Tutti contenti, una conversazione in Sicilia del 2000), il nuovo Beimi con Achille: la grande storia omerica (dove Ulisse è un giovane scrittore in panne innamorato di Pilar-Penelope e l'eroe eponimo è un malato che si materializza attraverso una mail) è metafora dell'«awentura necessaria dell'immaginazione contro l'odiosa e funesta immobilità del mondo». C'è da Stile Libero l'esordio narrativo di Valerio MagreUi: dalla poesia all'autobiografia, anzi all'«autobiologia». Condominio di carne», il corpo, i suoi flussi, patologie, enigmatici poteri, pensando a Ballard, a Cronenberg, a Bacon. E, tra Einaudi e Mondadori, i nostri «senatori». Per lo Struzzo: Guido Ceronetti nel suo Piccolo inferno torinese, lo struggente ritratto del padre, la Torino scomparsa dei cortili, delle fabbriche, delle balere, delle donne, «un tempo tutte sarte...»; Sebastiano Vassalli in Atlantide, protagonista un giovane chierico di Casale Monferrato, in viaggio nel 1441 verso Parigi dove non arriverà mai, racconta una scoperta dell'America ante litteram, tra mito e utopia, metafora del rapporto tra gli uomini e il Tempo ; Marina Jarre e il suo Ritomo in Lettonia: in compagnia del figlio 65 anni dopo quella sera di dicembre della fuga da Riga della bambina che si lasciava alle spalle «il padre, l'identità ebraica,un atroce futuro possibile...». Da Segrate: Paolo Maurensig, ovvero II guardiano dei sogni, anche qui il Tempo in un inestricabile intreccio dove di nuovo domina il tema del gioco, reale e dell'anima, e, last but not least, Paola Capriolo che in Qualcosa della notte narra le vicende del Gilgamesh, facendoci partecipi della sorprendente modernità del poema sumerico: «il mito più vicino all'uomo del 2000, nella sua nudità di fronte al destino». Nell'area anglosassone. Ancora una volta due titoli leader, entrambi inglesi,: da Guanda il ventitreenne Adam Thirlwell, uno dei 20 campioni della nuova generazione segnalati dalla rivista londinese Granta con il suo Pólitics dove per nulla entra la politica se non quella del sesso, trasgressivamente tenero, triangolo sadomaso con ferri del mestiere in peluche rosa, in realtà «un libro che parla della morale», spiega l'autore, colto e ironico; da Stile Libero Michel Faber, 42 anni con U petalo cremisi e il bianco (leggi vagina e sperma) già definito «il primo grande romanzo vittoriano del 2000», debutto «strepitoso» secondo Time, la storia scritta al presente ma ambientata nella Londra fine 800 splendida e lurida, della piccola prostituta Sugar, la sua scalata sociale, contro ogni apparenza nulla di dickensiano, una sorta di «fantascienza al contrario», un'epilogo quasi femminista. Arriva anche il nuovo Roddy Doyle, sempre Guanda, con Rory 6- Ita, memoir familiare nell'Irlanda moderna. Dan Shodes, dopo Non ditemi mai la verità sull'amore» escedaGarzanti, altro humour nero, con Timoleon toma a casa. Ancora un inglese doc su cui Rizzoli punta molto, Gilbert Adair, critico dell'Independenf che in The dreamers ripercorre Parigi.il cinema, il '68, l'omosessualità, l'incesto, le giovani generazioni, Bertolucci ne ha tratto J sognatori, alla mostra di Venezia. Dagli Usa: East Coast sotto il segno di Philip Roth, da Einaudi, conZuckerman scatenato (già uscito tempo fa da Bompiani); dalla Westl nuovi racconti di San Sancisco di Armistead Maupin, una delle icone letterarie americane, proposto da Rizzoli. Gli americani importanti di minimum fax sono questa volta soprattutto i «classics»: Stanley Elkm con Magic kingdom per la prima volta in Italia e Richard Yates con Revolutionary Road, il realismo che ha ispirato CarvereFord. E se non vogliamo, come non voghamo, ghettizzare i grandi noir, citiamo da Bompiani Destination: Morgue un James Ellroy tra fiction e indagine politica sui crimini dell'America; da Marcos y Marcos Miami blues, primo della celebre tetralogia di Charles Willeford; da Meridianozero 1977, la storia vera dello «squartatore dello Yorkshire» di David Peace (anche lui segnalato da .Granta). Da Mondadori toma il visionario e nichilista Chuck Palaniuk conMnna nanna, black comedy, terribile parabola sui pericoli di «un'infezione psichica in un'epoca di smisurata proliferazione dell'informazione»; ed esordisce Gary Shteyngart con II manuale del debuttante russo, un intrico di truffe, nostalgia, passione, affari, generosità tra America e Russia, i due mondi dell'autore. Fanucci prosegue con la collezione Jim Thompson, re del noir (L'assassino che è in me); da Marsilio La settima onda, spy dell'inglese Stella Duffy con Saz Martin scombinata investigatrice lesbica. Da Frassinelli l'ennesimo B. Akunin, U consigliere di Stato; dall'editrice Nord Ring dello Stephen King giapponese Koji Suzuki. Meridiani e classici contemporanei. Robusto il programma di Renata Colomi: dai Romanzi di Fontane alle Opere scelte di Hrabal (fans in attesa anche di numerose ristampe da e/o); dalle Storie dell'altipiano di Rigoni Stem ai Racconti, teatro, scritti giomaJistici di Brancati agli Scritti giornalistici i 890- i 938 di D'Annunzio e, fuori collana, la Vita di Saul Bellow cui James Atlas, grande editor americano ha lavorato per 10 anni. Ma appuntatevi molto altro ancora: il Ben Jelloun di Amori stregati per Bompiani che esce anche con i nuovi racconti di McGrath Acqua e sangue oltre a II salto di Saffo della Jong. Il decimo romanzo di Javier Marias U tuo volto domani, per Einaudi che ha anche il nuovo Var^as Uosa di Paradisi lontani (il Utolo è provvisorio); da Rizzoli il Michel Chabon degli esordi, I misteri di Pittsburgh, e Harry Mulisch che in Sigfrido indaga anche lui il mistero di Hitler; un'altra Cristina Stead, comica e feroce, nel Piccolo hotel di Adelphi; Gli anni difficili di Almudena Grandes da Guanda (mentre Longanesi ci dà una raffinata primizia. Il palazzo dei piaceri celesti di Adam Williams, e dal Ponte alle Grazie riceveremo L'ultimo degli uomini dell'ultima Atwood. Col corpo capisco sarà il nuovo Grossman da Mondadori; Una storia d'amore e di tenebra autobiografia-romanzo di Amoz Oz per Feltrinelli insieme al ritomo del Nobel 2002 Kertesz con FVosco più le immancabili Isabel Allende e Banana Yoshimoto. Poi, da Avagliano, quasi un reperto: l'autobiografia di Frieda von Richthofen Non io, ma il vento - La mia vita con D.H. Lawrence, quel marito molto speciale. Potremo leggere bene. Il D'Arrigo corretto e il Busi riscritto, Ceronetti in un piccolo inferno torinese e Vassalli in Atlantide, Moresco «ricanta» il suo caos, Benni reinventa Achille e la Capriolo rilegge Gilgamesh Un'epoea Prévert e la Parigi del '68 che ha fatto sognare Bertolucci, la Saffo di Erica Jong e la moglie di Lawrence Una scena dei film "I sognatori" di Bertolucci, dal romanzo di Adair