«Un settembre nero Riserve sotto i limiti»

«Un settembre nero Riserve sotto i limiti» LE PREVISIONI DI BOLLINO DELLA GRTN «Un settembre nero Riserve sotto i limiti» intervista Giacomo Galeazzì ROMA A partire da settembre saremo a rischio blackout per parecchie settimane - dice il presidente del gestore della rete Grtn Carlo Andrea Bollino - specie nei periodi critici, quando cioè è massimo il consumo di elettricità. E ciò, non solo adesso ma lungo tutto il 2004». L'Italia corre il pericolo di ritrovarsi spesso al buio, con gli ascensori bloccati, le fabbriche ferme, gli elettrodomestici fuori gioco. Il govemo per aumentare la produttività degli impianti ha autorizzato ieri scarichi a temperature più alte (fino a 34 gradi) nelle centrali di Fusina, Porto Marghera, Vado Ligure e Monfalcone. Bollino incassa la ((boccata d'ossigeno» ma punta l'indice contro «il margine insufficiente fra domanda e offerta di energia», che trasforma i prossimi dodici mesi in un campo minato di possibili collassi elettrici. Da giorni si temeva un nuovo allarme come quello del 26 giugno, complici il ritomo delle alte temperature e la ripresa dell'attività economica dopo le ferie. La minaccia ora è quella di un blackout ancora più grave di quello di inizio estate. Il 2004 sarà l'anno della grande sete d'energia. Non basta il decreto anti-blackout appena varato dal Consiglio dei ministri? «Si tratta di un provvedimento indispensabile, tenuto conto che i nostri margini di riserva sono molto limitati. E' una misura d'urgenza che consente di recuperare teoricamente fino a 2.500 megawatt di potenza aggiuntiva. Nelle prossime ore è prevista una domanda di oltre 46 mila mg. Le importazioni dalla Francia sono ancora ridotte per i lavori di manutenzione delle linee e stiamo fronteggiando la minore produzione della centrale Enel di La Spezia dove un guasto ha messo fuori gioco circa 600 mg. Per scongiurare la crisi servono subito 1.200 mg: una "sacca" da recuperare proprio con il provvedimento di deroga. In base ai nuovi meccanismi approvati oggi da Palazzo Chigi, per il "via libera" serve un'ordinanza del ministero delle Attività Produttive di concerto con quello dell'Ambiente. E' fondamentale che il decreto venga attivato subito». Perché adesso si fa ancora ricorso alle interruzioni a rotazione? «Siamo in una situazione in cui l'offerta di elettricità non ce la fa a seguire la domanda. Da qui all'estate prossima abbiamo già in calendario situazioni di allarme per le prossime settimane di settembre, qualcuna di ottobre, aprile, maggio, giugno fino a luglio 2004. L'utilizzo della risorsa costituita dai clienti interrompibili, per le prossime ore, potrebbe non essere sufficiente. Alle aziende distributrici di energia elettrica (soprattutto l'Enel e le società municipalizzate delle grandi città), abbiamo chiesto in via cautelativa, di predisporre tutto quanto necessario al distacco dei carichi programmati, con primo livello di rischio. Come il 26 giugno, sono fissate sei fasce orarie di un'ora e mezzo l'ima. Si comincia da quella 9-10,30, per poi andare avanti con quelle 10,30-12; 12-13,30; 13,30-15; 15-16,30; 16,30-18». Chi gestirà i distacchi? «Saranno le varie aziende distributrici, che si sono subito attrezzate per dare tempestive informazioni alla popolazione. Monitoriamo di ora in ora l'andamento dei consumi, incrociandolo con l'elettricità disponibile. L'attuazione effettiva del piano sarà comunicata ai distributori con anticipo di 30 minuti rispetto all'inizio di ciascim turno di sospensione del servizio. Per ora abbiamo attivato le sospensioni ai clienti industriah interrompibili, ossia le grandi aziende che hanno sottoscritto questo tipo di contratto. Siamo abituati ai distacchi programmati, abbiamo il fiato sid collo che viene da una situazione di carenza nella produzione».

Persone citate: Bollino, Carlo Andrea Bollino, Fusina, Giacomo Galeazzì

Luoghi citati: Francia, Italia, La Spezia, Monfalcone, Porto Marghera, Roma, Vado Ligure