«Già eliminate tutte le confezini a Ìschio» di G. Bra.
«Già eliminate tutte le confezini a Ìschio» «Già eliminate tutte le confezini a Ìschio» La tranquillità della Barilla: siamo intervenuti appena denunciato il problema «Il sequestro dei sughi piccanti? Prima o poi ce lo aspettavamo. In Francia il caso del peperoncino importato dall'India era già scoppiato a maggio. Poi è stata la volta dell'Austria, dove il governo è stato inflessibile, bloccando tutto ciò che poteva bloccare. Da allora la nostra azienda ha attivato ogni controllo possibile adottando le misure necessarie a garantire prima di tutto i consumatori. Per questo siamo tranquilli: oggi sugli scaffali in Italia nessuno dei nostri prodotti contiene peperoncino colorato con Sudan Rosso 1». La reazione di uno dei più importanti produttori sul mercato, la Barilla, è pacata e serena. A nome dell'azienda parla Armando Mar¬ chi, dell'ufficio stampa, che ripercorre una storia vecchia di mesi, per gli addetti ai lavori, ma che i consumatori stanno scoprendo soltanto in questi giorni. Quali sono i vostri prodotti, diciamo cosi, «a rischio»? «Due soltanto. Nella nostra produzione, a base di peperoncino figurano il sugo all'Arrabbiata e il Pesto alla Calabrese. Nient'altro». Prodotti che, fino ad oggi, non sono stati ritirati dal commercio e risultano tutt'ora disponibili sul mercato, giusto? «Sì, sono presenti perchè sicuri. Vede, dal mese di maggio, quando in Francia è emerso il problema, abbiamo effettuato una serie di controlli e verifiche sulla nostra produzione. Non solo sul prodotto finito, ma anche su materie prime». E con quale esito? l «Il risultato è stato che a giugno abbiamo avuto la conferma della presenza di Sudan Rosso 1 in una partita della nostra produzione che stava per essere avviata sul mercato. Una partita soltanto, e in piccole quantità. In ogni caso abbiamo provveduto a bloccare il prodotto. Non solo, ma nel mese di luglio abbiamo ritirato tutte le confezioni che potevano essere a rischio, sostituendole con sughi di produzione più recente, nei quali il peperoncino incriminato non viene più utilizzato». Nel senso che si fa a meno del peperoncino oppure si è cam¬ biato fornitore? «Abbiamo cambiato immediatamente il fornitore, per poter proseguire la produzione. Per alimenti come il sugo all'arrabbiata e il pesto calabrese, il peperoncino è fondamentale. Siamo comunque in grado di rassicurare i consumatori: il peperoncino contenuto nei sughi in vendita, oggi, non è più quello importato dalnndia». Nel vostro caso, dunque, il sequestro arriva in ritardo? «Direi proprio di sì. Ripeto, i sughi Barilla che si trovano sugli scaffali sono sicuri. Ci siamo attivati con controlli e analisi prima di qualunque sequestro, non appena venuti a conoscenza degli eventuali rischi sulla salute». [g. bra.]
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