Autostrade, Fs, banche: si infiammano le tariffe

Autostrade, Fs, banche: si infiammano le tariffe GROS-PIETRO: «CI BASTA ADEGUARCI ALL'INFLAZIONE, E SIAMO PRONTI A INVESTIRE DI PIÙ». CIMOU: «NOI SIAMO FERMI DAL 2000» Autostrade, Fs, banche: si infiammano le tariffe Consumatori contro i rincari allo studio di pedaggi e biglietti: è un taglieggiamento Luigi Grassia Autostrade, Ferrovie, banche: si arroventa in quest'ultimo scorcio di agosto la questione del prezzo dei servizi. Giorni fa il ministro dei Trasporti Lunardi aveva sostenuto la necessità di un riesame dei pedaggi autostradali e dei biglietti delle Fs per finanziare le infrastrutture. Nel weekend si sono fatti sentire i presidenti delle due società interessate: per Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro ha spiegato a Finanza e Mercati che le tariffe itahane «sono fra le più basse in Europa e noi voghamo che restino tali. Chiediamo solo qualche piccolo ritocco, per rimettere in linea i prezzi con l'inflazione. Si tratterebbe di un balzello minimo». D'altra parte la compagnia è «pronta ad alzare la posta degli investimenti e a giocare il ruolo di partner con il govemo nelle infrastrutture», al di là dell'attuale piano, che prevede lo stanziamento di circa 20 mihardi entro il 2009. Per quanto riguarda invece le Ferrovie, in un convegno a Cortina d'Ampezzo il presidente e amministratore delegato Giancarlo Cimoli ha osservando che il mancato aumento dei bighetti dal 2000 a oggi «ha inciso sul bilancio dehe Fs per 60 milioni di etiro l'anno». Ma i consumatori non ci stanno al pressing di Lunardi, di Gros-Pietro e di Cimoli e ieri l'Intesa dehe loro associazioni ha tuonato: «In nessun Paese al mondo si permette, con il beneplacito del govemo, di taglieggiare gli utenti per realizzare gli investimenti in sicurezza che sono di competenza dehe imprese, attraverso l'utilizzo del proprio capitale di rischio». A sua volta, il ministro Lunardi ha ritenuto opportuno tomare sulla questione in questi termini: «Sono stato frainteso, non ho mai sostenuto l'opportunità di aumentare i pedaggi autostradah: mi sono hmitato a dire che in settembre il Cipe esaminerà la questione delle tariffe, della redditività delle concessionarie autostradali e degh investimenti». In vista di questa scadenza, il titolare dei Trasporti ha inteso sollecitare «una riconsiderazione del problema tariffario in un contesto generale. Io, come mmistro per le Infrastrutture, devo pensare soprattutto alle nuove opere, a come reperire risorse pubbliche e private, nazionah ed europee per realizzare le opere in tempi certi e rapidi». Sulla specifica questione dei pedaggi autostradali, il Codacons aveva ammonito già qualche giorno fa che ogni aumento sarà impugnato di fronte al Tar e che «l'istruttoria tecnica svolta dai ministeri competenti ha accertato che non vi sono i presupposti per giustificare un incremento, semmai una riduzione», quantificabile nel 9,6 per cento. Allargando la visuale a tutti i beni e servizi di cui hanno bisogno gli itahani, ieri l'Intesa ha denunciato che «i prezzi finali al consumo sono spaventosamente lievitati nel 2003, comportando una caduta del potere d'acquisto delle famiglie di 1381 euro». Da qui lo sciopero della spesa del 16 settembre e la richiesta di un incontro con la Presidenza del Consiglio per parlare non solo di autostrade e ferrovie ma anche di banche, luce, gas, acqua e pohzze Re Auto. In realtà, secondo quanto afferma la Società Autostrade, tutto dovrebbe risolversi senza drammi, in modo quasi automatico. I pedaggi vengono adeguati ogni anno al 10 gennaio. Per il 2004 si deciderà a dicembre, come sempre, e la base di partenza degh aumenti sarà l'inflazione programmata. Quest'anno ci sarà da tenere conto, secondo fonti della società Autostrade, anche di un piano d'investimenti concordato, ma non ancora formalmente approvato, da 4,7 mihardi di euro. La Società aspira a finanziare una quota di tali investimenti con un aumento leggermente superiore a quello che normalmente potrebbe sarebbe programmato perii 2004. Un altro sasso nello stagno è stato lanciato dal ministro dell'Industria Antonio Marzano che ha puntato l'indice sulle banche per l'aumento generale dei prezzi. L'Adusbef ha rincarato la dose: «I servizi bancari sono aumentati non dellW come rilevato daU'Istat, ma del 25,I0Zo nei primi 7 mesi del 2003». In più, segnala I'Adusbef, i costi di gestione di un conto corrente con 11 operazioni mensili sono passati da 353 a 442 euro all'anno. Fra l'altro, all'Adusbef non piacciono le nuove norme sulla trasparenza nei servizi bancari e contro di esse qualche giorno fa ha preannunciato un ricorso al Tar del Lazio. Il provvedimento della Banca d'Itaha, pubblicato il 19 agosto sulla Gazzetta ufficiale, secondo l'associazione dei consumatori contiene norme «che occultano balzelli e oneri a favore delle banche». In particolare si cita «un vero e proprio pizzo sui moduli contrattuali che in tutto il mondo, eccetto che in Italia, le banche forniscono gratis per dare modo ai consumatori di confrontare costi e provvigioni e condizioni contrattuali». In una lettera al ministro dell'Economia Tremonti, I'Adusbef ha stigmatizzato «tale surrettizia maniera di intendere la trasparenza». L'Adusbef: nel credito spese+25% in 7 mesi Le associazioni chiedono un incontro con la Presidenza del Consiglio per parlare anche di luce, gas, acqua e polizze Re Auto VENT'ANNI DI CAROVITA Il rapporto tra inflazione programmata e inflazione effettiva negli ultimi vent'anni (valori 07o)

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