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Lardo è a casa Lardo è a casa Grande stagione a Reggio Calabria LOANO Sognava, quando militava nelle categorie giovanili, di diventare qualcuno nel mondo della pallacanestro. Magari lasciando una traccia come giocatore, in qualche squadra di serie A. Lino Lardo, di Loano, classe 1959, è andato oltre ai sogni, realizzando una splendida camera, anche se come allenatore. Per il secondo anno consecutivo il coach ponentino è stato nominato, da una giuria di tecnici, il miglior allenatore italiano. Un grande riconoscimento ma anche inevitabile dopo quanto ottenuto con la Viola Reggio Calabria che quest'anno è stata davvero la sorpresa della stagione: «E' vero attacca Lardo - perchè abbiamo fatto i dispetti alle grandi. Abbiamo infatti ottenuto la qualificazione alla final-eight di Coppa Italia e, soprattutto, siamo entrati nei quarti dì finale dei play off portando a gara 5 la Benetton. Insomma delle belle soddisfazioni». E per il prossimo anno è possibile fare ancora di più adesso che, superati alcuni problemi, il team di Reggio Calabria ha trovato nella Stayer un nuovo sponsor. Lardo, finalmente, tra pochi giorni potrà salutare nuovamente il suo pubblico, i suoi amici che lo seguono sempre, lo invitano, tramite Sms e e-mail, a non mollare mai, anche nei momenti più difficili: «Sono felice di poter stare per una decina di giorni nel Ponente ligure. A Loano ho giocato le mie prime partite e, ancora adesso, ho tanti amici che, anche in altri settori, sono riusciti a realizzarsi. Penso ad esempio a Vaccarezza, l'attuale sindaco di Loano che rivedrò davvero con piacere». Inevitabile dunque chiedergli se per fare carriera è inevitabile preparare le valigie: «Per arrivare a certi livelli credo che sia indispensabile - conclude Lardo - e del resto basta pensare a Celestino o Panucci solo per fare gh esempi più eclatanti. E nel nostro sport la Susanna Bonfiglio che è arrivata ad accarezzare fl campionato professionistico americano. Il massimo per un'atleta che ha anche partecipato alle Olimpiadi».. [g.c]