Uccide l'amante della madre «Mi hai distrutto la vita»

Uccide l'amante della madre «Mi hai distrutto la vita» DICIASSETTE ANNI, LO HA ACCOLTELLATO IN PIAZZA A PALMI Uccide l'amante della madre «Mi hai distrutto la vita» Domenico Policastrese REGGIO CALABRIA «Era l'unica cosa da fare, era l'unica cosa da fare». Ai poliziotti che sono andati a prenderlo continuava a ripetere questa frase, parlando come inebetito. Mario F. ha appena 17 anni. L'altra sera ha uqciso un anziano del suo paese. Palmi, affacciato sul Tirreno calabrese. Contro Domenico Tripodina, 67 anni, pregiudicato, doveva covare un rancore sordo; lo ha colpito rabbiosamente per sei volte, con un grosso coltello da cucina che si era portato da casa. Un delitto efferato, avvenuto davanti a decine di persone che a quell'ora, le 19,30, affollavano, come sempre. Piazza Matteotti. Molti hanno visto e hanno capito. Mario riteneva che quell'uomo fosse la rovina della sua famiglia. Benché fosse a sua volta sposato e padre di figli, da anni aveva intrapreso una relazione extraconiugale con sua madre. Relazione che, tra l'altro, qualche anno fa ha indotto il padre del ragazzo ad abbandonare la famiglia per andare a vivere fuori dalla Calabria. Un menage che, tuttavia, la madre di Mario sembrava subire; non ne poteva più di quella situazione e aveva deciso di interrompere la relazione con l'anziano. Tripodina, a quanto pare, era un uomo prepotente e violento, che sottoponeva la sua amante e i suoi familiari a continue angherie. Lo testimonia la denuncia che alcuni mesi fa la stessa donna ha presentato contro il suo amante proprio a causa di tutte quelle violenze che continuava a subire. Il ragazzo deve aver covato dentro la sua rabbia di adolescente per anni, finché non è più riuscito a reprimerla ed è esploso. Domenica sera Mario è uscito di casa portandosi dietro un grosso coltello da cucina. Sapeva che a piazza Matteotti, come avveniva quasi ogni sera, avrebbe incontrato Tripodina ed ha deciso di affrontarlo una volta per tutte per convincerlo a troncare la relazione con la madre. Forse il giovarne non aveva intenzione di uccidere l'uomo che odiava, ma soltanto di incutergli timore e convincerlo a lasciare in pace la sua famiglia. Quando ha affrontato Tripodina, tuttavia, quella speranza si è dissolta. La discussione tra i due si è subito accesa. Il discorso è caduto sul procedimento penale avviato contro Tripodina per via della denuncia presentata nei suoi confronti dalla madre. Le parti si sono invertite. E' stato il pregiudicato, sprezzante, a minacciare il ragazzo chiedendogli di far ritirare la denuncia dalla madre. Mario, ormai accecato dall'ira, ha tirato fuori il coltello che si era portato da casa ed ha colpito Tripodina una, due, sei volte: al torace, all'addome, alle braccia. L'anziano, soccorso e trasportato all'ospedale di Palmi, è morto poche ore dopo. Tra le persone che affollavano piazza Matteotti qualcuno ha visto Mario che faceva cadere il coltello prima di fuggire via abbandonandosi ad un pianto disperato. Ai poliziotti giunti sul posto è tastato raccogliere i racconti di alcune di quelle persone per risalire all'identità dell'assassino. Pochi minuti più tardi, infatti, hanno rintracciato il ragazzo nei pressi della sua abitazione. «Quando ha visto i poliziotti racconta Enzo Militello, diri¬ gente del commissariato di PPalmi - non ha avuto la nminima reazione». PForse anche ai magistrati rdel Tribunale dei minori che hoggi lo interrogheranno Ma- crio ripeterà la stessa frase ldetta ai poliziotti: «Era l'uni- mca cosa da fare». L'unico modo per vendicare l'onore della madre e della sua famiglia. Piazza Matteotti nel centro di Palmi dove il ragazzo ha ucciso a coltellate l'amante della madre

Persone citate: Domenico Policastrese, Domenico Tripodina, Enzo Militello, Mario F., Tripodina

Luoghi citati: Calabria, Palmi, Reggio Calabria