Berlusconi conferma: la riforma entro dicembre di Ugo Magri

Berlusconi conferma: la riforma entro dicembre IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ATTENUA I TONI. E I CENTRISTI LO APPOGGIANO Berlusconi conferma: la riforma entro dicembre Vicepremier irritato, ma il Cavaliere va avanti: «Qualcosa bisogna fare» retroscena Ugo Magri ROMA Sì, quelle cose dell'intervista a Libero le ho dette effettivamente», ha confidato Silvio Berlusconi a Marco Pollini dopo averlo rintracciato ieri per telefono, «anche se non proprio in termini così precisi come me li hanno messi in bocca. Io parlavo di riforma delle pensioni più in generale, il mio era uno sfogo privato, quel giornale me l'ha pompato un po' troppo... Comunque sia, ho posto un problema vero, reale, di cui tutta l'Europa si sta occupando», ha concluso il premier, incontrando su questo punto la piena solidarietà del suo interlocutore. «Se è così noi siamo d'accordo, un intervento sulla previdenza è indispensabile, tu sai che noi l'abbiamo sollecitato per primi. Se è per noi», s'è congedato dal premier il segretario dell'Udo, «vai pure avanti. Senza brandire il machete, ma non c'è dubbio che qualcosa bisogna fare». Gianfranco Fini, invece, non l'ha presa altrettanto bene (Berlusconi l'ha cercato a tarda sera, il vice-premier non si trova in vacanza nelle Maldive ma alle porte di Roma e segue passo passo le vicende della politica italiana). L'entità del suo sconcerto si misura in base . alla lunghezza della dichiarazione diffusa ieri con l'aiuto del portavoce Salvatore Sottile: un'intera cartella di testo, calibratissima nella forma. durissima nella sostanza. An chiede un confronto nella maggioranza, praticamente un vertice tra i leader come quello che un mese fa venne dedicato alle riforme istituzionali. Mica gli incontri si fanno solo per la devolution di Bossi, è il senso dell'avvertimento. Ciò che più che ha lasciato interdetto il vice-premier è l'assoluta estemporaneità dell'annuncio berlusconiano: a fine agosto, quando su ogni stormir di fronda i giornali montano pagine e pagine, senza chiarire bene in che cosa concretamente consista la sua proposta, e senza averne parlato con nessuno degli alleati. «Di sicuro, mai e poi mai con le proprie orecchie Fini ha sentito dire da Berlusconi che l'età pensionabile va alzata in quattro e quattrrotto di cinque anni», garantiscono fonti vicine al vice-premier. Dunque, prima sediamoci intomo a un tavolo e ragionamoci tutti insieme. Collegialmente. E soprattutto, insistono dalle parti di An, «non tagliamo fuori dalla discussione i pochi amici che abbiamo tra le forze sociali». L'uscita di Fini è stata concepita apposta per tran- Suillizzare Savino Pezzetta e uigi Angeletti. Un modo per dire: calma e sangue freddo, non fatevi prendere la mano dalla piazza, siamo qui noi a impedire colpi di testa, Giulio Tremonti «no pasarà», provvedere An a farsi garante delle istanze sociali. In un certo senso, l'uscita del Cavaliere è un favore a Fini perché gli ha offerto la possibilità di confermare un ruolo di raccordo col sindacato. Ma tra i colonnelli di An resta lo sconcerto per il metodo comunicativo, «possibile che Berlusconi non capisca di rendersi con queste uscite la vita più difficile?». Vista dall'altra parte, cioè da via del Plebiscito, non c'è di che allarmarsi, «sono cose che Berlusconi ha sempre detto, basta consultare gli archivi», si dice. L'unica novità è che il premier ha deciso di fare qualcosa entro il 31 dicembre. Parlandone nei giorni scorsi con i suoi, durante uno dei conversari a Villa La Certosa in Sardegna, è stato categorico in proposito: «Quest'anno dovremo approvare una riforma delle pensioni collegata alla legge finanziaria». Quindi c'è una certa determinazione del presidente del Consiglio a non rimanere con le mani in mano. E c'è anche una scadenza temporale per i propositi che vorrebbe mettere in atto: i prossimi quattro mesi. Mesi, dunque, non anni. Nessuno tra i fedelissimi, tuttavia, ha ancora ben chiaro in mente che cosa il Capo intenda fare. Ci sono molti modi per intervenire sulla previdenza malata, col bastone o con la carota, con gli incentivi o i disincentivi. Non risulta che il presidente del Consiglio abbia optato per un metodo in particolare. O perlomeno, quanti gli stanno vicino non l'hanno ancora visto pendere verso l'uno o l'altro modello in discussione. Sandro Bondi, portavoce di Forza Italia, esclude che una decisione sia stata già presa: «C'è l'orientamento di fare un passo avanti sulle pensioni nel quadro della Finanziaria», conferma Bondi, «però nel merito tutto resta affidato al confronto dentro la maggioranza e con le forze sociab». Insomma, un temporale agostano. Che però lascia intendere cosa potrà accadere, quando arriverà l'autunno.

Luoghi citati: Europa, Maldive, Roma, Sardegna