Di Canio, quando l'acuto fa go di Giulia Zonca
Di Canio, quando l'acuto fa go NELLO SPOGLIATOIO DEL CHARLTON L'EX JUVENTINO SUONA LA CARICA Al COMPAGNI CANTANDO LE ARIE PIÙ' NOTE DELLE OPERE Di Canio, quando l'acuto fa go Giulia Zonca UN assolo, chiuso con un acuto perfetto. Paolo Di Canio ha suonato la carica e il Charlton ha travolto l'umile Wolverhampton di Paul Ince con 4 gol tutti segnati nel primo tempo, tutti senza Di Canio in campo, ma con il suo vocione nelle orecchie. Era difficile dimenticarlo, da due giorni negh spogliatoi del Charlton si ascolta l'opera: ed ad altissimo volume potenziato, sulle arie più note, dal tenore Di Canio che si esibisce dal vivo. Bravissimo, pare. Quando lo ha sentito, il portiere Dean Kiely è rimasto incredulo: «Non sapevo se ridere o spaventarmi, mai ascoltato niente del genere, nelle docce poi...». Prima li ha tramortiti, poi rinvigoriti e la cura ha funzionato perché dopo essere stati strapazzati dal Manchester City alla prima giornata, ieri sono scesi in campo trasformati. Galoppavano trascinati dalla musicoterapia. Lo hanno acquistato per questo in fondo, 35 anni, un piede già in Oatar, Di Canio si è fatto risucchiare dalla Premier League per fare il fratello maggiore. E' la definizione che ha usato mister Curbisbley quando lo ha presentato ed è il ruolo che gh ha affidato: trascinatore. Che non è come dire trequartista o attaccante. Non ci nasci, lo diventi con l'esperienza. E uno che è passato da una squalifica di 11 giornate (nel 1998 aveva steso un arbitro) al titolo di mister Fair Play (nel 2001) ne ha accumulata parecchia. Ieri ha giocato 10 minuti, breve esordio ufficiale con la nuova maglia, giusto il tempo per fare da chioccia all'ultimo arrivato, Carlton Cole, entrato anche lui nel finale. Cole ha solo 19 anni, stava al Chelsea fino alla settimana scorsa, ma da quelle parti sono arrivati troppi attaccanti di grido e il talento del vivaio ha dovuto fare le valigie. . Ormai il Chelsea è come il Real Madrid, una parata di stelle, un mondo di standing ovation e di gol sublimi. Come quello di Mutu che ieri, alla sua prima partita con i Blues ha subito segnato e non una rete qualsiasi. Chelsea e Leicester erano sull'l-l, i 42 mila dello Stamford Bridge si agitavano e i nervi erano tesi. Quando anche l'espressione paciosa di Abramovich cominciava a tendersi, Adrian Mutu ha infilato una punizione imprendibile: il primo tiro si è schiantato sulla barriera ma il romeno ha intercettato il rimpallo e lo ha spedirlo in porta. Ad applaudirlo, in tribuna, c'era anche Crespo, febee e impermeabile agh strali di Vieri. E' finita lì, sul 2-1 per il Chelsea che vince la seconda partita, la prima davanti al suo pubblico. I giornali inglesi lo chiamano «Chelsea new era». Ma anche quelli della vecchia era continuano a vincere. Il Manchester United ha battuto il Newcastle al St James Park, non un posto facile dove giocare. Era sotto di un gol (il sohto Shearer) e senza allenatore (sir Alex Ferguson si è scaldato un po' troppo e l'arbitro gh ha indicato l'usei- ta), in 8 minuti ha ribaltato tutto. Prima Ruud Van Nisterlooy (l'olandese è al decimo gol consecutivo, poi Paul Scholes. Mai visto una trafila così in Premiership, per trovare qualcosa di simile bisogna tornare al 1987, ai tempi della vecchia Prima divisione quando John Aldridge, del Liverpool, segnò in 10 partite di fila. Ronaldo, quello portoghese, è partito dalla panchina, al Manchester non ci sono «new era» e i giovani vengono su con calma. La tabella la decide Ferguson, è sempre stata uguale per tutti, da Giggs al nuovo numero 7: si cresce a colpi di mezz'ora, senza far rumore. Bagno di folla per Abramovich: il suo Chelsea ha vinto, gol decisivo di Mutu
Luoghi citati: Liverpool, Madrid, Manchester
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