La Juve è già pronta Milano ha problemi Sognano Lazio e Roma

La Juve è già pronta Milano ha problemi Sognano Lazio e Roma LOTTA SCUDETTO: PASSIAMO IN RASSEGNA LE CINQUE GRANDI La Juve è già pronta Milano ha problemi Sognano Lazio e Roma A Lippi manca soltanto una valida alternativa a Trezeguet Rivaldo e Recoba, due mine. Totti-Cassano coppia dell'anno? analisi Roberto Beccantrni SETTE punti all'Inter, undici al Milan, dodici alla Lazio, ventitré alla Roma. Sono i distacchi inflitti dalla Juventus nell'ultimo campionato. L'esperienza suggeriva di scommettere sull'ennesimo arrivo in volata. La squadra di Lippi, viceversa, andò in fuga il 2 marzo e fece il vuoto. Pur con tutti i distinguo del caso, mercato e precampionato hanno ribadito il suo diritto alla pole-position. È più forte, è più completa. Le milanesi sono sempre lì, a debita distanza; le romane, più vicine di quanto non lo fossero la scorsa estate. Sarà una lotta a cinque, con l'Europa arbitro. Milan, Juve, Inter, Lazio in. Champions League (la Lazio, se mercoledì eliminerà il Benfica), Roma in Uefa: un dettaglio, questo, che potrebbe portare acqua al mulino di Capello. Non capita tutte le stagioni che le prime quattro stiano in ballo fino in fondo, o quasi, su entrambi i fronti. La Juve ha ritoccato la rosa in ogni reparto: Legrottaglie, Appiah, Maresca, Miccoli. Sono gh innesti di qualità invocati da Lippi dopo il frustrante epilogo di Manchester. A essere pignoli, manca un'alternativa a Trezeguet e rimane in sospeso il caso Davids. Appiah avrebbe dovuto essere la sua riserva. Oggi, Davids è la riserva di Appiah. Detto questo, prima di abbandonare l'olandese al suo destino, ci penserei su non cento, ma mille volte. Il telaio è collaudato, la flessibilità tattica garantita dal materiale disponibile. Attenzione, però, a non abusare del 4-2-3-1 : Trezeguet rimane troppo solo. Del Piero troppo sacrificato. Sarà vero, come ha chiosato Moratti, che la rinuncia a Crespo agevola le scelte di Cuper. Di sicuro, l'Inter ci perde: se poco o tanto, lo diranno Martins, Kallon e Recoba. La velocità esplosiva di Martins lascia filtrare scenari stimolanti. In compenso, permane l'equivoco Recoba: non più legato al ruolo, finalmente acclarato (seconda punta), ma al rendimento (grande con i piccoh, piccolo con i grandi). È curioso, e molto interista, che il giorno in cui Cuper si procura un pacco di ali - Luciano, Van der Meyde, probabilmente Kily Gonzales - il presidente gli sottrae uno dei più micidiali «destinatari». Se è vero che l'attacco non è mai stato un problema (64 gol, come la Juve), è altrettanto vero che la difesa (38 gol, nove in più dei campioni) avrebbe giustificato solleciti restauri. Orlali e Bran¬ ca avevano in mano Chivu: l'hanno mollato. Vieri è reduce da un safari senza precedenti, 24 gol in ventitré partite: i nervi, già tesi, inchiodano Cuper. «Era da un po' di anni che non mi divertivo così tanto», ha dichiarato il bomber dopo l'arabesco di Stoccarda. E visto che da un po' di anni gioca nell'Inter, il tecnico è pregato di prenderne nota. Il Milan continua a fare collezione di trequartisti o sedicenti tali, ultimo Kakà. Ne valeva la pena? Non sarebbe stato più opportuno arruolare una torre d' attacco? Nessun dubbio che sia la squadra più tecnica in circolazione. L'ha dimostrato in Champions e nei confronti diretti. Lo scudetto, l'ha perso in provincia, al cospetto di avversari che l'attendevano al varco e soffocavano Inzaghi e Shevchenko, non proprio quel che si dice una coppia affiatata. Aspettando il primo gol di Rui Costa, che in campionato non «esce» da 54 partite, Ancelotti si dedica anima e corpo al recupero di Rivaldo, letteralmente evaporato, e alla collocazione di Cafu: nella Roma faceva l'ala, arretrarlo di venti-trenta metri potrebbe rappresentare un azzardo tattico dagli effetti spericolati. A tutt'oggi, il Milan non ha ancora vinto un match, ufficiale e no. Venerdì, a Montecarlo, si misura con il Porto per la Supercoppa europea. Ammesso che la Juve abbia già fatto la doccia, il Milan, come l'Inter, si è appena alzato da letto. La Lazio ha consegnato a Mancini un organico di valore assoluto. Se davvero i problemi economici sono stati risolti così garantisce l'amministratore delegato Baraldi - le prospettive si annunciano esaltanti. Da Stam in giù, sono rimasti tutti. Albertini e Zauri offrono malizia, l'uno, e vivacità, l'altro. Il tasso tecnico è elevato; a centrocampo, elevatissimo: Fiore, Stankovic. Dietro a Claudio Lopez e Corradi, invece, c'è soltanto Simone Inzaghi. Il mercato chiude sabato: serve un colpo d'ala. Ottava a fine corsa, la Roma è in balìa del burrascoso sodalizio fra Sensi e Capello. Il pasticcio delle fidejussioni false ha creato scompiglio in un ambiente votato agli eccessi. Il quadro non è limpido, protestano anche da Amsterdam. Altro capitolo, la squadra. Cresce bene, intomo a coppie fehcemente assortite, Chivu-Samuel, Dacourt-Emerson, Totti-Cassano. Magari in mezzo c'è troppo muscolo, e davanti troppo poco, ma giovani come De Rossi e D'Agostino assicurano un contributo non banale. Totti e Cassano hanno riempito l'estate. Una cascata di talento. L'ideale sarebbe un pivot alla Batistuta: è l'unica casella vuota. Al diavolo la prudenza, abbasso il 3-5-2: Capello risfodera il tridente, molto atipico, molto suggestivo. Dagh aumenti di capitale all'aumento della capitale: almeno in campo, Lazio e Roma pesano di più. Numero uno, come la Juve: Gianluigi Buffon, 25 anni, è il migliore portiere al mondo. La società bianconera lo prelevò dal Parma nel 2001 per 100 miliardi di lire