Caso Kelly: su Internet i documenti top secret

Caso Kelly: su Internet i documenti top secret L'INDAGINE SULLA MORTE DEL CONSULENTE DEL GOVERNO INGLESE Caso Kelly: su Internet i documenti top secret n rete i carteggi presentati alla Commissione, che rivelano il coinvolgimento di Downing Street nel linciaggio morale dello scienziato. Blair in difficoltà, giovedì la sua audizione Maria Chiara Bonazzi LONDRA ~ Classificati come «confidenziali», «riservati» e «privati», i documenti governativi pubblicati sul sito Internet dell'inchiesta sulla morte dello scienziato David Kelly non sarebbero stati normalmente resi noti al pubblico per altri trent'anni. Ieri, invece, il giudice Lord Hutton ha sorpreso tutti con la sua decisione di divulgare il fiume sotterraneo di e-mail e lettere tra Downing Street, il ministero della Difesa e alcuni alti papaveri dell'intelh;ence. Il governo non ne esce jene, Blair é costretto sulla difensiva e la poltrona del ministro Hoon appare traballante. Non a caso gli ultimi sondaggi indicano che due terzi degli elettori britannici credono di essere stati ingannati dal governo a proposito degli armamenti di Saddam. E' legittimo pensare che il titolare di quest'inchiesta comprenda il bisogno che ha la gente, confusa e sconcertata com'è, di risposte chiare e pronte. Tra le nove migliaia di pagine pubblicate, quelle relative alle due settimane precedenti la morte di Kelly rivelano l'atmosfera febbrile che regnava a Downing Street e il grado di pressione cui è stato sottoposto lo scienziato. Questa settimana, probabilmente giovedì, Blair metterà in gioco la sua credibilità davanti a Lord Hutton per testimoniare e difendersi dalle accuse di avere ordinato di rivelare l'identità di Kelly e di avere anteposto la convenienza politica al suo dovere di trattare con la dovuta considerazione un alto funzionario governativo. Da questi documenti emergono le discussioni in seno al governo su come procedere con lo scienziato. Prima che Kelly fosse torchiato dalla commissione parlamentare Affari Esteri, un alto funzionario del ministero della Difesa si era detto preoccupato dalle opinioni di Kelly a proposito del dossier. Il 10 luglio, John Scarlett, il capo del Joint Intelligence Committee che aveva insistito sul rivendicare la paternità del primo dossier sull'Iraq, mandò una e-mail al capo del personale di Downing Street, Jonathan Powell, in cui diceva: «Sono sicuro che (Kelly) ha bisogno di ricevere attente istruzioni in anticipo. Le sue vedute sono favorevoli alle nostre valutazioni chiave, ma sarà sospettoso dei due furgoni (le presunte unità mobili per la fabbricazione di armi biologiche scoperte in Iraq, ndr)». In ogni caso, da una nota di un funzionario del ministero della Difesa, emerge che Kelly riteneva che il particolare dei 45 minuti che sarebbero bastati a Saddam per sferrare un attacco fosse stato inserito nel dossier «per fare impatto»: «Ha ricordato che Hans Blix ha recentemente definito incauta quell'affermazione; in retrospettiva, lui è d'accordo su questo». Un promemoria segreto scritto ancora da John Scarlett fornisce un'indicazione del perchè il governo ha deciso di rivelare l'identità di Kelly: «Ci eravamo già esposti alle critiche per non aver ammesso l'esistenza di una possibile fonte. Non c'è più molto tempo». Ma pone ancte un dubbio: «Se il nome del dottor Kelly diventerà pubbhco il governo sarà criticato per averlo sottoposto a più ampie pressioni?». Benché molti, all'interno del governo, credessero che il nome del dottor Kelly sarebbe saltato fuori prima o poi, quando si è trattato di assumersi la responsabilità di averlo comunicato ai media, tutti hanno giocato al rimpallo. In ogni caso, è seriamente in bilico il destino del ministro della Difesa Geoff Hoon, il quale ha respinto i consigli di chi gli raccomandava di non torchiare Kelly. E il ruolo di Blair in tutto questo? Nel promemoria di Scarlett si legge anche che «il primo ministro ripete che la responsabilità rimane del ministero della Difesa, il quale deve seguire le sue procedure». Ma ieri c'era chi tacciava Blair di avere giocato a scaricabarile; «Downing Street ha lasciato le sue impronte digitali dappertutto», scrive r«Observer». Si ritiene che Blair (il quale ieri, al suo ritomo dalle vacanze, ha passato la giornata nella residenza di campagna di Chequers a colloquio con avvocati e ministri in preparazione dell'udienza), dirà di essersi inizialmente opposto alla proposta di rivelare l'identità di Kelly. L'altro elemento emerso da un memorandum segreto è che il ministero della Difesa, nel caso ve ne fosse stato bisogno, intendeva opporsi a qualunque eventuale inchiesta della polizia, cioè alla possibilità di un interrogato¬ rio o addirittura di un arresto: in una simile circostanza, la linea ufficiale sarebbe stata quella che Kelly non aveva violato segreti di Stato. L'inchiesta di Lord Hutton ha avuto un impatto diretto sul rapporto tra gli elettori e il primo ministro. Un sondaggio lem per il «Sunday Telegraph» indica che il 58 per cento degli elettori hanno meno fiducia nel primo ministro, e il 50 per cento di chi vota laborista la fiducia l'ha proprio persa. Tuttavia, il 54 per cento degh intervistati crede che la guerra sia stata, nonostante tutto, giustificata. Il primo ministro Tony Blair: sempre più preoccupato, ma dai documenti risulta una sua presa di distanze dal ministero della Difesa Lord George Hutton

Luoghi citati: Chequers, Iraq, Londra