L'energia gonfia i listini dell'industria: +0,2% Salari più lenti dei prezzi

L'energia gonfia i listini dell'industria: +0,2% Salari più lenti dei prezzi 1 NUOVI DATI DELL'ISTAT PREOCCUPANO CONSUMATORI E SINDACATI L'energia gonfia i listini dell'industria: +0,2% Salari più lenti dei prezzi L'Ires: confermate le previsioni sul costo della vita fatte a giugno «La perdita del potere d'acquisto a dicembre può arrivare all'I 07o» Vanni Cornerò Dopo tre mesi consecutivi di flessione in luglio i prezzi alla produzione dei prodotti industriali sono cresciuti dello 0,20Zo su giugno e dell'1,3% rispetto al luglio 2002. «Colpa in gran parte dei rincari del petrolio e dall'apprezzamento del dollaro», spiega 'Istat comunicando i dati e aggiungendo che, al netto di prodotti petroliferi, energia elettrica, gas e acqua, la variazione congiunturale è nulla, mentre quella tendenziale è dell' 10Zo. Appresi i dati dell'Istat il presidente della Confindustria, Antonio D'Amato ha commentato con durezza: «Nel 2002 i prezzi industriali sono cresciuti solo dello 0,20Zo, mentre i prezzi al consumo sono saliti del 2,50Zo. Nel primo semestre 2003 i prezzi industriali sono cresciuti dell'1,3%, contro il 2,70Zo dei prezzi al consumo. Continuiamo a favorire una politica dei consumi e poi ci troviamo di fronte ad una stangata con aumenti di prezzi ingiustificabili. Questa situazione ha avuto un grave peso per la nostra economia: per anni abbiamo combattuto l'inflazione ed oggi invece ci troviamo di fronte ai commercianti che hanno fatto il cambio liraeuro uno a uno e questo non è giustificabile. Gli aumenti dei prezzi ingiustificati devono essere monitorati, denunciati e messi sotto controllo». E, secondo le associazioni dei consumatori la corsa al rialzo dei prezzi non accenna a rallentare, anzi nei prossimi sei mesi sui portafogli degli italiani peserà un'ennesima stangata da 1436 euro. Questa cifra, sommata ai 1381 euro spesi a causa dei rincari dal primo gennaio del 2003, fa sabre il salasso di ogni famiglia a 2817 euro in poco più di un anno. I dati vengono dall'ultima analisi dell'Intesa dei consumatori, secondo cui l'aumento reale del costo della vita è stato di quasi il 120Zo, contro l'inflazione del 2,80Zo misurata dall'Istat ad agosto e un tasso di inflazione programmata che il Dpef 2004 indica all'I ,70Zo. E tra i settori che hanno fatto segnare i maggiori rincari c'è in testa quello degli alimentari (-l-12,l0Zo dopo il M-ll,90Zo dei primi sette mesi del 2003), seguono la scuola (4-9,l0Zo dopo il +8,7% applicato fino a oggi), alberghi, ristoranti e pubblici esercizi H-7,80Zo che andrà ad aggiungersi al t4,50Zo dei mesi precedenti), i servizi bancari (in aumento del 6,70Zo dopo il +^,9% segnalato dai consumatori dall'inizio dell'anno). Intanto, a proposito di aumenti, l'amministratore delegato di Autostrade, Vito Gamberale, ha ricordato che le tariffe autostradali in Italia sono le più basse d'Europa e che, negli ultimi tre anni, cioè da quando è stata varata la privatizzazione, il prezzo dei pedaggi è salito molto meno del tasso d'inflazione. E il presidente della Ferrovie dello Stato, Giancarlo Cimoli, parlando dell'allargamento della concorrenza, asserisce: «Una riduzione delle tariffe non avrà impatto sugli investimenti, ma solo sul conto economico della società». Il problema è che i salari crescono meno dell'inflazione. A luglio, fa sapere l'Istat, le retribuzioni contrattuah orarie e quelle per dipendenti, sono aumentate del 2,l0Zo rispetto allo stesso mese del 2002, a fronte di un tasso di inflazione del 2,70Zo. Eppure l'aumento dello 0,80Zo su giugno è stato il più alto da tre anni a questa parte, invece l'aumento tendenziale è stato il maggiore dal 2,20Zo di febbraio, mentre negli ultimi quattro mesi l'aumento tendenziale era stato sempre deiri,70Zo. «I dati diffusi dall'Istat confermano che la perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni contrattuah rispetto all'inflazione effettiva nel 2003 si aggirerà intorno allo 0,9-l0Zo, con un danno calcolato in circa 220 euro», commenta l'Ires-Cgil, che vede confermate le previsioni fatte a giugno. Tra gennaio e luglio, spiega l'istituto di ricerca, le retribuzioni per dipendente sono cresciute dell' 1,90Zo rispetto allo stesso perio- do dell'anno precedente: pertanto, anche tenendo conto degli aumenti già previsti dai contratti in vigore, per l'intero 2003 si resterà sotto il 20Zo di aumento rispetto all'anno precedente». Invece, aggiunge l'Ires, i prezzi al consumo sono saliti del 2,70Zo nei primi sette mesi dell'anno, mentre l'indice armonizzato Uè vede la crescita al 2,90Zo. «Considerando inoltre che per gli ultimi mesi di quest'anno non vi sono indicazioni di un rallentamento della dinamica inflazionistica concludono gli analisti dell'istituto - vi sono forti possibilità che la perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni contrattuali si avvicini all'I 0Zo». La ripresa del costo del greggio ha contribuito al rialzo dei prezzi industriali

Persone citate: Antonio D'amato, Giancarlo Cimoli, Vanni Cornerò, Vito Gamberale

Luoghi citati: Europa, Italia