Accusa di strage per l'assassino di Rozzano di Giovanna Trinchella

Accusa di strage per l'assassino di Rozzano MILANO: OGGI I FUNERALI DEI QUATTRO UCCISI DAL GIOVANE CHE HA SPARATO TRA LA FOLLA Accusa di strage per l'assassino di Rozzano L'avvocato: Cosco è disperato, sta molto male, non chtede perdono Giovanna Trinchella MILANO Strage. Con questa accusa il giudice per le indagini preliminari di Milano, Cesare Tacconi, ha convalidato l'arresto di Vito Cosce, il killer di Rozzano. Durante l'interrogatorio, durato quaranta minuti, il pregiudicato che venerdì ha ammazzato quattro persone tra cui una bimba di due anni e mezzo, ha confermato tutto quello che aveva raccontato ai carabinieri del nucleo operativo e al pm Antonio Genna lunedì, il giorno della resa. La storia di droga e odio nei confronti di Alessio Malmassari e Raffaele De Finis, i suoi obiettivi, la fuga verso Milano e le 65 ore di angoscia e pentimento, nascosto in una cantina, prima di chiamare il 112 e consegnarsi ai militari. Anche ieri il giovane calabre- se è sembrato affranto: «Sta male, sta molto male - ha detto l'avvocato Eva Di Ponzo all'uscita dal carcere di San Vittore - è un uomo disperato, aveva gli o -:hi pieni di lacrime» e un pensiero fisso: i due figli piccoli e la compagna Valentina. La donna si trova in una locaUtà segreta al Sud, probabilmente in Puglia, sua regione d'origine. Fino a due giorni fa, insieme con i due figli di 2 e 4 anni, era stata ospite di un cugino a Vallate, nel Cremasco. Poi il trasferimento, al riparo da possibili vendette. «Cosco ritiene giusto - spiega l'avvocato - non ottenere il perdono dei familiari delle vittime». La legale, inoltre, ha dichiarato di essere sorpresa dalla velocità con cui il giudice ha preso la sua decisione dopo un'ora di camera di consiglio. Il giovane, che dice di temere per la sua vita in carcere, rischia l'ergastolo. Che, con la riduzione di un terzo della pena se sceglierà rito abbreviato, potrebbe scendere a 30 anni. Molto dipen¬ derà dal comportamento processuale e dalla possibilità di riuscire a dimostrare che venerdì, dopo essere stato picchiato due volte nel giro di poche ore e continuamente minacciato dai i due pregiudicati, Cosco ha agito con l'attenuante della provocazione. Intanto l'inchiesta prosegue e il pm Antonio Genna sta valutando l'iscrizione nel registro degli indagati delle persone che hanno favorito la sua fuga. I carabinieri non hanno ancora identificato l'amico o il parente che per una notte (prima di sapere del massacro) lo ha ospitato. Il Ris si sta occupando degli otto bossoli trovati sul luogo della mattanza. Dalle analisi si potrà stabilire se la pistola, che Cosco dice di aver gettato in un cassonetto e che sarebbe stata incenerita, è stata usata per altri delitti. Ieri all'istituto di Medicina Legale sono state effettuate le autopsie sui cadaveri delle vittime. I primi risultati fanno capire che la piccola Sebastiana Monaco e Attilio Bertolotti, il pensionato, sono stati particolarmente sfortunati. Si trovavano sulla linea di fuoco e i proiettili anziché ferirli di striscio li hanno presi in pieno ledendo organi vitaU. Confermati i quattro colpi sparati contro Malmassari, tutti al torace. De Finis è stato colpito al petto e a un gluteo. Questa mattma nella parrocchia Sant'Angelo a Rozzano si svolgeranno i primi funerali delle vittime. Alle 10 don Mario celebrerà la cerimonia per Sebastiana Monaco. Il parroco ieri è andato a trovare la mamma: «Non riesce nemmeno più a piangere - racconta - dice che le è caduto improvvisamente il mondo addosso». Anche se non perdona, la mamma di Seby ha detto che continuerà a vivere lì, «nonostante quel che è successo. Sono nata a Rozzano, ho vissuto a Rozzano e vivrò ancora a Rozzano perchè è una bella cittadina e si può vivere bene». Sempre oggi alle 15 si terrà il funerale di Attilio Bertolotti. Domani, invece, quelli dei due rivali, Malmassari e De Finis, che Cosco voleva uccidere. Per la prossima settimana a Rozzano è stata organizzata una manifestazione con fiaccolata voluta dai partiti e dalle forze sociali: vogliono protestare contro il modo in cui il paese è stato presentato all'opinione pubblica. Martedì il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, riunirà intomo a un tavolo i rappresentanti di tutte le forze dell'ordine delle istituzioni lombarde per discutere del problema delle periferie dopo la sparatoria di venerdì scorso. Il parroco dai familiari della piccola: «La mamma non riesce nemmeno a piangere». Si valuta se iscrivere nel registro degli indagati coloro che avevano favorito la fuga del killer Il giallo della pistola che non si trova Il luogo dove è avvenuta la strage a Rozzano