El Guerrouj, signore dell'atletica di Giorgio Barberis

El Guerrouj, signore dell'atletica MONDIALI DI PARIGI. OGGI NELL'ASTA GIBILISCO PROVA A CONQUISTARE UN POSTO SUL PODIO El Guerrouj, signore dell'atletica il marocchino ottiene il quarto titolo iridato nei 1500 Giorgio Barberis inviato a PARIGI Hicham El Guerrouj, le roi. Parigi lo incorona per la quarta volta campione del mondo in ima strepitosa finale dei 1500 che gli apre la strada alla doppietta (con i 5000) realizzata nella storia dell'atletica dal solo Paavo Nurmi, nell'Olimpiade di 79 anni fa disputata nello stadio di Colombes, qui nella Ville Lumière, a una ventina di chilometri cioè da dove si stanno disputando queste gare iridate. Grandissimo il marocchino, in uno Stade de Franca vibrante del tifo calcistico dei francesi per Baala e Chouki, che qualcuno si era convinto potessero davvero insidiare il Campione visto che un Mondiale non è un meeting, che non ci sono lepri a dettare i ritmi alti, che nessun altro maghrebino poteva aiutarlo. Uno spagnolo, Estevez, si è incaricato di lanciare la gara, su ritmi però tutt'altro che violenti. E allora El Guerrouj ha mostrato al mondo che cosa sia capace di fare: in testa dopo 650 metri, ha imposto lui il passo che voleva, con Baala che coraggiosamente gli rimaneva in scia, mentre gli altri, uno ad uno, si staccavano. Ma anche il francese, all'ennesima sollecitazione del ritmo quando mancavano 300 metri al traguardo, ha dovuto cedere quei tre metri che poi Hicham ha gestito da par suo, in un ultimo giro corso in 53"90, un tempo che chiarisce come si sia preparato con cura per questo appuntamento, in cui l'obiettivo è senz'altro la doppietta ma anche la prova generale di Atene 2004, dove ovviamente tenterà di ripetere (o centrare, nel caso qui dovesse andargli storto qualcosa sui cinquemila) l'impresa. Se momento difficile ci può essere per El Guerrouj, questo sarà presumibilmente questa sera quando alle 18,45 dovrà tomare in pista per la batteria dei cinquemila, con nella testa la grande festa che gli hanno riservato i connazionali («E' a loro che dedico la mia vittoria») e nelle gambe le tossine di una gara comunque non facile («Sono così eccitato che non so come farò a dormire nelle prossime cinque notti»). Anche se, c'è da star certi, la sua accuratissima preparazione deve aver pianificato in qualche modo anche questo. D'altronde la dimensione sportiva del marocchino di Berkane, che compirà 29 anni il 14 settembre, non la si scopre oggi: basta pensare che dal 1996 ad oggi ha corso 82 volte come miler subendo tre sconfitte, peraltro due amarissime ad Atlanta e a Sydney, e la terza, sul miglio, nella finale del Grand Prix '97 a Fukuoka. I 1500 di El Guerrouj non possono comunque sminuire un' altra grande impresa, quella del marciatore polacco Robert Korzeniowski capace di coronare la conquista del terzo titolo iridato nella 50 km con un fantastico tempo, 3 ore 36'03", che abbassa la precedente miglior prestazione mondiale della distanza di 36". E non solo, perché i piazzati nella sua scia hanno riscritto, in pratica, la Usta all-time della specialità inserendosi in cinque tra i primi dieci. Almeno una citazione, prima di dire degli italiani, la merita anche la messicana Ana Guevara, alla 22a vittoria consecutiva sui 400, festeggiata con un 48"89 che la colloca all'ottavo posto della storia della speciahtà. Nell'attesa dell'odierna finale dell'asta, apertissima, nella quale ci auguriamo riesca a ripetere la buona qualità dei salti eseguiti in qualificazione GibUisco, un altro azzuiro si è fatto onore confortando, con qualche anno di ritardo, le speranze che si riponevano in lui quando salì alla ribalta nel 1999. Si tratta di Alberto Cavallaro, ventitreenne velocista siciliano, che dopo aver superato agevolmente la batteria del mattino dei 200 con il primato personale (20"42, quinta prestazione italiana di sempre) è giunto secondo (20"47) dietro lo statunitense Patton (20"40) nel suo «quarto» guadagnandosi la semifinale. Sperare di vedere un azzurro nella finale iridata di domani, 16 anni dopo Pavoni a Roma, è a questo punto qualcosa più di un sogno. Bene si è comportata anche la pesista Assuntina Legnante conquistando un posto tra le prime otto (era dai Giochi del '48 quando Ameba Piccinini fu 2a che un'azzurra non riusciva a tanto), mentre invece a Trentin non è bastato saltare 7,85 per superare la qualificazione del lungo. El Guerrouj festeggia a bordo pista con la moglie e la figlioletta la conquista dell'oro mondiale sui 1500

Luoghi citati: Atene, Atlanta, El Guerrouj, Parigi, Roma, Sydney