Littizzetto: torno a fare la «prof» ma solo al cinema

Littizzetto: torno a fare la «prof» ma solo al cinema E' SCENEGGI ATRICE E PROTAGONISTA DI «LA COLLEGA TATUATA» Littizzetto: torno a fare la «prof» ma solo al cinema Sarà una insegnante che indaga sull'omicidio di una compagna di lavoro «bionda, bella, ricca e stroma». Il film è ambientato a Torino ed è ispirato al primo romanzo di Margherita Oggero Giovanna Favro TORINO «Vedrai che ti piacerà», aveva profetizzato sua madre nel consigliarle il romanzo. Per Luciana Littizzetto è stato molto di più. Un colpo di fulmine. Ha subito immaginato che quel libro, «La coUega tatuata» deUa torinese Margherita Oggero, sarebbe diventato il «suo» film. S'è buttata a capofitto nella sceneggiatura, che ha scritto a quattro mani con Anna Pavignano, La Ite Movie di Bologna ha acquistato i diritti da Mondadori: il produttore esecutivo sarà Beppe Caschetto, lo stesso di «Tandem», «E allora Mambo!» e ((Ravanello pallido». Medusa curerà la distribuzione, Davide Ferrario firmerà la regia, E Luciana sarà la protagonista, l'insegnante di un istituto professionale che indaga suU'omicidio di una coUega ((bionda, bella, ricca e stronza», «Sarà perché sono stata professoressa anch'io, sarà che il libro è ambientato a Torino, Certo la scrittura della Oggero mi è molto vicina» dice la Littizzetto, più seria e reticente che mai con chi le domandai della nuova pellicola. Il titolo provvisorio è «Se devo essere sincera», in cui la trama gialla assumerà i colori della commedia brillante: l'indagine del commissario Gaetano ci sarà, ma si premerà il pedale sul costume, e soprattutto sulla psicologia e sulla storia familiare della protagonista, la cui vita verrà stravolta dall'omicidio assai più che nel libro. La Littizzetto parla del progetto come di «Una grossa scommessa. Sarebbe molto più facile, oltre che di sicuro ritomo commerciale, tradvure per il cinema le mie gag televisive. Invece ho deciso di sperimentare una strada e un linguaggio del tutto diversi. Dovessi spararla grossa, direi che il modello, pur lontanissimo, èWoodyAllen», Rispetto al romanzo le sorprese saranno più d'una, finale compreso. La protagonista, che nel giallo non ha nome, si chiamerà Maria Adelaide, «Come l'ospedale torinese, anche se tutti le affibbieranno diminutivi che detesta. Chissà come la prenderà la Oggero: abbiamo comprato i diritti senza conoscerla, e alla fine il film sarà abbastanza lontano dal libro. Spero non si sentirà troppo tradita». «Dire che sono curiosa di vedere cosa combinerà Luciana è dire poco» confessa dal canto suo la scrittrice, «Non ho letto la sceneggiatura, e credo che non resisterò alla tentazione, durante le ripre- se, di andare sul set. L'idea del film mi diverte molto. Conoscevo la Littizzetto solo da spettatrice, e da che l'ho incontrata la stimo più di prima. E' una donna intelligente e colta, che se propone una battuta volgare ha sempre una buona ragione, come la satira su una certa maleducazione. Come la mia professoressa, ha dentro quel "prendiamola bassa" tutto torinese, quella capacità di sdrammatizzare in ironia anche le situazioni più tragiche». Poi, «Un film, anche quand'è un capolavoro, è sempre altra cosa rispetto al testo da cui prende le mosse. Sarà una sorpresa». Il cast è ancora top-secret, Littizzetto: «Stiamo cercando la bimba che interpreterà la figlia di Maria Adelaide, Ho molto amato, nel libro, il modo di essere madre deUa professoressa. Incasinata co- me le donne di oggi, capace di dimenticare la figlia a scuola, ma con un rapporto vero, di grande amore, con la bambina», Le riprese partiranno a fine settembre: un paio di mesi di set a Torino, con il sostegno della Film Commission piemontese. «Sono contenta di poter lavorare finalmente neUa mia città - dice ancora l'attrice -: in fondo, ho scelto questo libro anche perché è talmente torinese che non era possibile nessun'altra ambientazione». Maria Adelaide si muoverà, come nel libro, tra Baratti e la Mole, tra piazza San Carlo e la collina. Berrà, come nel libro, litri di «Punt e mes»? «Su questo, ho un punt e mes di dubbio. Mi sembra poco politically correct, mentre si cerca di non mostrare sigarette sul grande schermo, far continuamente tracannare alla protagonista bicchieroni di aperitivo. Senza contare che, essendo astemia, per amore del cinemaverità mi toccherebbe recitare perennemente ubriaca». «Dovessi spararla grossa direi che il modello, alla lontana, èWoodyAllen Sarebbe molto più facile rifare le gag televisive» La scrittrice: «Luciana è una donna intelligente Se fa una battuta volgare c'è sempre una ragione come quando fa satira contro la maleducazione dilagante » Margherita Oggero Luciana Littizzetto ha scelto Torino, la sua città, per ritentare l'avventura cinematografica

Luoghi citati: Bologna, Torino