Per Rubinho tre secondi di paura «Ho solo pregato» di S. Man.
Per Rubinho tre secondi di paura «Ho solo pregato» Per Rubinho tre secondi di paura «Ho solo pregato» dall'inviato a BUDAPEST Tre secondi di paura pensando a Dio, la vita che scorre davanti come in un film e le barriere di protezione che si avvicinano a oltre 200 chilometri l'ora. «Quando ho riaperto gli occhi era tutto a posto», racconta Rubens Barrichello. Ieri ha provato la sensazione più terribile che possa capitare a chi si trova al volante: avvicinarsi a gran velocità a una curva senza freni e senza possibilità di sterzare. L'incidente è stato causato dalla rottura della sospensione posteriore sinistra in fondo al rettilineo più veloce dell'Hungaroring, quello davanti ai box, allungato di 200 metri per aumentare sorpassi e spettacolo. «Peccato che abbiano sacrificato la via di fuga e sia toccato proprio a me dimostrare che il circuito non è più sicuro», si lamenta il pilota brasiliano. «L'avevamo fatto presente a Charlie Whiting (delegato per la sicurezza, ndr). Ora sarà chiaro a tutti». Non è chiaro, invece, perché un pezzo vitale della monoposto abbia ceduto di colpo. «Si è rotto un braccio del triangolo superiore della sospensione - spiega Jean Todt -. E' un componente che utihzziamo da almeno due anni senza alcun problema. Al momento non conosciamo la causa del cedimento». Il povero Barrichello incassa il secondo, traumatico ritiro consecutivo. In Germania furono Raikkonen e Ralf a chiuderlo «come un sandwich», questa volta lo ha tradito la vettura. «In quel momento ho pregato e cercato di rallentare, però funzionavano soltanto i freni anteriori. E' come trovarsi sulle montagne russe, sapere che finirà male e non riuscire a fare nulla». L'impatto frontale è stato impressionante. La parte anteriore si è disintegrata, ma ha resistito la cellula in carbonio di cui è composto l'abitacolo. Le cinture di sicurezza hanno trattenuto il corpo del pilota, il collare Hans - obbligatorio da quest'anno - ha evitato lesioni alla colonna cervicale. «Sono stato uno dei nemici di Hans. Mi rimangio tutto», dice il pilota brasiliano, che subito dopo l'incidente ha scagliato lontano il volante ed è rimasto mezzo minuto nell'abitacolo. «Controllavo di non essermi fatto del male. Mi sono morsicato la lingua e ho preso un colpo al dito. Poi ho fatto cenno che stavo bene, perché la mia famigha non si preoccupasse, e sono tornato a piedi ai box. Ma c'è una cosa che mi sconvolge: il medico del circuito non è venuto neppure a chiedermi come stavo». [s. man.]
Persone citate: Barrichello, Charlie Whiting, Jean Todt, Raikkonen, Rubens Barrichello
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