«Listone»? Centrosinistra inquieto di A. R.

«Listone»? Centrosinistra inquieto NO DI VERDI, UDEUR, PDCI «Listone»? Centrosinistra inquieto ROMA L'Udeur alle europee ci andrà col suo simbolo, fa sapere Clemente Mastella. Stesso discorso per i Verdi, «niente scorciatoie che non portano da nessuna parte», dice Alfonso Pecoraro Scanio. Bene se tutti abbiamo come simbolo comune, su un progetto europeo comune, articola Armando Cossutta, ma «l'Europa ha bisogno di unità, non di unicità». L'idea ci piace, «l'abbiamo detto subito», ma «non possiamo star lì a ripeterlo ogni giorno», alza un po' le spalle Vannino Chiti per conto dì Fassino. Entusiasta dalla proposta di «listone» unico dell'Ulivo rilanciata ieri da Francesco Rutelli con un'intervista a «Repubblica», così cpme aveva fatto già prima delle vacanze, è Enrico Boselli. Ma non a caso il segretario dello Sdì chiosa con un «avanti tutta verso il partito unico». Che è poi proprio quel che non piace agli altri. E che, comunque, non stava nemmeno nell'originaria proposta di Prodi. «Per il quale», spiega il prodiano Arturo Parisi, «al centro c'è anzitutto che l'Ulivo abbia e sottoscriva un comune progetto, una comune visione dell'Europa». Come ha anche ricordato Rutelli, certo. Ma dal professore di Bruxelles si attende adesso che rilanci il tema. Se ne parlerà pure nelle feste di partito in calendario in questa fine estate. Ma mentre Prodi non ha in agenda alcun intervento all^ feste della Margherita, è quasi scontato che il presidente della Commissione europea renda visita alla Festa nazionale dell'Unità, che quest'anno si tiene proprio a Bologna. La città nella quale Prodi torna ogni week end. Quale via prenderà il listone nella realtà è difficile dire. Nella Casa delle libertà il problema sarà affrontato ancora da quattro saggi, capitanati dal ministro Enrico La Loggia. Il gruppo non s'è ancora riunito. «Perché la decisione dev'essere politica» spiega Francesco D'Onofrio: «Per noi centristi la legge che c'è va bene così com'è: ma la decisione dev'essere politica». Ovvero, la decisione può cambiare. Se ne parlerà dunque nel vertice dei segretari di partito della Cdl, tra il 28 e il 29 agosto, quando sarà all'esame anche il progetto di riforma costituzionale oggetto dell'accordo di Lorenzago. [a. r.]

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