Atmosfere barocche con la viola di bSavall

Atmosfere barocche con la viola di bSavall NELLA LOGGIA DEL CASHMERE PER LE «SETTIMANE» Atmosfere barocche con la viola di bSavall GiangiorgioSatragni STRESA Pur avendo mutato pelle, le «Settimane Musicah» di Stresa non hanno rinunciato a un'opportunità frequente nella loro storia, la gentilezza dei Principi Borromeo che aprono per qualche sera i loro palazzi sulle isole ospitando musicisti e pubblico. Per chiunque sia abituato a frequentare le sale da concerto è un'esperienza unica salire sul battello dopo il calar del sole e andare a sentir musica là, in mezzo al lago, sull'Isola Madre cosparsa di fiaccole (sapienti citroneUe), salendo per le scale di lussureggianti giardini fino alla Loggia del Cashmere, sotto cui prendono posto i musicisti, mentre il pubblico sta a cielo aperto, accanto al secolare, monumentale cipresso del Cashmere. Nella quasi oscurità, circondati dall'acqua e da un magnifico silenzio, nonostante si stesse all'aperto si era nella condizione ideale per assorbire musica ormai fuori dal tempo ma rivissuta con profondità unica dal più grande suonatore di viola da gamba al mondo, il catalano Jordi Savall che dal suo complesso Hesperion XXI si è portato dietro i fidi e bravi Luca Guglielmi al clavicembalo e Eduardo Eguez alla tiorba. Non poteva mancare Marin Marais, il sommo violista francese del secondo Seicento riscoper¬ to da Savall, anzi il programma ruotava attorno a sue pagine, fra virtuosismo e abbandoni melodici. Con Savall questi ultimi divengono quasi un'ascesi di natura profana. Fra i pezzi caratteristici della «Suite d'un goùt etranger» ve n'è uno lento, «La rèveuse», tipica evocazione barocca del sonno e del sogno: ebbene, non sapremmo indicare nessun altro che suoni la musica aiiUca con l'anima di Savall, con l'interiorizzazione della melodia e dei silenzi che sono musica, con la behezza assoluta e cantante del timbro. L'intesa con gh altri è perfetta, a loro viene concessa anche la ribalta solistica, a Guglielmi per una brihante esecuzione di un «Prelude et Passacaille» di Louis Couperin, a Egùez per la «Sarabande et Chaconne d'Harlequin» di Robert de Visée, anche qui signorilmente interiorizzate. Pure Savall si è ritaghato un brano da solo, una «Fantaisie» di Saint-Colombe, ma di Marais campeggiavano ancora in fine di programma i brani a cui mai vorremmo rinunciare e con cui egh e i suoi amici si possono identificare: «Les voix humaines», dove la viola da gamba è suonata nei differenti registri a imitazione di differenti voci umane, e una delle più lunghe ed elaborate serie di variazioni sul celebre tema della «Folha di Spagna», con esiti di vertiginosa, fiammeggiante arditezza.

Luoghi citati: Spagna, Stresa