Caccia ai killer, ha uccìso per una lite di donne di Giovanna Trinchella

Caccia ai killer, ha uccìso per una lite di donne E' ACCUSATO DI STRAGE L'UOMO CHE HA ASSASSINATO UNA BAMBINA, DUE PREGIUDICATI E UN PASSANTE Caccia ai killer, ha uccìso per una lite di donne Il sindaco: «Avevo chiesto invano più carabinieri» Giovanna Trinchella ROZZANO (Milano) Ha un nome e un volto il killer di Rozzano che venerdì sera ha lasciato senza vita sull'asfalto tre uomini di 23, 28 e 60 anni e ucciso Sebastiana, una bimba che non aveva ancora compiuto tre anni, morta in ospedale. Vito Cosco, 27 anni, origini calabresi, alle spalle diverse denunce, dal furto all'occupazione abusiva di appartamento, dalla droga alla ricettazione, incrocia il suo «rivale» Alessio Malmassari, 28 anni, anche lui pregiudicato, alle 20. Una strage provocata, forse, per una storia di donne. In un attimo i due si insultano, si affrontano davanti a decine di persone che affollano uno slargo non troppo lontano da un bar. Malmassari ha la meglio sul rivale e Cosco, picchiato e umiliato, da balordo di provincia si trasforma in killer. Toma a casa, è furente. Cerca con foga la sua calibro 9, un'arma clandestina, e forse dopo aver sniffato cocaina, torna in via Garofani. Sono quasi le 21.30, nello slargo c'è tanta gente che cerca un po' di refrigerio dal caldo. Malmassari è seduto su un muretto. Accanto a lui c'è l'amico Raffaele De Finis, 23 anni, anche lui noto alle forze dell'ordine. Poco più avanti quasi all'angolo con via Biancospini c'è Loredana Pappagoda, 25 anni, con in braccio Sebastiana. Accanto alla donna c'è Attilio Bertolotti, 60 anni, pensionato, che ha avuto anche lui problemi con la giustizia, ma che non c'entra nulla con la vendetta di Cosco. L'assassino, stringendo la pistola, si avvicina a Malmassari. Quattro colpi che raggiungono il ventottenne al torace e alla testa. De Finis viene centrato da due colpi. Sebastiana, due anni e mezzo, e il sessantenne sono sulla linea di fuoco del killer. Un colpo per entrambi e la morte. La bimba colpita al collo, l'altro raggiunto da un proiettile che si è infila sotto l'ascella e gli spacca il cuore. Poco dopo intomo alla scena del delitto si concentrano decine di persone. Anche i parenti delle vittime. «Lo prendano quell'assassino. Lo prendano e lo puniscano». Alessandro, 38 anni, figlio di Attilio Bertolotti, è uno dei primi ad arrivare sul posto: «Ho visto mio padre sotto il telo, ho dovuto riconoscerlo. Quello che è successo mi sembra assolutamente assurdo». Dopo la strage Cosco va a casa, allontana la moglie e i due figli piccoli. Ieri mattina sono stati rintracciati e messi sotto protezione per evitare ritorsio- ni. Lui è sparito nel nulla. La sua auto è stata trovata vicino casa. Forse si è fatto prestare un'altra macchina, - forse l'ha rubata, forse non ha fatto molta strada e sta con un amico che lo aiuta, invece che a casa dai genitori in Calabria. E' ricerca- to in tutta Italia, su di lui pende un mandato per strage. «Una strage maturata in un ambiente socialmente e psicologicamente disastrato - dice il pm Antonio Genna che coordina le indagini - un episodio terrificante di dissesto umano». Il magistrato concentra, infatti, la genesi di quella che è stata una vera e propria mattanza nella banalità di un litigio da piccoli delinquenti di periferia in un agglomerato urbano dove esistono anche fin troppi problemi di sicurezza. Ieri sono stati sottolineati con forza dal sindaco di Rozzano, Maria Rosa Malinver- no, eletta nelle liste del centro sinistra. Racconta con rabbia di aver scritto più volte «ma senza esito» al Viminaleper chiedere più attenzione. «È stato fatto molto per le metropoli - incalza - ma troppo poco per le cittadine che le circondano. Su Rozzano la Polizia non arriva e i carabinieri sono in tutto 14, per un paese che ha 37mila abitanti». «Il 7 luglio - dice il sindaco, in carica dal 1995 - ho scritto ai parlamentàri di tutte le forze politiche allegando la relazione del prefetto che segnalava l'aumento dei piccoli reati. Ho rice¬ vuto solo la disponibilità di un onorevole di Forza Italia. Ho scritto al prefetto. Bruno Ferrante, che è stato sensibile e mi ha risposto dicendo che avrebbe fatto pressione a Roma». E ieri Ferrante ha annunciato «subito l'istituzione di una tenenza dei carabinieri a Rozzano, con un potenziamento significativo della presenza dell'Arma». Agli abitanti di Rozzano, scossi da quanto successo. Ferrante dice che «non devono sentirsi abbandonati, c'è un'assoluta vicinanza alla città, prima di tutto del sindaco, poi del prefetto e delle forze dell'ordine». II prefetto: «Il presidio sarà potenziato la gente non deve sentirsi abbandonata» Vito Cosco, 27 anni, è ricercato in tutta Italia