Tutti contro tutti, fra un gol e l'altro di Roberto Beccantini

Tutti contro tutti, fra un gol e l'altro IL PALLONE IN TRIBUNALE SI APPRESTA ALL'ULTIMO VERDETTO Tutti contro tutti, fra un gol e l'altro Roberto Beccantini IN Francia e Germania sono già alla terza giornata. Gli inglesi hanno cominciato sabato, e ieri il Chelsea delTonnispendente Abramovich ha suonato il Liverpool ad Aniìeld. L'Italia, come la Spagna, si metterà in moto a fine mese. La rinuncia al condizionale è un atto di fede. Tutti hanno problemi, in Europa e nel resto del mondo: il piatto piange e la mucca televisiva non dà più latte (o ne dà meno; o ne dà troppo ad alcuni e troppo poco ad altri). Da noi i lavori sono sempre in corso, e i ricorsi (ai Tar, contro i Tar) sempre al lavoro. Gli avvocati sono diventati parte integrante delle rose. Strano Paese, l'Italia: oggi Gianni Rivera compie sessant'anni e la sua Alessandria non esiste più. In compenso, il Catania ha debuttato in Coppa Italia nello stravagante status di apohde: secondo la Federazione «abita» in C-I, per la giustizia amministrativa «vive» in serie B. Non esiste, sulla carta, una settimana non decisiva. Il pasticcio delle fidejussioni fantasma, che coinvolge Roma e Napoli, rischia di stravolgere non uno, ma due campionati. Oggi, intanto, si riunisce la Lega di serie A e B. Domani l'ufficio indagini della Figo consegnerà la sua relazione e il Consiglio dei ministri potrebbe anticipare quel decreto anti Tar che, tabelle alla mano, sarebbe dovuto nascere «solo» il 28 agosto. Decreto sul quale Silvio Berlusconi, dal garage di San Siro, ha spalmato un luminoso sorriso: «Nessun problema, dipende da me». Mercoledì tocca al Consigho federale. E giovedì, in assenza del paracadute governativo, il commissario ad acta. Achille Serra, guadagnerà la sede della Lega per riscrivere i calendari. L'agenda è zeppa: e la fine, tutt'altro che nota. Aproposito: l'Atalanta non molla, reclama il posto della Roma. Il suo presidente, Ivan Ruggeri, ha chiesto il permesso a Franco Carraro di adire le vie legali. Elegante la forma, non la sostanza. Mercoledì, per la cronaca, ritoma anche la Nazionale di Giovanni Trapattoni, ospite, a Stoccarda, della Germania di Rudi Voeller. Si tratta di un'amichevole che amichevole non sarà mai, vista la rivalità che ne irrora la tradizione. Non l'affrontiamo dal 19 giugno del 1996: il et era Airigo Sacchi, Gianfranco Zola sbagliò un rigore e lo 0-0 di Manchester ci costò l'accesso ai quarti degli Europei (vinti, naturalmente, dai tedeschi). E così, a meno di subdole diserzioni, dovremmo rivedere insieme Alessandro Del Piero, Francesco Tetti e Christian Vieri. Un evento, questo, che non si verifica dal 18 giugno 2002: da quando, cioè, Ahn e le zanzare coreane ci buttarono fuori dai Mondiali. Del Piero, già. Si sblocca al Meazza, nell'ennesima puntata di Milan-Juventus, non prima di essersi dedicato alla demolizione di Roque Junior. Misteri del calcio d'agosto. I campioni d'Italia giocano a memoria. Stephen Appiah si conferma centrocampista completo, ora violino ora tamburo. Il Milan, sgonfio etilato, proprio non segna. Siamo sicuri che gli servisse un similCerezo come Kakà e non, viceversa, un bestione d'area? La stagione - quella vera, intendo - deve ancora cominciare e la Juve vola: nei bilanci e nelle azioni. Occhio a non «esagerare». Risolto il caso Camoranesi (splendida la trama del suo gol), rimane il tormentone Davids. Con tutto il rispetto per Appiah, Champions League e scudetto esigono il massimo: e l'olandese lo dà sempre. L'Atalanta non molla, «marca» la Roma e ha chiesto a Carraro il permesso di rivolgersi alla giustizia ordinaria Mercoledì sera ritorna la Nazionale di Trap: contro la Germania via libera al supertrio Del Piero-Totti-Vieri