eccole Makhmalbaf crescono

eccole Makhmalbaf crescono AL CAPOSTIPITE, IL REGISTA IRANIANO DI «VIAGGIO A KANDAHAR», SI ERA GIÀ UNITA LA FIGLIA SAMIRA VINCITRICE A CANNES 2003 eccole Makhmalbaf crescono Hana, 14 anni, apre la Settimana della Critica di Venezia ROMA Si allarga la famiglia Makhmalbaf. Al noto capostipite, il regista iraniano Moshen autore di film come «Viaggio a Kandahar», si era già unita la figlia Samira vincitrice a Cannes 2003 (Premio della Giuria) con «Alle cinque del pomeriggio» e che aveva esordito a 18 anni con «La mela». Ora è la volta della sorellina quattordicenne Hana che arriva alla sessantesima edizione del Festival di Venezia con «Lezate Divanegi» (Joy of Madness). Sarà proprio questa eclettica ragazzina (ha fatto il primo video a nove anni e dipinge e scrive poesie) ad aprire fuori concorso «La settimana intemazionale delle critica» come ottavo film, tuia nuova iniziativa inaugurata quest'anno. Girato a Kabul, durante i provini del film della sorella Samira ((Alle cinque del pomeriggio», il lungo¬ metraggio è un'indagine sulla società afghana e in particolare sulle aspirazioni delle donne. «Se il cinema è come uno specchio in cui la società può osservarsi e correggersi - ha dichiarato Hana in un'intervista - "Joy of Madness" è lo specchio che mostra una società composta di individui che hanno paura di loro stessi e del cinema». Tutto si svolge nell'autunno 2002 a Kabul, dopo la caduta del regime talebano. Qui la ventenne Samira Makhmalbaf, sta cercando attori e attrici tra la gente comune per il suo film che narra le surreali vicende di una ragazza afghana decisa a candidarsi alla presidenza del suo paese. Il casting e le location diventano, attraverso l'obiettivo della camera digitale di Hana un modo per guardare la società afghana e sopratutto le aspirazioni delle donne come le diffidenze di chi ha appena riacquistato la libertà. Nata a Teheran nel 1988, come la sorella Samira a otto anni, alla fine della seconda elementare, Hana lascia la scuola e studia per sei anni alla Makhmalbaf Film House, la scuola di cinema del padre. Il padre-regista riferisce che quando Hana chiese di poter lasciare la scuola per studiare alla sua scuola d'arte pose una condizione: «Permettemmo ad Hana di ritirarsi dalla scuola e di studiare ciò che desidera purché vi si dedichi per almeno otto ore al giomo». Hana segue così le riprese dei film del padre e della sorella e a nove anni partecipa al Festival Intemazionale del Film di Locamo con il video «The Day My Aunt Got Sick». Fa la segretaria di edizione per i film «Silence» e «Door» diretti dal padre, per «The Day I became a Woman» diretto da Marzieh Meshkini, e per «Apple» della sorella Samira. È poi fotografa di scena nel primo episodio di «The Day I Became a Woman». A sette anni poi recita la parte di se stessa in «A Moment of Innocence», diretto da Mobsen. Hana poi dipinge, fotografa e scrive: quest'anno ha pubblicato un libro di poesie, in persiano, con traduzione inglese e francese edite da Farrokh Negar publications. Ma la famiglia Makhmalbaf non finisce qui. La madre di Hana e Samira, Marziyeh Meshkini è a sua volta regista (nel 2000 ha realizzato «The day I became a woman» presentato alla Mostra di Venezia e premiato in più festival). Ma all'elenco manca ancora Mayasam, il figlio 22enne che è fotografo di scena e autore di corti. Una famiglia di registi i Makhmalbaf, oltre a Samira (nella foto) ecco Hana appena quindicenne che sarà a Venezia