Poujade, il cartolaio che vinse la guerra dell'uomo qualunque

Poujade, il cartolaio che vinse la guerra dell'uomo qualunque E' MORTO A 82 ANNI: IL SUO MOVIMENTO POLITICO SCOSSE LA FRANCIA DEGLI ANNI CINQUANTA Poujade, il cartolaio che vinse la guerra dell'uomo qualunque Veniva dalla provincia, combatteva il fisco esoso, il centralismo, la burocrazia Il suo partito fu una veloce meteora, la sua lezione è stata rilanciata da Raffarin personaggio Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI DICEVA Roland Barthes che ii .(poujadismo esiste ben al di là di Pierre Poujade». E infatti se il sostantivo fa ancora capolino come sinonimo di «qualunquismo», il nome proprio era da tempo dimenticato. Eppure Pierre Poujade in carne ed ossa fino a ieri mattina, con l'afluilo dei suoi cinque figli e dei suoi quindici nipoti, passeggiava ogni giorno nei dintorni cibila sua casetta di La Bastide-bEvèque, nella regione di Tolosa. Ieri intorno alle 11, finita la sua solita camminata, l'ha colto una crisi di cuore. Avfcva82anni. Chi era dunque Pierre Poujade? Un «papetier», un cartolaio, di Saint-Célé (nel Lot) che nell' estate del 1953 prese la testa della rivolta anti-fisco di commercianti e artigiani. Una rivolta che aveva come obbiettivo dichiarato la resistenza al fisco contro lo «Stato vampiro», ma che diventò ben presto un movimenuu politico. Era la rivolta dei li piccola Francia provinciale une si contrapponeva alla grande politica della capitale, seuc ai ogni vizio: «Parigi du.cvd Poujade - è mostruosa, siuicùsce e abbrutisce...» Una Sodoma, un covo di pigri intellettuali, polytechniciens (tecnocrati del Politecnico), sorbonnards istudenli e professori della Sorbona), funzionari che «non frequentano il buon bistrot della provincia, ma i bar chic della rive gauche». E soprattutto la sede dei «controllo¬ ri polivalenti» che l'odiatissima amministrazione delle Finanze aveva preparato per indagare nei patrimoni dei francesi «incrociando», diremmo oggi, le fonti di reddito. Un movimento che, a differenza degli Stati Uniti dove le rivolte anti-fisco hanno avuto spesso un indirizzo liberale, nella piccola Francia della piccola provincia «poujadista» si trasfonnò in una Vandea globale, non solo perbenista e piccolo borghese, ma antimodemista, persino razzista e antisemita. Con l'esaltazione del capo e della sua forza fisica; «Poujade c'est le diable en personne, il est increvable», è il diavolo, è instancabile. Un capo geniale che proponeva di ricavare benzina da tuberi come i topinambour. Ma soprattutto un capo moralizzatore dell'immorale e caotica Quarta Repubblica, che ne certificava e insieme ne favorì la dissoluzione. L'uomo in grado di risalire la Francia in nome del suo popolo («Commercianti, autisti di tassi, macellai e salumieri sono la mia massoneria») per arrivare nella capitale e bastonare i deputati corrotti. Poujade fu uno dei sostenitori della svolta presidenzialista della Quinta Repubblica e del ritomo messianico di Charles De Gaulle alla politica. Alle elezioni del 1956 la sua «Union pour la Défense des Commergants» prese il 12 per cento dei voti e 52 deputati. Una meteora parlamentare (come lo fu nel 1946, in Italia, l'Uomo qualunque di Guglielmo Giannini) che si spense quasi subito. Tra i 52 eletti c'era il bretone Jean-Marie Le Pen (poi fondatore e leader del Fronte Nazionale) che ieri - unico politico francese - ha celebrato il maestro: «Scompare una figura emblematica della lotta delle classi medie contro il burocratismo, il fiscalismo e contro la decadenza francese». Svanito come partito, il poujadismo e Pierre Poujade stesso sono però sopravvissuti nel sottosuolo della politica. Poco più di un anno fa, al lancio della campagna per le elezioni presidenziali che avrebbero sorprendentemente portato JeanMarie Le Pen al ballottaggio con Jacques Chirac, stupì una dichiarazione di Poujade a favore di Jean-Pierre Chevènement, ex ministro dell'Interno socialista, candidatosi in autonomia per il fronte «souveraniste» contro la tenaglia Chirac-Jospin. Un «segno degli astri», commentò un po' imbarazzato Chevènement che non ne ebbe alcun aiuto dal momento che alla fine prese un deludente e scarso 5 per cento. Ma fino ad allora Poujade non aveva sbagliato un colpo nell'appoggio ai presiden- ziabìli della Quinta repubblica: dopo De Gaulle, Pompidou nel '69, Giscard d'Estaing nel 74, Mitterrand nell'Sl e nell'SS, Chirac nel '95. Segno dei tempi, più che degli astri, ma anche misura dell'adattabilità politica del poujadismo, sentimento più che ideologia, rintracciabile a destra come a sinistra. Piccoli Poujade sono apparsi anche in Italia, specie nel NordEst, negli anni 90. Partitini e Movimenti contro il fisco presto assorbiti dalla Lega. Il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca (macellaio, l'uomo che ha infranto il tabù di una città governata per cinquant'anni dai comunisti) ha vinto sul vento di uno spirito poujadista (senza equivoci razzisti, ovviamente) contro «sinistrismo e burocratismo». Ma per restare in Francia, è il primo ministro Jean-Pierre Raffarin ad aver vinto le elezioni parlamentari del giugno 2002 incarnando consapevolmente (ma senza mai citarlo) la lezione «provinciale» di Pierre Poujade. Raffarin s'è presentato come rappresentante della «Franca d'en bas» (la Francia «bassa», del popolo e della provincia che lavorano) contro la France gauchiste delle «35 ore», contro la Parigi ultimo bastione del «socialismo» francese. Raffarin, che viene da Poitiers, ha messo al primo punto della sua biografia questo dettaglio: «Non ha frequentato l'Ena» (la superscuola dell' alta burocrazia parigina) per segnalare la sua caratura di uomo provinciale. Nel suo programma l'abbassamento delle tasse stava al primo punto; raffarinismo come evoluzione del poujadismo. Che poi il suo governo sappia rappresentare benissimo lealtà» Francia e sia imbottito di «enarchi», appartiene all'astuzia della politica, che come quella del poujadismo sopravviverà a Pierre Poujade (e a Raffarin). POUJADISMO ^^■1 Ogni movimento "" politico tendente a esprimere una protesta fiscale o a privilegiare qualunquisticamente determinate fasce contributive (DalDizionarioZingarelli ^HS^H s.v.Poujadismo) ^ ^ Pierre Poujade in un'immagine recente e (sopra) negli Anni Cinquanta, accanto a una ragazza vestita da Marianna Il primo ministro francese Raffarin