Afghanistan, spari sugli Italiani
Afghanistan, spari sugli Italiani Afghanistan, spari sugli Italiani I para reagiscono, nessun ferito. Uccisi SOtaleban dagli americani KABUL A poco più di due settimane dal loro rientro in patria, nuovo scontro a fuoco per i paracadutisti italiani in Afghanistan. Una sparatoria durata dieci minuti, con raffiche di arma automatica da entrambe le parti. Alla fine, fortunatamente, nessun ferito. I fatti - raccontano al comando del contingente della task force Nibbio risalgono alla notte tra sabato e domenica. «Forze ostili alla coalizione» sparano contro una pattuglia del neonato esercito afghano che transita nei pressi di una base che ospita soldati Usa a Khost, ma la cui vigilanza è affidata ai para della Folgore. Un distaccamento praticamente a ridosso della base Salerno, il quartier generale della Nibbio. Si tratta di «numerose raffiche» di armi automatiche che investono anche le postazioni italiane. Questo provoca l'immediata reazione del corpo di guardia e l'intervento sul posto della Forza di reazione rapida composta da commandos del Comusbin (gli incursori della Marina) e del reggimento Col Moschin. Nel giro di pochi minuti arrivano anche alcuni elicotteri Apache americani. I paracadutisti del 187" reggimento di guardia alla base sparano con armi di precisione e automatiche, mentre la compagnia mortai esplode delle granate che illuminano a giorno la zona. Gli assalitori a questo punto si ritirano, senza lasciare tracce. A confermare il clima di aumentata tensione nel Paese il ritrovamento da parte del nucleo paracadutisti del comando del contingente italiano, a Bagram (dove è basato il comando dell'operazione antiterrorismo Enduring Freedom), di un ordigno nascosto dietro un muretto. L'ordigno è stato disinnescato e rimosso dagli artificieri. E ieri una cinquantina di combattenti taleban sono stati uccisi in una operazione congiunta di americani e afghani nella provincia meridionale di Zabul. [Ansa-Reuters]
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