Martinez, un bronzo per la nuova regina d'Italia di Giorgio Barberis

Martinez, un bronzo per la nuova regina d'Italia NEL TRIPLO SALTA 14,90. GIBILISCO IN FINALE NELL'ASTA Martinez, un bronzo per la nuova regina d'Italia Prima medaglia azzurra e record nazionale Giorgio Barberis inviato a PARIGI Magdelin Martinez regala all'Italia un bronzo e soprattutto il podio atteso per quattro giorni, tra risultati che minacciavano di trasformare questo Mondiale in una disfatta per l'atletica italiana. Lo fa nel modo più esaltante, atterrando sul nuovo primato italiano del salto triplo (14,90) al quinto tentativo di una finale in cui una sua medaglia non è praticamente stata mai in discussione, nonostante gli sforzi di mutare le gerarchie da parte della russa Anna Pyatykh, che l'aveva battuta in Coppa Europa a Firenze. Niente da fare invece per l'oro e l'argento, che la russa Tatyana Lebedeva (15,18) e la camerunense Frangoise Mbango Etone (15,05) si sono contese, con risultato che ha premiato i valori. Per arrivare più in alto sul podio la Martinez avrebbe dovuto oltrepassare abbondantemente quei 15 metri che, pur risultando sempre più vicini, rappresentano ancora il sogno dichiarato da realizzare. Un centimetro di avvicinamento (il precedente record italiano stabilito in luglio a Milano era 14,89) può sembrare poco cosa, ma non.è così perchè gara dopo gara Magdelin riesce a dare sempre più l'impressione di accrescere la propria sicurezza, migliorando tecnica e qualità dei salti. Certo un exploit superiore avrebbe meglio premiato i suoi sforzi, ma tant'è. Occorre accettare il verdetto della pedana, senza dimenticare che alla finale è mancata Yamilé Aldama, cubana di nascita come l'azzurra. La Martinez però il passaporto che sancisce la nuova nazionalità Iha già in mano da due anni, mentre la Aldama sta aspettando di diventare cittadina del Regno Unito e non ha potuto gareggiare. Il merito della medaglia, oltre che a Magdelin, va anche a Beppe Picotti, il possidente del bresciano che seppe far breccia nel suo cuore durante una vacanza a Cuba e l'ha sposata portandola nel Bel Paese. «Ma io questa medaglia - dice la Martinez - la dedico in particolare al tecnico che maggiormente mi ha aiutata a crescere da quando sono in Italia, Gianni Tucciarone. Della gara sono abbastanza contenta, ero concentrata ed ho saltato complessi-imente bene. Mi è mancato qualche cosa nel jump finale per ottenere i 15 metri». Salvatrice della patria d'adozione? Magdelin rifiuta il ruolo: «Sono ima della squadra azzurra che ha vinto una medaglia, mi auguro la prima di tante». E nella finale che ha dato il bronzo alla ragazza di Camaguey, è da sottolineare anche la presenza di Barbara Lah, determinata come non mai e alla fine più che meritatmente sesta con il nuovo primato personale a 14,38. L'ingresso nel medagliere dell' Italia si accompagna a quelli d'oro abbastanza scontati del Mozambico (era pressoché impossibile che Maria Mutola perdesse la finale degli 800) e del Qatar, che ha messo a frutto la sua campagna-acquisti degli ultimi mesi conquistando l'oro dei 3000 siepi con Saif Saaeed Shaheen, ossia l'ex keniano Stephen Cherono (ma adesso è il nuovo nome arabo quello a cui si deve fare riferimento) che quest'anno troviamo al vertice delle liste stagionali appunto della gara con barriere e dei cinquemila. Nel successo di Shaheen c'è comunque qualcosa più di un pizzico d'Italia, visto che a programmare questo ventunenne un po' pazzerellone (vedremo poi perchè) è Renato Canova, tecnico torinese che meriterebbe ruoli di maggiore riconoscimento anche in patria. Pazzerellone, abbiamo detto, perchè a metà gara era solo e nettamente in testa quando il keniano Kemboi, con sforzo non indifferente, è partito per andare a riprenderlo. Shaheen ha insistito allora nella sua azione - il passo era da record del mondo - per meno di mezzo giro, poi si è lasciato riprendere e si è messo a seguire il rivale come un'ombra al punto che i due hanno percorso un tratto quasi al passo. Nessuno dei due voleva andare avanti e questo ha permesso agli altri di riavvicinarsi a pochi metri: ma a quel punto si era alla campana. Ha attaccato Kemboi, ha risposto Shaheen, è stato un susseguirsi di sorpassi. Quello decisi¬ vo, dopo l'ultima barriera, Iha compiuto comunque il qatarino. Almeno ha vinto il favorito, così come nel disco dove il lituano Alekna ha risolto la gara a suo favore fin dal rpimo lancio, mentre invece i 400 che chiudevano la giornata hanno visto Jerome Young soprawanzare Tyree Washington, mentre occhi e incitamento del pubblico erano tutti per i due francesi finahsti, con Marc Raquil che ha conquistato il bronzo con il nuovo record nazionale, facendo delirare lo stadio. In questo modo il pubblico si è indubbiamente conciato per l'inattesa eliminazione di Mesnil nella qualificazione dell'asta, superata invece brillantemente dall'azzurro Gibilisco, al quale adesso toccherà di non deludere nella finale di domani le speranze fatte germogliare in molti con la sicurezza mostrata ieri. «Dedico il terzo posto a Tucciarone, il tecnico che più mi ha aiutata da quando ho lasciato Cuba». Sesta la Lah L'azzurra Magdelin Martinez è stata battuta solo dalla russa Lebedeva (15,18) e dalla camerunense Mbango (15,05)