Berlusconi sfida le contestazioni nell'«yArena» di Ugo Magri

Berlusconi sfida le contestazioni nell'«yArena» IL SINDACO ULIVISTA DELLA CITTÀ VENETA ASSICURA: NON CI SARANNO PROTESTE ORGANIZZATE Berlusconi sfida le contestazioni nell'«Arena» I presidente del Consiglio assisterà oggi alla Carmen con Schroeder a Verona Ugo Magri ROMA Ci sarà stasera la grande contestazione dell'Arena? Oppure Silvio Berlusconi trionferà in un mare di applausi? Nessuno, proprio nessuno, può prevedere che cosa accadrà verso le 21 a Verona, quando il presidente del Consiglio si affaccerà sul palco d'onore insieme col Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e col presidente della Commissione europea. Romano Prodi. Avrà davanti un pubblico di quasi 20 mila spettatori, in buona parte stranieri, prenotati da lungo tempo per godersi la Carmen di Bizet nella scenografia di Franco ZeffireUi. Impensabile ima claque organizzata dai contestatori del premier (o dai supporter di Forza Italia). Il pubbhco reagirà in base ai propri insondabili umori. E detterà i titoli di domani. Nell'entourage del CavaUere qualcuno si domanda se valeva la pena di correre questo, rischio. In fondo, il presidente del Consiglio non aveva alcun obbligo di accettare l'invito rivoltogli dal sindaco uh vista della città scaligera. Paolo Zanotto, che ha tanto insistito per averlo all'Arena. Sarebbe stato sufficiente (sussurrano i dubbiosi) essere puntuali domattina quando alle 9 e 30 in prefettura si terrà l'incontro ufficiale col Cancelhere di Germania. Stasera, in- vece, non è previsto nulla di imperdibile: Berlusconi arriverà in volo dalla Sardegna nel tardo pomeriggio, farà tappa in albergo per cambiarsi d'abito e senza fretta si presenterà a Palazzo Barbieri (sede del Comune) dove nel frattempo Prodi e Schroeder avranno già avviato i loro colloqui. Alle 8 è in programma una cena ufficiale, rapida però, per non far' tardi all'Arena. Poiché il pubbhco, se deve attendere troppo, finisce per spazientirsi. Lo stesso Berlusconi, nei giorni scorsi, aveva paventato «trappole» della sinistra. «So che mi preparano un bello scherzo», s'era confidato con Libero, «un'accoglienza a base di fischi. Applausi a Prodi e a Schroeder, fischi per me». Però poi s'è ben guardato dal disdire la visita perché, è jl motivo fatto circolare dai suoi, una rinuncia sarebbe stata intesa come prova di debolezza. In realtà, spiega chi segue dappresso le strategie mediatiche berlusconia- ne, disertando l'appuntamento il premier avrebbe lasciato campo libero a Prodi. Tutti i riflettori sarebbero stati per il presidente della Commissione europea, suo probabile antagonista alle prossime elezioni politiche. Meglio dunque-rischiare qualche contestazione (messa preventivamente in conto alla sinistra, che verrebbe subito accusata da Berlusconi di non aver senso dello Stato) e rubare la scena all'avversario pohtico, piuttosto che battere pavidamente in ritirata. A sentire il sindaco di Verona, comunque, non si prevedono tiri mancini. Il centro della città è blindato fin da stamane all'alba. Solo Rifondazione comunista annuncia un presidio pacifico ai confini della «zona rossa», mentre i Verdi hanno soprasseduto dopo un appello di Zanotto, «vista la delicatezza della situazione». Resta l'incognita di centri sociali e noglobal, sebbene in Questura siano pronti a fronteggiare ogni evenienza. Altro momento caldo sarà la conferenza stampa di domattina alle 11 al palazzo della Gran Guardia. Berlusconi e Schroeder sono gente di mondo, c'è da scommettere che davanti alle telecamere si scambieranno ogni genere di cordialità. Entrambi hanno interesse a mettere una pietra sopra l'incidente di inizio luglio, quando il nostro premier diede del «kapò» al'esponente socialdemocratico tedesco Schultz che l'aveva attaccato nel Parlamento europeo. Il sottosegretario leghista Stefani aggiunse del suo a proposito del popolo tedesco, dovette dimettersi, e nondimeno il Cancelliere rinunciò alle vacanze in Italia con ima decisione che parve a molti eccessiva perfino nel suo paese. Oggi avrà modo di ricucire lo strappo. Pure Berlusconi farà di tdtto per ricreare un clima. Sulla futura costituzione europea s'avvicina l'ora delle scelte, e l'Italia ha un gran bisogno dell'alleato tedesco per fronteggiare l'offensiva dei paesi nordici (Svezia in testa) che non vogliono lasciare al Cavaliere il compito di tirare le somme. Insomma, non sarà vero amore tra Berlusconi e Schroeder, ma nella patria di Romeo e Giulietta si noterà di meno. II premier: mi aspetto fischi per me e applausi per Prodi e il Cancelliere tedesco Pronto alle critiche per non lasciare la scena al presidente della Commissione Uè Un'immagine d'archivio di Silvio Berlusconi fra Gerhard Schroeder e Romano Prodi

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma, Sardegna, Svezia, Verona