Collins vince la gara di Greene di Giorgio Barberis
Collins vince la gara di Greene NE1100 SENZA L'AMERICANO ELIMINATO IN SEMIFINALE SI IMPONE UN ATLETA DI ST. KITTS E NEVIS Collins vince la gara di Greene Viene da un isolotto caraibico il neo iridato Giorgio Barberis inviato a PARIGI Jonathan Edwards si è congedato dall'agonismo con un sorriso: aveva annunciato alla vigilia che questa sarebbe stata la sua ultima gara perchè Dio, con l'infortunio di 20 giorni fa al Crystal Palace gli aveva fatto capire che, a 37 anni, era ora di smettere. Sperava di cedere lo scettro allo svedese Olsson con un salto che gli permettesse di salire ancora una volta sul podio. Niente da fare. Il primo tentativo si è spento sullo «step», il secondo balzo, e l'impietosa misurazione dopo che lui non aveva comunque voluto annullare il salto, recita 14,05. Poi la seconda prova, chiusa a 16,31. E allora Edwards si è seduto sulla panca, ha sorriso e ha fatto un cenno ad Olsson che nel frattempo si era già assicurato il successo con 17,72. E quando il giudice lo ha chiamato in pedana per il terzo tentativo ha scosso la testa. «Basta» ha confermato, lasciando al delfino il compito di andare all'assalto in futuro di un record del mondo, stabilito in occasione dei Mondiali di Goeteborg del 1995, che ha tuttora qualcosa di incredibile: 18,29. Olsson - 23 anni compiuti il 25 gennaio - quel primato lo visse ancora ragazzo dal vivo, perchè Goeteborg è la sua città natale in cui continua ad abitare. Anzi, fu proprio quella fantastica gara di Edwards a convincerlo a dedicarsi al salto triplo, lui che nelle caviglie ha un'esplosività e una potenza che ne fa anche ottimo saltatore in alto, tant'è che ha già saltato 2,28. Come triplista, invece, è degno successore del Campione, che ha vinto le ultime undici gare disputate all'aperto, ottenendo come peggior risultato 17,47. Il congedo di Edwards ha per certi versi relegato in secondo piano la finale dei 100, sottotono in quanto a riscontro cronometrico, ma significativa perchè comunque la grandezza nello sprint è saper vincere com'era capace di fare Maurice Greene, autentico killer della pista, fino a un paio di anni fa e ieri eliminato in semifinale. A succedergli sul trono iridato è Kim Collins, nativo di St. Kitts e Nevis (ma vive in Texas), 27 anni, fisico minuto (64 chili su 175 cm), al quale in assenza di vento è bastato un 10"07, lo stesso tempo che vent'anni fa aveva dato a Cari Lewis il primo alloro iridato della storia. Dietro Collins, il diciannovenne trinidegno Darrell Brown, vera rivelazione finora di questi campionati, quindi il britannico Darren Campbell che ha spinto giù dal podio il connazionale Chambers: nessun statunitense sul podio (Montgomery 5"), come non accadeva dal '95 a Goeteborg. In quanto a Greene è uscito di scena confermando, se ce ne fosse bisogno, che contano le gambe e non le parole. Nervosissimo fin da quando è apparso vicino ai blocchi, l'ex iridato ha continuato ad agitarsi. La sua gara è durata 50 metri, poi è stato evidente la sconfitta che lui ha accentuato zoppicando negli ultimi 20 metri. bayeva. Doppio successo bielorusso nei lanci in programma: Ivan Tikhon si è imposto nel martello maschile, Irina Yatchenko nel disco femminile. Nell'alto invece, abbastanza sottotono, il sudafricano Jacques Freitag è stato l'unico a superarci 2,35. Senza problemi, infine, la qualificazione per la finale dei 1500 di El Guerrouj, nella cui semifinale è stato eliminato anonimamente Obrist (3,41"88)l l'unico italiano in gara ieri. A un campione si può concedere l'onore delle anni e quindi non approfondiamo se il malanno fosse vero o falso. Certo è che l'inguardabile Greene delle ultime due stagioni non poteva sperare molto di più. Nell'asta femminile la gioia per il successo con un magnifico salto a 5,75 ha riempito di lacrime gli occhi di Svetlana Feofanova, inducendola a rimandare ad altra occasione l'attacco al record del mondo (4,82) della connazionale Isin¬ Kim Collins (con la bandiera delle isole caraibiche di Saint-Kitts e Nevis) esulta per la medaglia d'oro nei 100 metri
Luoghi citati: El Guerrouj, Parigi, Texas
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