Miccoli è quasi un gigante di Marco Ansaldo
Miccoli è quasi un gigante NELLO STADIO DI MARADONA CONFERMATI I PROGRESSI DELL'ATTACCANTE Miccoli è quasi un gigante Con lui Lippi lancia il vero tridente dei sogni analisi Marco Ansaldo TORINO L Afantasia insegue Vieri, la realtà si affida a Fabrizio Miccoh. C'è un abisso di centimetri, volume e carattere tra i due attaccanti ma il piccolo leccese ha il destino segnato nel futuro della Juve mentre il ritomo di Bobone alla casa (quasi) madre rimane soltanto nelle intenzioni sue e del suo staff. Non si cambia, fanno sapere i dirigenti bianconeri per escludere un'ipotesi suggestiva trapelata venerdì al San Paolo, prima deh'amichevole con il Napoli. Lippi crede ancora in Trezeguet, la società pensa che gh attriti con il francese non abbiano superato il hveUo di guardia e i medici assicurano che non ci sono nubi sulla sua salute, a differenza dell'anno scorso quando, di questi tempi, il problema era capire se Trezeguet dovesse farsi operare al ginocchio e quando. Insomma alla Juve pensano che non ci sia ragione di procedere a un scambio con l'interista, che tra l'altro ha compiuto 30 anni. Vieri e il suo procuratore hanno mandato messaggi, come fecero due anni fa quando la trattativa si sarebbe concretizzata se Moggi non avesse atteso (volutamente) troppo nel rispondere a Moratti. I suoi amici torinesi ammettono che Bobone si è definitivamente pentito di essersi allontanato da Torino, sebbene qui ci sia poco da divertirsi: ha girato molto daU'estate del '97 quando partì per Madrid, ha spuntato contratti da capogiro ma ha vinto soltanto una Coppa delle Coppe con la Lazio. Poco tempista, il ragazzo. Lasciò la Juve che avrebbe poi rivinto lo scudetto, si trasferì all'Inter appena in tempo perchè la Lazio vincesse il campionato. Ha lanciato ami ed esche pure con lippi e Del Piero. La partenza di Crespo lo ha convinto che i tempi sono cambiati per Moratti: meno spese, meno sogni e la conferma di Cuper non gh va giù. Vorrebbe divertirsi come in Nazionale o in una squadra che si è data un gioco e una fisionomia chiari: la Juve, appunto. Ma nel palazzo della Crocetta fingono di non sentire. La squadra va bene così, non ha bisogno di imbarcare un contratto da. 6 milioni di euro netti per tre o quattro anni più quelli da pagare all'Inter. Rimane Trezeguet. Soprattut¬ to rimane Miccoli, un'attesa rivelazione. Il pocket-bomber ha digerito megho del previsto il salto di qualità. L'avevamo seguito negh allenamenti della Nazionale e non c'erano dubbi sol talento, l'incognita nasceva dalla capacità di adattarsi a pressioni diverse e soprattutto a un inquadramento tattico che non aveva nel Perugia, dove Cosmi gh lasciava seguire i suoi estri come un numero 10 all'antica. Qualcosa forse si è perso nel passaggio nella grande squadra. Miccoli sta già rinunciando ai colpi ad effetto, è più raro vederlo partire in dribbling anche perchè trova spazi più angusti neUe difese avversarie. A Napoli si è esibito da laterale destro, in ima versione di tridente più azzardata che con Camoranesi, ed è un ruolo che lo sacrifica un po' perchè dovrebbe anche ricordarsi di rientrare. Tuttavia Miccoh non ha perso l'abitudine alle giocate decisive : l'assist intelligente per Nedved e la puntuahtà nello smarcarsi nell'occasione dei due gol dimostrano che è lucido, pronto. «Questo era lo stadio di Maradona, il mio idolo», ha raccontato a fine partita. Lui non arriverà ai livelli di Dieguito ma non è una sciocchezza immaginarlo sugh standard di Del Piero, che ieri si è fermato a Napoh per andare in barca con Ferrara e Cannavaro, mentre molti pensavano che si stesse sposando. Da buon capitano, Alex se l'è presa con i napoletani che hanno fischiato e insultato Ferrara al San Paolo: una rephca intelligente, doverosa. Anche se, dopo la partita, erano molti i napoletani ad averlo capito da sé, pentendosi per la brutta figura. Fabrizio Miccoli si è esaltato l'altra sera al San Paolo contro il Napoli: «Questo era lo stadio di Maradona, il mio idolo»
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