Montecarlo, a Robi Saggio il Golden Foot di Bruno Bernardi

Montecarlo, a Robi Saggio il Golden Foot SHOW DI MARADONA Montecarlo, a Robi Saggio il Golden Foot Bruno Bernardi MQNTECARLO Ora, nel Principato di Monaco c'è un'attrazione in più, l'impronta del magico piede sinistro di re Diego Armando Maradona. Non è la sola sulla Champions Promenade alle spalle del Grimaldi Forum. L'hanno lasciata anche Gianni Rivera, l'ex golden boy e primo Pallone d'oro del calcio italiano adesso onorevole, il francese Just Fontaine, capocannoniere assoluto in Coppa del Mondo con 13 gol nel '58 in Svezia, e Eusebio, la «perla» del Mozambico, stella del Benfica e della nazionale portoghese. Il Golden Foot, voluto dalla World Champions Club e da La Gazzetta dello Sport, è un Sunset Boulevard di tipo hollywoodiano, i quattro ex grandi sono stati trattati come divi, tra cineprese e macchine fotografiche. Il tutto alla presenza del principe ereditario Alberto di Monaco, di numerosi bodyguard e di alcune belle signore a fare da cornice alla cerimonia che precedeva la premiazione di chi, fra undici grandi calciatori in attività, avrebbe avuto il privilegio di lasciare anche la sua impronta. Ha vinto Roberto Raggio che via internet ha ricevuto circa 30 mila preferenze. Fra gli mvitattànche Dunga iche rlifèverà ùtoa'pgftt dei provènti del gala che si è tenuto in serata e di un'asta da destinare ai ragazzi delle favelas di Porto Alegre. A Rivera è parso un Maradona un po' surreale: molto ingrassato, con baffi, pizzetto, orecchino e bermuda. Ma anche simpatico, pronto alla battuta. L'ex fuoriclasse argentino, applaudito e stretto d'assedio come quando giocava dai fans giunti anche da Napoli, ha voluto al suo fianco il suo grande amico El Saadi Gheddafi. Il figlio del colonnello libico, calciatore del Perugia e azionista della Juventus, aveva invitato l'ex pibe de oro a Tripoli per il suo matrimonio. Maradona, giunto direttamente da Cuba insieme con l'inseparabile Guillermo Coppola, si tratterrà qualche giorno in Costa Azzurra prima di andare a Cesenatico, ospite di Salvatore Bagni. Tornare in Italia gli fa sempre piacere: «Da voi, come in Spagna e in Inghilterra, si gioca il cai- Eusebio ciò più importante del mondo». Poi scherza sul paragone tra Montecarlo e Hollywood: «I piedi sono più brutti delle mani». Dopo l'impronta, Diego avrebbe voluto giocare a golf (aveva addirittura rinviato di un giorno il volo in Europa per non rinunciare alla sua nuova passione), ma la voglia di un piatto di spaghetti è stata più forte ed ha rimandato l'esibizione sul green. Un Maradona scatenato anche in politica. Non ha mai avuto simpatia per gli Usa, non solo da quando vive a Cuba, ma anche prima della squalifica ai mondiali der94 che segnò la. fine della sua carriera. Diego detesta la violenza e contesta chi fa la guerra come George Bush. E non prende questa posizione per l'amicizia con Fidei Castro, ma per convinzione. Polemizza a modo suo senza peli sulla lingua: «I grandi del mondo - tuona - parlano di "fair play" e impongono regole sulla correttezza dei calciatori, poi. arriva uno come Bush e dice "vivo o morto", dice "guerra". Che senso hanno queste cose? Dobbiamo tenere lontano dal calcio gente che mette leggi del genere anche nello sport». Un Maradona politicamente impegnato anche nell'incanto della Promenade. Eusebio