Rossi: «Mi spiace per i nostri tifosi»

Rossi: «Mi spiace per i nostri tifosi» COPPA ITALIA: IL TORO NON GIOCA CON IL CESENA Rossi: «Mi spiace per i nostri tifosi» Aurelio Benigno CANTALUPA Una protesta può valere anche una sconfitta. Ma se da un lato la protesta è legittima e sacrosanta dal punto di vista della società, il tecnico del Torino, Ezio Rossi, invece non è felice della situazione che si sta creando visto che è da più di quaranta giorni che la sua squadra è in lituo proprio per preparare al megho sia la fase iniziale della Coppa Italia che quella del campionato. Niente eh tutto questo: oggi non si gioca con il Cesena, con tutte le conseguenze sulla classifica del girone e sulla qualificazione, a questo punto impossibile. E sabato niente campionato. Per cui Ezio Rossi comincia a preoccuparsi non poco: «Sì, mi girano parecchio le scatole, perché ci tenevamo molto: c'è la vogha, ci sono i progressi, c'è soprattutto una forma raggiunta per questo tipo di partite e c'è anche l'attesa dei tifosi che riabbracciavamo volentieri dopo tanto lavoro e dopo la bella vittoria di Marassi. Invece...». Invece non si gioca. Ma è chiaro che Ezio Rossi si adegua alle decisioni delle società in rivolta, particolarmente a quella della sua: «Bisogna rispettare questa scelta, perché alla base ci sono problemi molto importanti da risolvere, sempre che riescano a risolverli. Però a noi non resta che continuare ad allenarci come se sabato prossimo si giocasse e comunque, campionato o meno, un'amichevole la disputeremo e anche abbastanza importante, perché non possiamo fermarci, a prescindere da quello che accadrà nel Palazzo». Intanto, la federcalcio sembra irremovibile: campionato a 24 squadre. Anche in questo caso Rossi non può che prenderne atto: «Vorrà dire che ci sarà più concorrenza e che le percentuali di difficoltà aumenteranno tantissimo, così come diminuiranno quelle della promozione, proprio in virtù dell'ampliamento delle avversarie che non arriveranno certamente in serie B per fare una comparsata». Inoltre c'è il problema di aumentare la rosa attuale: «Dovremo giocare tanto, anche di martedì, senza contare gli anticipi del sabato o i posticipi del lunedì, dunque bisognerà attrezzarci. Ventidue giocatori erano sufficienti prima, ma aumentando le squadre e quindi le partite, di conseguenza gli infortuni e le squalifiche, occorrerà valutare se aumentare la rosa a 27 come minimo. Quindi anche il Toro dovrà guardarsi intomo». E' chiaro che esiste parecchia confusione ed Ezio Rossi prova a capirci qualcosa: «Quando si parte con un problema che non viene risolto subito, inevitabilmente si peggiorano le cose e i problemi aumentano, si moltiplicano, diventano irrisolvibili e incontrollabili, proprio come sta accadendo adesso. Aspettiamo con fiducia che si arrivi ad una conclusione logica, perché fino ad ora la logica non è mai esistita, dunque soluzioni non ce ne sono state, era inevitabile». E conclude con un appello: «Forse è bene che qualcuno rinunci a qualcosa, sarebbe un sacrificio ponderato, anche perché non credo che si sblocchi così facilmente per mercoledì prossimo questa situazione. Però noi abbiamo l'obbligo di allenarci come se si dovesse giocare. Inoltre, dovremo abituarci ad allenarci di meno e giocare di più, la differenza sarà tutta nel recupero: dovremo lavorare per tenere la forma per dieci mesi».

Persone citate: Aurelio Benigno, Ezio Rossi

Luoghi citati: Cantalupa, Italia